Jean Goss apostolo della nonviolenza – Recensione di Dario Cambiano
Hildegard Goss-Mayr, Jo Hanssens, Jean Goss apostolo della nonviolenza, Prefazione di Adolfo Perez Esquivel; Posfazione di Alex Zanotelli, EMI, Editrice Missionaria Italiana, Bologna 2014, pp. 136 pagine, € 11,90
La biografia di uno dei maestri della nonviolenza scritta con un taglio deciso, poco incline al sentimentalismo eppure delicato e affettivo dalla moglie, Hildegard Mayr. Le vicende di un uomo che, come Saulo, vide la luce di una nuova speranza proprio sotto le bombe naziste, che, illuminato dalla fede nella nonviolenza e nell’amore “attuale” verso l’uomo, seppe amare i propri carcerieri, i propri aguzzini, seppe attraversare con gioia torture e patimenti. Una fede che non si estinse con la fine della guerra ma che, anzi, si rinnovò con l’incontro con la moglie Hildegard, portando la coppia a predicare, come veri e propri apostoli della nonviolenza, nei luoghi più oscuri che il Novecento seppe partorire: le dittature delle Filippine, dello Zaire, i regimi autoritari in Algeria, in Sudamerica, fino a cercare, inutilmente anche se con la caparbia ostinazione di un novello Francesco d’Assisi, di far impugnare la nonviolenza dal Concilio Vaticano II.
Un libro-memoria che può aiutare, confortando, chi tenta anche solo lontanamente di raccogliere l’eredità di Jean. Un libro che infonde coraggio e speranza.
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