Dalla Carovana Migranti | Niscemi, 24 novembre – Karen Sampò

In sosta a Niscemi, provenienti da Lampedusa, mentre eravamo alla base MUOS degli Stati Uniti c’era un militare statunitense nascosto dietro ai cespugli che ci ascoltava. Di norma quando qualcuno si avvicina alla base parte subito la segnalazione alla polizia di Niscemi che viene a fare un controllo, ti ferma e chiede i documenti.

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Da due anni il 9 agosto, viene fatta una manifestazione nonviolenta affinché venga fermata la costruzione di questa base. Gli attivisti rompono le reti, entrano nella base USA e cercano di salire sulle antenne perché così la base è costretta a spegnerle. Ogni volta poi vengono allontanati dalla polizia italiana e vengono poi multati e nuovamente minacciati.

Tutto questo è stato costruito in una riserva naturale, devastando oltre migliaia di ettari di terreno, portando alla desertificazione, all’inquinamento sia dell’aria, sia del suolo che dell’acqua. Inoltre l’acqua arriva ogni 15 giorni, una compagnia privata la trasporta ma non la fornisce  così da contratto. Molte volte ritarda e una volta che gli abitanti finiscono l’acqua rimangono senza.
Non ci sono più api!
Ogni mese se ne vanno circa 100 abitanti a settimana.
2 pullman partono per la Germania ogni settimana. Alcuni hanno dei contatti, parenti, altri sperano di trovare qualcosa. Molti sono agricoltori. Gli abitanti di Niscemi da 27 mila in 10 anni si sono dimezzati.
Da quando hanno messo le antenne il numero di malati di leucemia è aumentato tantissimo.
È una vergogna, va denunciato, va gridata questa grande ingiustizia. Questa è una migrazione FORZATA!

Comunque… per chi non lo sapesse ancora il M.U.O.S. (Mobile User Objective System) è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, dotato di cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi, dotate di tre grandi parabole del diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri. Sarà utilizzato per coordinare capillare tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota che saranno allocati anche a Sigonella.

Quando hanno iniziato i lavori di costruzione 2 anni fa, i materiali venivano portati da ditte che già avevano in corso delle denunce  per mafia. Il gruppo di attivisti ha cercato di fermare i lavori. Questo ha fatto si che alcuni sono andati a minacciare le famiglie degli attivisti, dicendo che se continuavano ci sarebbero stati dei risvolti molto negativi.

I Comitati No M.U.O.S. esprimono fortissime preoccupazioni riguardo le conseguenze dell’istallazione di tale sistema su: salute umana, ecosistema della Sughereta di Niscemi, qualità dei prodotti agricoli, diritto alla mobilità e allo sviluppo del territorio, diritto alla pace e alla sicurezza del territorio e dei suoi abitanti.

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