Conad, se proprio vuoi andare in un supermercato

 La legislazione vigente in Italia in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggio è stata «adottata» dal Parlamento Europeo per ridurre il consumo di sacchetti in plastica.

Se fino al 2010 l’Italia era la nazione che in Europa consumava più sacchetti monouso in plastica tradizionale – 300, con un consumo pari al 25 per cento del totale venduto in tutta Europa – oggi, secondo dati recenti, con 181 sacchetti usa e getta consumati in media da un italiano in un anno è la più attenta all’ambiente, contro i 198 di un europeo, i 466 di un polacco e portoghese, ma ancora lontana dai 4 di un danese.

Il consumo di sacchetti di plastica si è dimezzato nella grande distribuzione, le emissioni annue di CO2 si sono ridotte di circa un terzo e il minor ricorso al conferimento in discarica ha prodotto un risparmio di circa 5 miliardi di euro (fonte: W. Ganapini, Bioplastiche: un caso di studio di bioeconomia). In Italia, messo al bando il polietilene dal 2011, solo i sacchetti biodegradabili e ecocompatibili sono in regola. Tanto che oggi quelli «eco» per la raccolta dei rifiuti organici entrano nel paniere Istat di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo, ovvero del tasso di inflazione.

Conad, sin dal 2011, mette a disposizione dei clienti buste biodegradabili in mater-bi (materiale composto da componenti vegetali), shopper riutilizzabili in plastica riciclata al 60 per cento (polipropilene), borse in cotone naturale e trolley per la spesa in plastica riciclata al 60 per cento.

Fonte: «Osserva Italia»

 

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