L’uomo che disse no a Hitler. Josef Mayr-Nusser, un eroe solitario

cop_l_uomo_che_disse_no_a_hitler_lineFrancesco Comina, L’uomo che disse no a Hitler. Josef Mayr-Nusser, un eroe solitario, il Margine, Trento 2014, pp. 184, euro 14,00

Nel libro ci sono alcune foto del protagonista del libro, di sua moglie, del figlioletto (che ora, diventato grande, ha scritto il Prologo per questo libro, intitolandolo Mio padre, un uomo scomodo. 

Nelle ultime pagine ci sono le parole di questo “padre scomodo” trascritte e commentate, molto interessante per capire il modo di pensare di questo giovane uomo, che lo ha portato a morire piuttosto che giurare fedeltà al Fuhrer. Per inquadrare un po’ il periodo storico, a p. 159 c’è un’interessante Cronistoria dell’Alto Adige fra le due guerre (di Leopold Steurer), così si capisce un po’ l’ambiente in cui è nato e cresciuto il protagonista della vicenda narrata nel libro; che è scritto benissimo, si legge come un’appassionante cronaca, intervallata da racconti storici dei lager, da riflessioni della moglie Hildegard, da squarci di vita quotidiana prima e dopo la cattura del giovane obiettore di coscienza (ma anche uomo di frontiera e italiano di lingua tedesca, scrive Ettore Masina nella sua Premessa).

Nelle stesse pagine si legge anche che la vicenda di Josef Mayr-Nusser è stata finora confinata “in una specie di riserva regionale”, ma ora, Francesco Comina (indagandone il messaggio) “ci presenta un libro bellissimo ma, ancor più, necessario […] da proporre nelle scuole […] pagine da leggere, da meditare, da regalare. E, anche, la notizia di una causa di canonizzazione: un santo, finalmente, non tratto a forza dai secoli scorsi, ma raccolto dalla storia di molti noi”, p. 12.

L’edizione del libro è aggiornata e ampliata rispetto allo scorso titolo Non giuro a questo Führer, (Sono, 1990), ed è pensata soprattutto “per i giovani in tempo di crisi, perché sappiano mantener fede al sogno di una società libera, democratica e solidale”, p. 14.

Per chiudere ho scelto alcune parole di Josef Mayr-Nusser (in corsivo), con il commento a cura di Paolo Bill Valente (in tondo):

Se nessuno avrà mai il coraggio di rifiutare il nazionalsocialismo, questo sistema non finirà mai.(Frase detta a un commilitone subito dopo il non-giuramento). […] C’è un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo per lavorare alla formazione e alla purificazione della propria coscienza e un tempo per essere testimoni. Senza per questo voler diventare degli eroi. […] Ma col coraggio di chi sa che una propria azione, una propria parola diventa un contributo, magari invisibile, a lasciare questo mondo un po’ migliore di come lo si è ricevuto in eredità”, pp. 156-7.

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