Lucciole… senza lanterne

Il riferimento è al famoso modo dire di non scambiare «lucciole per lanterne». Non abbiamo il problema di sbagliarci perché ahinoi le lucciole non si vedono quasi più, si vedono solo – ri-ahinoi – le lanterne; e magari fossero lanterne! Sono invece fari abbaglianti da aeroporto piazzati anche nel giardino di casa (per una falsa e mal-riposta sicurezza) e lampioni da stadio accesi tutta la notte sulle strade (che sarebbero illuminate dai fari delle auto e/o potrebbero essere meno «violenti» e svolgere ugualmente il loro servizio).
Comunque: la notizia è dell’estate 2013, ma sono certa che sia attuale anche in questa, di estate. L’entomologo Juang-Horng Chong (giapponese, responsabile del censimento delle lucciole negli Stati americani) si dice molto preoccupato per la diminuzione dei poetici insetti. Poetici per noi (chi non si commuove alla vista di un prato che magicamente si illumina?) e per loro stessi (lampeggiano per cercare la femmina, che risponde a sua volta lampeggiando. Quando vediamo le lucciole, stanno parlando «d’amore»).
In Europa il Paese che ha registrato il calo maggiore di lucciole è l’Inghilterra. La colpa della diminuzione in tutto il pianeta è anzitutto la deforestazione (ma va?) perché le larve di lucciole si nutrono di molluschi e hanno bisogno di zone umide. Poi, fra le cause, c’è l’uso di pesticidi che agiscono sui parassiti delle piante ma anche sulle larve di lucciole (ovviamente!). Infine anche l’inquinamento luminoso gioca il suo ruolo nel contrastare la vita delle lucciole: se ci sono troppe luci il maschio non riesce più a localizzare la femmina, che lancia inutilmente il suo richiamo (lo stesso motivo per cui non riusciamo più a vedere le stelle, e infatti quando c’è la luna piena le larve di lucciole scendono al minimo).
Per una volta – invece di cacciare le balene – in Giappone hanno preso delle misure contro l’inquinamento luminoso e «le conversazioni luminose tra insetti tornano a dare spettacolo»: le lucciole Genji (Luciola cruciata) – osserva Juang-Horng Chong – sono in crescita dopo che dagli anni Sessanta erano in costante declino.
Le lucciole sono uno dei tanti miracoli della natura (un insetto che produce luce… ma ci pensate?), e noi le sacrifichiamo per illuminare a giorno il posteggio – vuoto – di un iper-mercato? Eppure li hanno inventati gli interruttori «a tempo», e anche le fotocellule… Ma, soprattutto, mettiamo le luci dove servono davvero… ognuno può fare la sua parte… a quando «NO TIV» (Troppa Illuminazione Vana)?

Fonte: «il venerdì» di Repubblica, 2 agosto 2013

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