Cinema – Powerless – Recensione di Marta Belotti

Powerless, regia di Deepti Kakkar e Fahad Mustafa, Globalistan Film, 80 min., India, 2013.

Powerless.Locandiana.rossaTra i tanti problemi che affiggono l’India, quello della mancanza di energia viene spesso ignorato e poco considerato. Il recentissimo film-documentario Powerless di Deepti Kakkar e Fahad Mustafa, prodotto da Globalistan film nel 2013, si concentra proprio su questo. Lo fa destrutturando, nel corso dei sui 80 minuti, l’immagine stereotipata dell’India legata esclusivamente al suo emergere sulla scala economica mondiale, mostrandone invece tutte le problematicità e i limiti legati al suo sviluppo.

Sebbene il consumo di energia dell’India sia uno dei più elevati al mondo, per altro in costante aumento, un terzo della popolazione vive al buio. 1,5 miliardi di persone in tutto il mondo vivono senza elettricità, di questi 400 milioni sono in India.

Powerless racconta la storia di Loha, un elettricista ventottenne che vive a Kanpur, una città di 3 milioni di abitanti che soffre di interruzioni di corrente che possono durare persino un’intera giornata. Rinomato per la sua abilità nel rubare l’elettricità, è una sorta di Robin Hood che prende l’energia dalla compagnia elettrica statale per fornire libere connessioni ai quartieri poveri della città.

Loha crea delle reti illegali tra un quartiere e l’altro in modo che le case, le piccole fabbriche e gli ospedali possano riuscire a condurre, seppur con estrema precarietà, le loro attività. Questa pratica è molto pericolosa e rischiosa in quanto richiede la manomissione di cavi elettrici e trasformatori che trasportano energia ad alta tensione.

Dall’altra parte la signora Ritu, il nuovo a.d. della KESCO (Kanpur Electricity Supply Company), la compagnia che fornisce elettricità a Kanpur, decide di costituire una task-force per combattere i furti di elettricità ed eliminare le connessioni illegali.

Questa decisione viene percepita come un’ingiustizia dalla popolazione che, oltre a non aver accesso alla corrente, viene costretta a pagare delle multe salatissime per aver usufruito delle reti illegali. Nel frattempo il candidato di punta vince le elezioni politiche e proclama grandi promesse per quanto riguarda la fornitura di elettricità. Nonostante questo, Loha esprime il suo scetticismo e la sua sfiducia nelle istituzioni e nelle autorità di Kanpur, considerandole distanti dai problemi reali della gente.

Tuttavia, è con l’arrivo della caldissima estate indiana che la crisi dell’elettricità assume grandi e disastrose proporzioni per la vita dei cittadini e per la loro sussistenza: a causa della mancanza di energia, anche le pompe che riforniscono d’acqua le abitazioni non funzionano. Le persone allora decidono di scendere in strada e manifestare il proprio dissenso e malcontento.

Powerless offre così una lente per leggere una condizione quasi inesplorata di uno dei paesi che si sta “sviluppando” più velocemente al mondo.

La città di Kampur è un esempio emblematico della più ampia situazione indiana: inquinamento, sovraffollamenti urbani, difficoltà di approvvigionamento di energia e acqua, disuguaglianze sociali crescenti. Tutte problematiche che si possono ricondurre allo sviluppo incontrollato e non sostenibile, che richiede soluzioni immediate. Questa città, soprannominata “la Manchester d’Oriente”, è la capitale indiana del cuoio e rifornisce marchi come Gucci e Levi’s; ci sono infatti più di 400 concerie di pelle. Questo settore soffre pesantemente dei cali di elettricità e per questo impiega dei generatori elettrici che garantiscano il funzionamento dei macchinari. Il gas prodotto sta soffocando la città, aggravando il processo di inquinamento già iniziato con l’avvelenamento industriale delle acque sotterranee. Una crisi ambientale che si va a unire alla crisi sociale in cui versa la maggior parte della popolazione di Kampur, legata alla mancanza dei mezzi di sussistenza basilari.

Difficile concludere senza fare anche solo un breve accenno al magistrale utilizzo della fotografia che viene fatto all’interno di questo documentario. Le poche luci e le tante ombre da cui emergono i personaggi contribuiscono a fornirci degli spunti visivi che ci aiutano a costruire l’immagine della città di Kampur.

Powerless è un documentario che a partire da un problema specifico, illumina gli spettatori permettendo di cogliere alcune sfumature e contraddizioni dell’intera nazione indiana, offrendo degli elementi di riflessione sui limiti e sui problemi di questo modello di sviluppo.

Powerless è stato proiettato in sala Poli martedì 18 marzo, nella rassegna “Mondovisioni, i documentari di Internazionale”, realizzata in collaborazione con AIACE Torino.

 

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