I Giusti di Budapest, Il ruolo dei diplomatici vaticani nella Shoah
Matteo Luigi Napolitano, I Giusti di Budapest, Il ruolo dei diplomatici vaticani nella Shoah, San Paolo 2013, pp. 240, € 16,00
«Falsificarono documenti,
diedero rifugio a uomini, donne e bambini,
lavorarono nell’ombra per evitare
il massacro:
documenti inediti
per una storia di salvezza e giustizia»
(dalla Quarta di copertina)
Ho volutamente lasciato l’iniziale minuscola, perché in questo caso «schindler» non è un cognome, ma è un «modo d’essere». Nel libro segnalato si racconta di «due diplomatici della Santa Sede […] che [durante la seconda guerra mondiale, NdR] salvarono molti ebrei ungheresi destinati ai lager, utilizzando le armi della diplomazia e gli inganni della giustizia».
Le azioni dei due monsignori – Angelo Rotta e Gennaro Verolino – sono ora note, grazie alla famiglia Verolino che ha messo a disposizione l’intero archivio: «Sono documenti freschi e immediati che […] consentono di ipotizzare l’esistenza di una vera e propria rete diplomatica attiva per difendere gli ebrei dalla follia nazista e fascista, rete in cui i rappresentanti del Vaticano furono in prima linea. […]».
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