Cinema – Monuments Men – Recensione di Enrico Peyretti

Monuments MenUn film di George Clooney. Con George Clooney, Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin. continua» Titolo originale The Monuments Men. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 118 min. – USA, Germania 2014. – 20th Century Fox

Un’opera d’arte

locandina_The_Monuments_MenUna squadra di soldati americani, scelti tra critici ed esperti d’arte, direttori di musei, e simili, durante la seconda guerra mondiale, viene spedita in Francia e Germania, al seguito dell’esercito e anche precedendone l’avanzata, a cercare e recuperare le opere d’arte trafugate dai nazisti in Francia e Belgio per salvarle dall’ordine di Hitler di distruggerle in caso di sconfitta, per poi restituirle ai musei e chiese di Parigi, Gand, Bruges, legittimi proprietari. Abbiamo dunque un film di guerra che non esalta la guerra, non ne fa spettacolo, né si limita a deprecarla: racconta un’impresa di umanità e di cultura dentro la guerra. L’arte vive più delle singole generazioni, è opera di civiltà per la quale merita rischiare la vita. E c’è, infatti, chi muore nell’impresa. Insomma, il male della guerra è ripulito dal bene che in mezzo ad essa si può compiere.

Questo è vero. Il 19 febbraio avrebbe compiuto cento anni, se non fosse morto tre anni fa, Josef Schiffer, il mio grande amico di Düsseldorf, soldato tedesco durante l’occupazione, che protesse e aiutò la popolazione civile ad Aulla, in Lunigiana. Per questo, dopo decenni, gli ottenni alti riconoscimenti civili in Italia e in Germania. Ho scritto e raccontato molte volte la sua storia, in entrambi i paesi. È un esempio della pace più difficile e coraggiosa: non quella invece della guerra (che è la migliore), non quella dopo la guerra (che è la volontà del vincitore imposta al vinto), ma quella durante e dentro la guerra, che è la pace dell’uomo giusto e coraggioso, costruttore di vita nella morte. Tale fu Josef Schiffer. E anche in questo film c’è un bell’episodio: un soldatino tedesco tiene sotto tiro uno della squadra per l’arte, un altro componente sopraggiunge, anche lui punta il fucile sul tedesco, ma ottiene con vera arte umana e psicologica che entrambi calino l’arma, offre una sigaretta al soldatino, la fumano insieme, e riesce a fare che quello se ne vada sorridendo. Un’opera d’arte.

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