Ricordato Domenico Sereno Regis

Enrico Peyretti

A trent’anni dalla morte, avvenuta a soli 63 anni nel 1984, Domenico Sereno Regis– che tutti chiamavano semplicemente Sereno – è oggi ricordato dagli amici di allora come da generazioni successive, specialmente di quanti frequentano il Centro Studi a lui intitolato, dedicato alla ricerca, educazione e azione sulla pace, la nonviolenza, l’ecologia (via Garibaldi 13, Torino; www.serenoregis.org). Su questi temi si trova nel Centro una biblioteca specializzata, di rilievo nazionale, con 27.000 volumi, le maggiori riviste di settore, e una videoteca di 1300 vhs e dvd.

Venerdì 24 gennaio, nella Sala Gabriella Poli, uno degli antichi locali ristrutturati, del Progetto Irenea sulle arti e la cultura di pace, una bella cerchia di amici si è radunata nella memoria di questo uomo “politico”, nel senso originario, letterale, di “cittadino” (polis-città). Tale fu infatti Domenico Sereno Regis, partigiano nonviolento, attivo dirigente nell’Azione Cattolica e nella Gioc, sostenitore del diritto all’obiezione di coscienza, presidente del MIR (Movimento Internazionale per la Riconciliazione), tessitore di contatti internazionali per la libertà dei popoli e la pace, promotore a Torino della democrazia partecipativa mediante i comitati spontanei di quartiere. Era uno spirito libero, un cattolico di fede robusta e sobria, di quella tradizione religiosa torinese fatta di azione più che di proclamazioni. Traduceva la sua fede nel servizio per la pace, per la dignità di tutti, degli ultimi, nello spirito della «onnicrazia» di Aldo Capitini.

Tra i partecipanti all’incontro, con i responsabili del Centro Studi come Nanni Salio, erano i familiari di Domenico, e, tra gli amici più anziani, Fiorenzo Savio, Giorgio Garneri, Beppe Marasso, Giovanni Avonto. Don Luigi Ciotti e don Fredo Olivero hanno presieduto una semplice eucaristia. Le Beatitudini secondo Matteo sono state il tema della riflessione evangelica partecipata dai presenti: la semplicità volontaria (Gandhi traduceva la povertà fondata spiritualmente nel “vivere semplicemente perché tutti possano semplicemente vivere”), la mitezza, la costruzione della pace, la purezza del cuore, la fame e sete di giustizia. Luigi Ciotti ha rievocato i contatti personali o ideali profondi di Sereno Regis con Mazzolari (nel gruppo torinese a lui collegato), con Arturo Paoli, Milani, Tonino Bello, con Carlo Carlevaris e i preti operai.

Una prima ricca biografia di Sereno Regis, ad opera della giovane studiosa Chiara Bassis, è uscita nel 2012 presso l’editore Beppe Grande.

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