Luci spente a Parigi…

…per non sprecare energia elettrica e risparmiare sulle bollette private e pubbliche. Ma anche per migliorare la situazione dell’inquinamento in città. È scattato il piano dell’amministrazione comunale parigina che prevede luci spente all’una di notte nei monumenti pubblici, nelle chiese e nelle stazioni, ma anche nei negozi e negli uffici. Uniche eccezioni previste al nuovo regolamento riguardano zone di particolare interesse turistico, ma dovranno essere comunque autorizzate dal prefetto.

Per combattere l’inquinamento luminoso e risparmiare energia dal 1° luglio 2013 uffici e negozi dovranno spegnere le luci entro un’ora dalla chiusura. L’iniziativa, che farà bene all’ambiente ed è frutto di un decreto ministeriale, fa dei francesi i pionieri in Europa in fatto di azioni concrete per il risparmio energetico.

Efficienza energetica negli edifici, pena la multa

Ciascun luogo avrà un nuovo orario per l’accensione degli impianti (e multe dai 750 euro per chi non lo rispetta) Nei negozi, per esempio, le luci potranno essere accese, insegne comprese, dalle otto del mattino all’una di notte; nei monumenti, invece, soltanto dal tramonto fino all’una di notte. .

Risparmio energetico

Il programma dell’amministrazione, non a caso intitolato «Illuminazione di notte per niente», è molto ambizioso. L’obiettivo è un risparmio delle bollette pari a 200 milioni di euro (in Italia gli impianti di illuminazine stradale costano 1 miliardo di euro all’anno), pari al consumo energetico, per un anno, di una comunità di 750mila persone e all’intera produzione annua di una centrale nucleare.

«Siamo agli inizi di un percorso e vogliamo andare molto lontano» dice Delphine Batho, ministro dell’Ambiente del governo francese, fiera del suo progetto di efficienza energetica «l’illuminazione, quando non è necessaria, non è soltanto un grave spreco di risorse pubbliche e private, ma anche una pesante fonte di inquinamento. Con la nostra operazione contiamo di tagliare le emissioni di gas serra soltanto nell’area urbana di Parigi di una quota attorno al 30 per cento».

Ci pensiamo anche noi? Ci pensiamo anche noi? Ci pensiamo anche noi?

Ma davvero crediamo di essere più sicuri con le luci accese tutta la notte, ovunque? Di solito se siamo in giro di notte lo facciamo in auto (che ha i fari e tutte le sue luci), ma poi, dico, le fontane? I parchi – che magari hanno i cancelli chiusi? I negozi con le vetrine illuminate tutta la notte? Gli androni dei palazzi (e installare interruttori a tempo, magari con sensori per accendersi quando enttra qualcuno no?)? E le luci nei cortili dei palazzi (ne so qualcosa io, abitando al primo piano, delle luci accese per tutta la notte che «entrano» in casa mia, e non ho più gli scuri (i proprietari li hanno tolti, non so perché) e non mi piacciono le tende…), e nei corridoi dei box per le auto? Moltissime luci non sono necessarie, o almeno non è necessario tenerle accese ininterrottamente per tutta la notte, o almeno bisognerebbe pensare a dispositivi a tempo, sensori eccetera per un po’ di buio in più. Oltre a noi, le piante e gli animali ringrazieranno. La notte è necessaria quanto il giorno, il buio è vitale quanto la luce, senza le pause la musica sarebbe inascoltabile, senza il freddo ci ammaliamo come senza il caldo e via elencando esempi di come tutto sia ritmicamente alternato, e noi invece vogliamo prolungare la notte (o il giorno, è uguale) con sistemi artificiali perché vogliamo sentirci liberi… e in estate vogliamo i condizionatori e in estate vogliamo il super-riscaldamento in casa e…!

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