Odore «di casa»
Ci pensavo proprio l’altro giorno: io mi ricordo l’odore «di casa», era unico, era quello «di casa mia», quello che sentivo entrando dal pianerottolo, ed era diverso da quello che sentivo andando a giocare dall’amichetta del sesto piano… Ora sembra che tutte le case odorino nello stesso modo, grazie all’«ambi-pur» di turno, quello che – addirittura – si auto-spruzza da solo, ogni tot di tempo, così non devi ricordarti tu di spruzzare «l’aria che sa di montagna» nel salotto, rischiando di dimenticartene! Aprire le finestre pare che non faccia più parte delle buone abitudini…
Lo stesso per i vestiti. Mi capita di trovare, dimenticati nella camera di mio figlio, magliette e felpe di amici e amiche che magari hanno passato la notte da noi… e hanno tutti lo stesso «profumo»: quello dell’ammorbidente! A me non piace quest’idea, ma siccome parliamo di odori chimici sono per forza tutti uguali, un po’ come gli hamburger di McDonald’s! E guarda caso, sulla rivista «Altroconsumo» di settembre 2013 c’è un articolo che si intitola Profumi inquinanti, leggendo il quale «scopro» (in verità l’ho sempre saputo, ma è per non sembrare troppo presuntuosa…) che le sostanze chimiche contenute nell’ammorbidente (aggiunto all’ultimo risciacquo) restano nei tessuti e possono causare reazioni allergiche alla pelle, in più, come tutti i derivati dal petrolio sono molto dannosi per l’ambiente.
«Pochi i vantaggi L’ammorbidente rende lo stiro più facile e ne migliora la qualità. […] diminuisce l’elettricità statica dei tessuti, in particolare di quelli sintetici [che non bisognerebbe acquistare e meno che mai indossare, aggiungo io, Cinzia]. I vantaggi però finiscono qui, mentre a sfavore dell’ammorbidente vi sono importanti ragioni. […] Diversi i lati negativi Profumi, conservanti, coloranti e sostanze derivate dal petrolio […] sono solo in minima parte biodegradabili. […]Molti profumi e conservanti sono allergizzanti […] Per questo la legge sui detersivi obbliga i produttori a rendere disponibile l’elenco completo degli ingredienti […] Spesso però accedere a queste informazioni non è facile […] In conclusione, l’ammorbidente è inutile e sconsigliabile sotto molti punti di vista. L’alternativa, oltre all’acido citrico* […] è non usare alcuun prodotto e seguire alcuni accorgimenti: lavare a basse temperature per ridurre la formazione di incrostazioni sulle fibre, ritirare i capi […] ancora un po’ umidi per non farli seccare troppo».
*[…] l’acido citrico: rende soffici e morbidi i tessuti, anche se non come è in grado di fare un ammorbidente. Non lascia alcun profumo, ma ha il grande pregio di inquinare poco. Si può trovare nei negozi di prodotti biologici oppure in farmacia o anche nei consorzi agrari. […] Ecco la nostra formula per un litro di ammorbidente fatto in casa: mescolare 100 grammi di polvere a 900 grammi di acqua. Per un bucato di cinque chili si possono usare circa 50 ml di prodotto. In un anno, quattro lavaggi a settimana, il costo è il 7-10 euro» (contro i 56 euro all’anno che si spendono solo per l’ammorbidente!).
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