La cultura della non violenza nell’arte – Mario De Maglie

Il Teatro Sensibile di Riconnessione (Tsr) della Compagnia Ilaria Drago è un progetto di formazione per professionisti dello spettacolo dal vivo ed in generale artisti (scrittori, poeti, musicisti ecc…) che vuole dare loro voce. Esso si è avvalso del sistema di crowfunding Eppela per poter fare in modo che le possibilità economiche delle persone non costituissero un ostacolo alla partecipazione.

Se Simone Weil, filosofa cara agli ideatori del progetto, affermava “fate del pensiero un’azione”, io spero di fare del mio pensiero, tramutato in parole scritte, un incoraggiamento a mettere in atto le proprie potenzialità. Quale miglior azione del generare arte e cultura?

Si parla di violenza e ci si dimentica quanto sia importante parlare anche di non violenza e di cosa essa voglia significare. La cultura e l’arte possono essere la più alta forma di non violenza di cui disponiamo, ecco perché il Tsr di Ilaria Drago merita tutta l’attenzione che gli si può dare, in quanto cerca di sensibilizzare le persone ad un linguaggio non violento e a riconnetterle tra loro e la natura in cui vivono e di cui sono fatte.

Dalla presentazione del progetto leggo: “Ci piace immaginare un artista che inizi ad avere uno sguardo che unisca, crei, costruisca sé e la sua arte in modo più consapevole, piuttosto che dividere, competere, mostrarsi senza uno scopo che sia davvero parte di un tutto e non solo mostra del proprio egocentrismo. Un artista che abbia il coraggio di tacere quando non ha nulla da dire!”

Uno degli aspetti critici del nostro tempo è invece il parlare quando non si ha nulla da dire. In una società in cui stiamo perdendo parti sempre più consistenti della nostra intimità, tramite i mezzi che internet e la tecnologia ci hanno messo a disposizione, regalandola ad un pubblico, più o meno vasto, di amici, conoscenti e persone via via sempre più lontane dalla reale possibilità di sapere chi veramente noi siamo, tacere, quando non si ha nulla da dire, diventa quasi rivoluzionario. La possibilità e il diritto di esprimersi vanno a confondersi con la necessità di parlare senza contenuto pur di apparire inculcataci da decenni di pubblicità e cultura consumistica. Per apparire è spesso necessario dividere, competere, mostrarsi senza uno scopo diverso dal proprio egocentrismo dilagante.

Sono quel che appaio, ma siccome quel che appaio è solo come io dovrei o vorrei essere per far piacere agli altri, credendo che solo così possa essere accettato e amato, trascuro, in amore ed accettazione, le parti più vere di me. Come può importare a qualcuno quel che realmente sono se non importa a me per primo? L’arte e la cultura possono salvarci, rimangono il miglior strumento per conoscersi e realizzarsi perché ci portano dritti al cuore delle nostre mancanze: la consapevolezza.

Consapevolezza è il termine verso il quale tendere, l’obiettivo da raggiungere. Consapevolezza intesa come reale conoscenza di sé in grado di generare un accordo interno tra noi ed il nostro esperire.

Segue il saper ascoltare a cui il Tsr mostra di dare rilevanza. Se non avverto più come impellente la necessità di apparire, allora posso fare spazio a quello che l’altro ha da dire e ascoltarlo. L’ascolto attivo e partecipato, per cui è stata necessaria la creazione di una professione apposita, lo psicologo, viene compreso e diviene possibile per tutti. Ascoltare non è semplicemente sentire uditivamente le parole dell’altro, ma sentirle visceralmente, conservarle dentro, non allontanarcene subito come spesso avviene. Non sono le orecchie l’organo predisposto al vero ascolto, ma tutto il nostro corpo è l’organo dell’ascolto. Le orecchie sono come un ponte che può unire due sponde, ma se nessuno lo attraversa la possibilità di contatto va persa. Un ponte senza corpi che vi si muovano sopra è inutile, anche se collega due realtà diverse.

Il Tsr propone l’essere umano e l’artista come due entità non separate ed anche questo è un concetto che mi piace molto, allargando l’orizzonte penso a qualsiasi essere umano come ad un artista. C’è in ognuno una scintilla di un qualcosa di intimamente legato alla natura e all’universo ed è proprio l’essere in grado di ritrovarla che può accendere un fuoco che genera e crea. Questa è arte, questo è l’essere umano, se solo lo vuole.

Chiunque avesse voglia di conoscere maggiormente il progetto, dare una mano, partecipare e sostenerlo può scrivere a [email protected]

11 agosto 2013 http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/11/cultura-della-non-violenza-nellarte/682604/

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ilariadrago2TSR_Teatro Sensibile di Riconnessione di Compagnia Ilaria Drago

Mi chiamo Ilaria Drago e con la mia omonima Compagnia lavoriamo da circa vent’anni per un teatro di poesia e per coltivare cultura attraverso spettacoli e laboratori in tutta Italia.

Vi voglio spiegare perché è importante questo progetto e perché ci rivolgiamo a tutti voi amici di Eppela!

Perché è importante questo progetto?Dopo tanti anni di insegnamento in campo artistico ho avuto modo di conoscere tanti ragazzi e ragazze, tante donne e uomini e questo mi ha permesso di imparare ad ascoltare, a guardarli negli occhi e poi direttamente nel cuore. Ho scoperto grazie a loro le grandi risorse che tutti noi abbiamo e che tanto spesso sono invece recluse dentro la profondità di un mondo negato, troppe volte umiliato, violato, offeso. Ho scoperto quante cose meravigliose tutti noi possiamo fare con un piccolo gesto che a volte è semplicemente il gesto dell’attenzione, del prestare orecchio, dell’offrire lo sguardo anche solo per qualche secondo. Come diceva Simone Weil “è un inferno, ma in questo inferno, a volte, basta un sorriso”! Ho capito che la base più alta di un insegnamento – oltre alla doverosa grande professionalità – è quella di sapere ascoltare per potere scoprire la materia che già c’è dentro ognuno e ognuna. Il compito è quello di ripulire e basta, come uno scultore che dal marmo fa emergere un’opera che era già tutta dentro!Tante ragazze e ragazzi che ho incontrato arrivavano da esperienze traumatiche in cui gli era stato detto “tu non vali nulla!” e onestamente non capisco questa necessità d’offesa, questo orgoglio personale che si fonda sul mettere sotto l’altro!Sembra un mondo, un sistema impaurito che deve urlare per farsi sentire, che sembra avere paura di perdere qualcosa se non pesta i piedi!

Io no! Io non appartengo e non voglio appartenere a questa categoria di violenza!

Per questo nasce il progetto TSR_Teatro Sensibile di Riconnessione. Ho scoperto e pratico una modalità di insegnamento senza offesa, senza violenza, senza insulti e ansia solo con grande determinazione e rispetto. Sapere ascoltare è un dono grande! Gli allievi sono una parte di me! Per offrire quindi una formazione di alto livello professionale, ma con le modalità proprie del rispetto umano! Offrire un percorso di formazione che permetta agli stessi artisti sia di portare in luce tutte le proprie risorse e tutta la loro creatività, ma anche gli permetta di coltivare a loro volta l’attenzione, la presenza, il rispetto.

Perché Eppela?Perché noi vorremmo dare l’opportunità a ragazze e ragazzi di partecipare al progetto senza essere selezionati economicamente; ovvero vorremmo che questa possibilità fosse data a tutti in un momento in cui l’economia sembra sottolineare nei fatti la regola di chi ha diritto e chi no, di chi è primo e chi è ultimo.

Più riusciremo ad incrementare il nostro fondo più riusciremo ad abbassare l’onere che questi ragazzi e queste ragazze si trovano a dovere sostenere per fare fronte a tutte le spese che comporta questo progetto.Abbiamo già offerto una borsa di studio ad un corsista, ma di più non possiamo fare perché abbiamo il dovere della correttezza nei confronti di chi crede nel progetto e offrirà il proprio lavoro come guida del gruppo. Sentiamo forte però anche il dovere morale di non chiudere le porte a chi desidera partecipare, ma non ha i mezzi per poterlo fare.

Voi ci potete aiutare a non escludere nessuno. Grazie!

ilariadrago1Il progetto:TSR_Teatro Sensibile di Riconnessione è un progetto di formazione per professionisti dello spettacolo dal vivo, compresi critici, scrittori, poeti ed è rivolto a tutti coloro che desiderano sviluppare la propria creatività in un ambito di studio che preveda oltre ad un intenso lavoro sulle pratiche proprie della scena – improvvisazione, vocalità, discipline di movimento, musica, scrittura.. – anche quello di un profondo lavoro personale e sull’essere umano in senso più ampio, orientato allo sviluppo della propria consapevolezza.

“Fare del pensiero un’azione!” Simone Weil

Grazie alla suggestione di queste parole di una delle più alte pensatrici del ‘900, la filosofa militante Simone Weil, si concretizza il nostro progetto di formazione, con la certezza che coltivare cultura sia uno dei passi necessari per sostenere una società che tutti pensano persa, ma che noi sentiamo semplicemente in mutazione. Proprio dalla terra, dalla polvere, dalla strada e nel presente avviene la rinascita! Non infatti quando le idee restano tali, quando l’immaginario fa soccombere il gesto concreto dell’azione, quando i sogni anziché essere humus potente e fertile si bloccano nel mondo aereo senza mutarsi in realtà!

Il TSR nasce dall’urgenza di ristabilire non solo una connessione fra ciò che si fa e il fine per cui lo si compie, ma anche per ristabilire una rete fra artisti e pubblico, artisti e critici, artisti e tessuto sociale, artisti e alchimie della vita, artisti e natura. L’incontro fra esseri viventi offre infinite opportunità di cambiamento e crescita e l’occasione di guardare sé e gli altri con profondità e attenzione. Attraverso la rete di relazioni che stabiliamo ogni giorno possiamo scoprire parti della nostra storia, fare affiorare ricordi, riconnetterci alle nostre emozioni o rintracciare memorie antiche. Guardare nello specchio degli occhi dell’altro per trovare pezzi della propria storia richiede coraggio e dedizione nel grande viaggio della vita. Se poi frammenti di questi nostri viaggi umani si traducono in un’opera d’arte allora a chi guarda sarà restituito un pezzo di cammino e attraverso la verità dell’artista potrà visitare parti di sé, senza paura

Teatro: perché è questa la forma che scegliamo di praticare come possibile via di conoscenza e perché crediamo nella sua origine rituale, nella sua forza catartica, nella magia scenica capace di prendere per mano il pubblico e portarlo con sé a scoprire sé, in un rapporto vivo, attivo, partecipativo e non passivo. Teatro che crei socialità, che faccia scendere le persone per strada a farle incontrare, che possa restituire senso critico. Teatro come piattaforma di lancio per quella nuova astronave umana capace di superare i limiti delle false credenze e proiettarsi con gioia nella vita. Il teatro di Ilaria Drago si muove su queste che riteniamo essere alcune delle sue principali linee di forza insieme al grande studio tecnico e alla compenetrazione dei linguaggi scenici dove corpo, voce, drammaturgia, musica, luci sono espressione di un’unica parola poetica.

Sensibile: perché la pratica dell’apertura sensibile a ciò che ci circonda, alla percezione, all’attenzione, alla relazione con l’altro, alle emozioni di ognuno, è parte fondamentale di un progetto artistico. Una progetto diverso rispetto a una logica che si fonda sugli ideali della forza, della competizione, dell’ansia da prestazione e impongono sfruttano al peggio i corpi costruendoli come fossero macchine da guerra o merce di scambio, anziché il luogo della propria storia. Un luogo pieno di dignità, un archivio di memorie. Noi vogliamo ripartire da quelle semplici ma profonde regole di rispetto per sé e l’altro superando i pregiudizi. Sensibile infine perché il progetto nasce anche grazie all’incontro con la danza sensibile® creata dal danzatore coreografo Claude Coldy e dagli osteopati francesi Jean Louis e Mary Dupuy e questa sarà la pratica di movimento che adotteremo come uno dei fili conduttori del progetto.

Riconnessione: perché ciò che siamo oggi è frutto di ciò che qualcun’altro ha coltivato per noi e prima di noi. Perché la parola condivisione è una parola che ci è cara e che riesce a strappare via solitudine e separazione quando esse non sono più il luogo intimo dove comprendere le cose,maturarle e farle crescere, ma divengono spazio di paura e paralisi creativa. Riconnettersi alle proprie radici per potere poggiare i piedi sul terreno della nostra vita, ma anche riconnettersi a tutto ciò che si intuisce, si percepisce e conosce con altri sensi. Riconnettersi con la natura sentendola finalmente non come luogo da dominare, ma come parte di sé, come una maestra, come guida. La pratica che utilizzeremo ci permetterà di esplorare luoghi profondi di se stessi e di riconciliarsi con quelle parti che spesso vengono taciute, o “spostate”.

Parte fondamentale del TSR è quella chiamata viandanza/conformità dello sguardo all’abitare poetico curata dal giornalista Antonio Cipriani e legata alla sua testata web Padpad Revolution. Cipriani infatti si occuperà di gestire il gruppo facendolo entrare nel tessuto sociale di ogni postazione dove il TSR si muoverà. Il LabCamp porterà artisti per strada a confrontarsi con i luoghi e le persone per scoprirne storie e memorie che potranno poi essere utilizzate per la scena.

Tutto il lavoro del TSR sarà seguito passo passo dalla testata giornalistica web PadPad Revolution che ne pubblicherà di volta in volta testimonianze, diari, relazioni, suggestioni. In queste pagine il pubblico potrà seguire tutto il lavoro del gruppo e interagire ponendo domande e offrendo il proprio punto di vista.

Ad accompagnare questo intenso lavoro le cui materie di approfondimento saranno, teatro, vocalità, viandanze, danza sensibile®, anatomia esperienziale, scrittura, poesia, riprogrammazione esperienziale sistemica, saranno: Ilaria Drago, Marco Guidi, Antonio Cipriani, Armando Punzo, Marcello Sambati, Giuliana Strauss, Elisa barucchieri.

Per avere tutte le informazioni sul progetto potete inviare una mail a [email protected]. Potete inoltre avere informazioni su tutto il lavoro della Compagnia Ilaria Drago visitando il sito www.ilariadrago.it.

LINKS:

Sito della compagnia Ilaria Drago: www.ilariadrago.it

Le pagine Facebook di Ilaria Drago, fondatrice della Compagnia: http://www.facebook.com/ilaria.drago.5

e del compositore Marco Guidi, suo collaboratore: http://www.facebook.com/marco.guidi.946.

Questa è invece la pagina del Teatro Magazzini della Lupa che ospiterà la compagnia: http://www.facebook.com/teatro.magazzinidellalupa.

Compagnia Ilaria Drago

  • La Compagnia produce spettacoli, poesia, libri, workshop e coltiva una ricerca profonda sull’essere umano. L’incontro fra l’attrice autrice Ilaria Drago e il compositore Marco Guidi ha permesso alla Compagnia di approfondire un linguaggio teatrale che fonde parola poetica, musica, gesto. Ilaria Drago ha vinto il Premio Elsa Morante per la letteratura (inediti), il Premio13 per la poesia e con Marco Guidi il Festival Voci dell’Anima, il Premio Traetta della critica e i Teatri del Sacro 2013.

http://eppela.com/ita/projects/461/tsrteatro-sensibile-di-riconnessione

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