A proposito di «compresenza capitiniana» – Cinzia Picchioni

Il giorno di Ferragosto del 2012 ero al fresco nel cinema torinese Fratelli Marx. Figuratevi se mi facevo scappare l’occasione di vedere due film a 4 euro (la rassegna era «Aiace Summer Edition)!

La Rassegna (per veri cinefili) propone da anni, nei caldi pomeriggi d’estate, alcuni film molto interessanti, e soprattutto permette di «recuperare» i titoli usciti nella stagione precedente e che per molti motivi si sono persi. Era il mio caso per entrambe le pellicole proposte quel pomeriggio afoso:

Almanya. La mia famiglia va in Germania e Cosa pove dal cielo?

Tutti e due molto carini, tutti e due sul tema del «tempo», inteso nel suo senso più ampio.

Ma Almanya in particolare mi ha colpito soprattuto per il finale: una scena in cui, durante un ritrovo di famiglia per il funerale del patriarca (greco, la famiglia era di origine greca emigrata in Germania) tutti i componenti sono presenti insieme con i loro più giovani personaggi. Cioè l’interprete principale, per esempio, il vecchio patriarca (ormai morto, ma nella scena finale ancora vivo) è lì con lui stesso più giovane, e così via tutte le donne e tutti gli uomini presenti sono lì anche con loro stessi bambini, o giovani ragazze o fanciulli imberbi eccetera.

È una scena molto suggestiva, soprattutto per la voce narrante fuoricampo che recita più o meno così:

«(…) una volta un saggio, alla domanda chi o che cosa siamo noi, rispose così: “Siamo la somma di tutto quello che è successo prima di noi, di tutto quello che è accaduto davanti ai nostri occhi, di tutto quello che ci è stato fatto. Siamo ogni persona, ogni cosa la cui esistenza ci abbia influenzato, o che la nostra esistenza abbia influenzato, siamo tutto ciò che accade dopo che non esistiamo più, e ciò che non sarebbe mai accaduto se non fossimo mai esistiti(…)”».

E la mente va senza esitazione a quell’altro film in cui si narra una vicenda simile: il protagonista vuole suicidarsi e un angelo gli concede l’occasione di vedere come sarebbe stato il mondo attorno a lui se lui non fosse esistito, e sto parlando ovviamente del bellissimo, mai datato, mai abbastanza visto La vita è meravigliosa di Frank Capra.

Almanya. La mia famiglia va in Germania ricorda a tutti noi che siamo il risultato di tutti coloro che ci hanno preceduti, tutti coloro che abbiamo incontrato, e che tutti, quindi, sono contemporaneamente presenti, compresi i «noi stessi bambini», perché lo siamo stati e quindi lo siamo ancora. In effetti, guardando le foto da bambini, non ci viene da pensare: «dov’è quel corpo, più piccolo, quegli occhi più sereni, quei dentini così bianchi»?; be’ io penso che tutto è esattamente qui, insieme agli amori, alle vicende, alle parole ascoltate… perché tutto ha contribuito a farci diventare ciò che siamo. Niente è andato perso, nessuno se ne va mai davvero.

Almanya – La mia famiglia va in Germania, un film di Yasemin Samdereli. Con Vedat Erincin, Fahri Ogün Yardim, Lilay Huser, Demet Gül, Denis Moschitto. continua» Titolo originale Almanya – Willkommen in Deutschland. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 101 min. – Germania 2011. – Teodora Film

Cosa piove dal cielo?, un film di Sebastián Borensztein. Con Ricardo Darín, Huang Sheng Huang, Muriel Santa Ana, Enric Rodriguez, Ivan Romanelli. continua» Titolo originale Un Cuento Chino. Commedia, durata 93 min. – Argentina, Spagna 2011. – Archibald Enterprise Film

 

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