Incontro con Eric Holt-Giménez
giovedì 25 ottobre 2012 – ore 19.00
Azienda agrituristica “l’isola che non c’è” – Ghè, frazione di Devesi, Ciriè
L’incontro si colloca tra le iniziative che vengono prese dai consum-attori del patto per una economia solidale che 25 famiglie hanno fatto con Mauro e Tiziana dell’Isola che non c’è. L’incontro vuole fare conoscere l’esperienza di Erik attraverso i due libri che ha scritto “Food unite movement” e “Food rebellions”.
Erik sarà con noi già dalle ore 19 di giovedi 25 per una “merenda sinoira” (al costo di 12 €, da prenotare il entro mercoledì 23/10, tel. 011-9205669, 339-8648910) e alle ore 21 per il racconto della sua esperienza
http://www.agriturismolisolachenonce.it/contatti.html
COME COSTRUIRE UNA NUOVA ECONOMIA. UN PROGETTO COSTRUTTIVO
DOVE LA RELAZIONE È IL CAPITALE, E L’INVESTIMENTO È NELLA FIDUCIA RECIPROCA
VERSO LA SOVRANITÀ ALIMENTARE.
Questi appunti sono il tentativo di raccontare una esperienza in corso a proposito di come costruire una alleanza tra prestatori di capitali (consum-attori) e piccole imprese agricole famigliari, i due estremi del ciclo della produzione-consumo di cibo. In questo ciclo ci sono coloro che controllano dall’alto il sistema agricolo industriale e noi, consum-attori che possiamo controllarlo dal basso. Ognuno di noi può collaborare o non collaborare nei confronti di chi governa il sistema alimentare. Nel momento in cui riduce il grado di collaborazione, ridimensiona anche le fonti di potere (risparmi nelle banche, acquisti di prodotti industriali dai supermercati) che prima metteva a disposizione. Con le risorse che dirotta può cercare di realizzare un progetto costruttivo (praticando un’altra visione). Tutto ciò può essere fatto come individui ma molto più influente è l’iniziativa fatta in modo organizzato. Con i nostri atteggiamenti, comportamenti, siamo noi che POSSIAMO CAMBIARE IL MONDO. Sono in corso diverse migliaia di esperienze di comunità che supportano l’agricoltura dove sono le “comunità” di consumatori che sono diventati protagonite di una nuova politica alimentare che si avvia verso la sovranità: come diventare padroni del cibo.
I CONTENUTI DELL’ESPERIENZA.
Questa esperienza iniziata nel novembre 2011 ha coinvolto 24 nuclei per un totale di 51 persone provenienti da 8 comuni. Ogni nucleo ha investito nell’agriturismo (“l’isola che non c’è”, di Mauro, Tiziana e Erica: [email protected]) una cifra da 150 a 1500 €, per un totale di 12.900 €. Questa cifra è stata raddoppiata e viene restituita sotto forma di prodotti alimentari in 3 anni. I prodotti sono coltivati direttamente da loro, o sono da loro trasformati o provengono da altre aziende agricole da loro coinvolte. Due volte alla settimana una mail arriva a casa con i prodotti disponibili e i loro prezzi. Vengono fatte le ordinazioni e in due pomeriggi si può andare a ritirare i prodotti. Il denaro è scomparso, un blocchetto di buoni (1 per ognuno dei 3 anni) svolge questo compito. Ogni buono ha un valore che dipende dall’investimento fatto. Tutto questo è stato sottoscritto in un contratto, un patto per una economia solidale, tra il consum-attore e Mauro per l’agriturismo.
Il nostro patto non è solo una relazione economica. Abbiamo dedicato una giornata di volontariato (8 di noi) piantando 500 carpini per recintare un terreno. Un’altra mezza giornate è stata dedicata al pane al confronto di come ognuno di noi lo produce, naturalmente poi c’è stata una merenda “sinoira”. Si baratta il lavoro di un mattino con i prodotti della settimana. Ultima iniziativa è stata la serata con Roberto Burlando (economista dell’Università di Torino) che ci ha introdotti all’economia Gandiana: la visione che la sottende, il concetto di uomo che la alimenta e le sei parole chiave che la definiscono. Un primo risultato del patto è l’inizio della costruzione di un nuovo pollaio e l’acquisto di un congruo numero di galline (per le uova).
Il patrimonio cresce.
Giorgio Barazza di Robassomero (per chi volesse prendere visione dei documenti: [email protected])
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