Pillole alfabetiche. H come bomba, come Hiroshima, come Hibakusha*, come «Ho anch’io qualcosa da fare»

Mi sembra un ricordo d’infanzia, la «bomba H**», un’immagine di certi vecchi film di fantascienza… ma invece non molti giorni fa era il 67° aniversario dello sgancio di bombe nucleari sulle città di Hiroshima e Nagasaki. A Torino si sono accese 67 candele in una piazza nel centro della città, restando lì, riuniti, per «non dimenticare».

Ma non basta per nulla. Occorre pensare che anche nella nostra vita di tutti i giorni potremmo (potremo?) fare qualcosa affinché – per esempio – non si pensi che «il nucleare è necessario», dimostrando – sempre per esempio – che siamo capaci di utilizzare meno energia elettrica (con meno richiesta sarà meno facile dimostrare che «abbiamo bisogno di energia» e «tanto la compriamo dalla Francia» e affermazioni «lava-coscienza» di questo tipo).

Allora, per esempio, sempre per esempio: abbiamo davvero bisogno del condizionatore? In ogni stanza? In ogni casa? In casa e in ufficio? Abbiamo davvero bisogno del super-frigo a tre scomparti anche se siamo una coppia (che magari a pranzo è sempre fuori perché non fa in tempo a tornare a casa?). Abbiamo davvero bisogno dell’asciugacapelli? Ogni giorno? Anche d’estate quando fuori di casa ci sono 35 gradi? Anche quando basterebbe alzarsi cinque minuti prima, lavarsi i capelli e aspettare che si asciughino prima di uscire? Abbiamo davvero bisogno dell’asciugatrice? L’altro giorno ho portato una coperta di lana vergine a lavare – con l’acqua – in una lavanderia automatica, dove hanno grandi lavatrici per questo tipo di cose e lì c’è anche l’asciugatrice. Sono andata a prendere la coperta bagnata con la bici, l’ho portata a casa e l’ho stesa all’aperto, al sole, sui fili del balcone! Quanto è meglio che i panni prendano l’aria? L’asciugatrice consuma tantissimo per fare una cosa che l’aria fa molto meglio, quasi sempre. Abbiamo davvero bisogno della «macchina del pane» per fare il pane? Perché non possiamo imparare a fare l’impasto con l’energia delle nostre mani invece che elettrica e cuocere il pane nel forno a gas della nostra cucina (sempre meglio dell’energia elettrica, anche dal punto di vista salutare e qualitativo)? Abbiamo davvero bisogno dilasciare tutto acceso, anche quando andiamo in vacanza o via per il week-end? (stand-by del decoder, del televisore, del lettore DVD, del videoregistratore, dell’impianto per ascoltare la musica; per non parlare del computer (negli uffici a volte restano accesi per tutto il week-end!!!), della caldaia, del frigorifero, della radio per ingannare i ladri, dell’impianto di irrigazione per quattro vasi sul balcone, del trasformatore per caricare il telefonino, della radiosveglia, del…

Se vi sembra «poca cosa» provate a moltiplicare tutto questo per ogni casa di ogni città di ogni regione di ogni nazione e vedrete che la somma farà proprio quel «abbiamo bisogno di più energia» che giustificherà quel «dobbiamo studiare/usare l’energia nucleare», che farà dire ai ministri «dobbiamo tornare al nucleare» che… per studiare il nucleare c’è stato Hiroshima e c’è stato Nagasaki. Catastrofista? Può darsi. «Dipende dall’uso che se ne fa»?, abbiamo visto, proprio da Hiroshima, che non siamo tanto capaci di applicare questo assioma e che allora forse è meglio che non ci sia proprio l’energia nucleare, neanche per gli usi civili. Persino Einstein è diventato «anti-nucleare», quando si è accorto degli effetti devastanti delle sperimentazioni, e ha messo in dubbio anche i suoi stessi studi sulla fissione nucleare (A. Einstein, Pensieri degli anni difficili, Boringhieri, Torino 1965). H come «Ho finito».

*Hibakusha in giapponese significa «coloro che sopravvissero al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki». Il termine significa letteralmente «sopravvissuto» anche se in giapponese suona come: «persona affetta dall’esplosione». Un termine coniato appositamente?

**La bomba all’idrogeno o bomba H, in gergo «la superbomba», è una bomba a fusione termonucleare incontrollata in cui una normale bomba atomica, che serve da innesco, viene posta all’interno di un contenitore di materiale fissile insieme ad atomi leggeri.

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