Chi va piano va sano e va lontano?
da L. Mercalli, Prepariamoci, chiarelettere, Milano 2012
L’automobile non è una dea. È un mezzo di trasporto per spostarsi da un punto A a un punto B. È pure piena di difetti: inquina, costa è pericolosa per sé e per gli altri e quando prende il sopravvento sull’uomo devasta il territorio e la socialità, arrivando a uccidere. Eppure la velocità media su tutto il percorso effettuato in più anni, letta sul computer di bordo della mia auto, non arriva a 50 km/h (circa 10 volte quella a piedi) anche se quando si va in autostrada per qualche ora si ha l’impressione di andare forte!
Ivan Illich, sociologo e filosofo, ha calcolato che se aggiungiamo anche il tempo di lavoro per acquistarla e mantenerla, alla fine tanto varrebbe muoversi a piedi, perché la velocità media scende a valori pari alla marcia umana. (p. 120)
La guida è diventata un’arte, sfruttando le discese, evitando di toccare i freni, anticipando le manovre altrui, accelerando con dolcezzza: su strade tranquille a 90 km/h, il consumo medio scende a 25 km/litro, un’altra piccola soddisfazione quotidiana, meno sold ai petrolieri, meno CO2 e particolato nell’aria, meno rischio di incidente. Passare dauna velocità di 120 km/h a 110 km/h permette un risparmio teorico di carburante superiore al 10 per cento, e su 100 km fa impiegare solo 4,5 minuti in più! Negli Stati Uniti questi automobilisti coscienziosi si chiamano «hypermilers». (p. 121)
E perchè costruiscono le auto che vanno a 300 km all'ora quando il limite per legge è di 130 e in altre nazioni anche meno? Ci dovrebbero essere leggi in proposito ma la stupidità umana non ha limiti…