Oltre il PIL, un’altra economia. Recensione di Nanni Salio
Aldo Eduardo Carra, Oltre il PIL, un’altra economia. Nuovi indicatori per una società del ben-essere, Ediesse, Roma 2010, pp. 141.
Una fallimento tira l’altro: questa, in breve, la situazione internazionale attuale. Crollano i giganti, anche “quelli troppo grandi per fallire”. Ma molti continuano a sostenere che non c’è alternativa al capitalismo. Falso!
E il libro di Aldo Eduardo Carra lo dimostra, con toni pacati, senza invettive, ma molto puntualmente, didatticamente sia nei testi scritti sia nei grafici, nelle schede e nei disegni, a cura di Sergio Paroletti, che illustrano in modo efficace l’intero lavoro.
Intanto, si comincia con una critica puntuale, chiara e documentata del famigerato Prodotto Interno Lordo (PIL) su cui si è già detto molto, ma non ancora abbastanza. Si potrebbe dire che occorre un’ampia e diffusa opera di “alfabetizzazione economica” per i non addetti ai lavori e un’opera di ri-alfabetizzazione per gli addetti, responsabili degli immensi errori commessi.
Se il PIL non è più un buon indicatore, con quali altri sostituirlo, o integrarlo? Se ne sono accorti non solo grandi studiosi, da Amartya Sen a Joseph Stiglitz a tanti altri, ma anche politici più o meno aperti e la stessa UE.
Il capitolo quattro è dedicato alla ricerca di questi nuovi indicatori: “uno o mille…?”. Vengono presentati e passati in rassegna i principali indicatori, dai più noti ai meno conosciuti, sinora proposti e utilizzati in vari rapporti internazionali: indice di sviluppo sostenibile, indicatore di autentico progresso, impronta ecologica, indice di un pianeta vivibile, prodotto globale di felicità, indice di sviluppo umano.
Ci sembra importante segnalare il sistematico lavoro svolto dalla campagna Sbilanciamoci! (www.Sbilanciamoci.org), che tra l’altro, ha introdotto un originale “indicatore regionale dello sviluppo”, il QUARS, frutto del lavoro collettivo di 45 organizzazioni. Come si legge nell’apposita scheda (pag. 105) “questo indicatore nasce dall’aggregazione di 41 indicatori ambientali, sociali ed economici” e i rapporti annuali di questo nuovo indice si possono scaricare dal sito di Sbilanciamoci.
Un indicatore sinora non sufficientemente preso in considerazione è quello della potenza energetica pro-capite, che a nostro parere è fondamentale per avviare un processo volto a riequilibrare l’intero sistema energetico in modo autenticamente sostenibile, come si può dedurre anche dalla campagna “Società a 2000 Watt” presentata nell’ultimo rapporto Wuppertal (si veda la nostra recensione in: https://serenoregis.org/2011/06/futuro-sostenibile-recensione-di-nanni-salio/ ).
Infine, nell’elaborare i tratti salienti di un’economia alternativa occorrerebbe confrontarsi anche con i sostenitori dell’economia nonviolenta, sinora troppo trascurati ma fondamentali per una riconversione ambientale, sociale, equa dell’attuale modello dominante di economia capitalista.
3 agosto 2011
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