Sobrietà felice per una rivoluzione possibile – Recensione di Elena Gasparri

Sara Marconi e Francesco Mele, Sobrietà felice. Otto incontri e una rivoluzione possibile, Edizioni La Meridiana, Molfetta (BA) 2011, pp.74, € 13

Capita spesso che quando si parla di “sobrietà” o di “decrescita” il volto dell’interlocutore assumi una smorfia di inequivocabile interpretazione. Subito nella mente appaiono scenari di rinunce, di desideri soffocati, di privazioni. E il risultato è quello di aggrapparsi ancora più fermamente a quello che con tanta fatica siamo riusciti ad ottenere.

Tuttavia questa reazione è dovuta a una interpretazione errata di quello che significa “sobrietà”, e ce lo spiegano bene Sara Marconi e Francesco Mele in questo loro agile libro, dove già nel titolo aggiungono un aggettivo che esprime l’essenza della loro proposta: “FELICE”.

I troppi stimoli e le abbondanti cose di cui siamo circondati hanno l’effetto di confonderci, di farci perdere di vista quello che realmente vogliamo. E questo avviene tanto negli adulti quanto nei bambini, che sempre più spesso appaiono annoiati nonostante gli infiniti giochi di cui sono circondati.

Scegliere la via della “sobrietà” permette di alleggerirci, di vedere e concentrarci su altro e altri. Togliere, dunque, per dare più spazio alle relazioni, per ascoltare, pensare, guardare, per procedere verso quello che vogliamo davvero e verso la felicità. Una scelta da compiere innanzitutto perché dà benefici alla nostra vita, al di là degli aspetti etici o di equità sociali, su cui gli autori non si soffermano. L’intenzione del libro è quella di allontanare l’idea di sacrificio e i sensi di colpa che spesso accompagnano queste tematiche, per metterne invece al centro i benefici e il benessere che possono portare.

Il volume propone un percorso di otto incontri, ciascuno di un’ora – un’ora e mezza, per bambini/e e ragazzi/e tra i 6 e i 13 anni. Partendo dal concetto di “limite” (le regole, l’altro come limite e il proprio corpo come limite), ci si addentra sul tema dei “desideri” (la forza del desiderio, i desideri che confondono e quelli che aiutano a crescere), per concludere poi con alcune attività specifiche sulla “sobrietà felice” (il piacere della semplicità e della relazione).

La metodologia proposta dal percorso è ludico-esperienziale. Grazie ad essa i/le bambini/e e i/le ragazzi/e fanno esperienza in modo immediato e concreto di quel che si vuol dire, nella convinzione che l’esperienza e il proprio vissuto insegnano più che tante teorie e spiegazioni razionali. Il filo conduttore del discorso è la leggerezza, il divertimento, il piacere: parole-chiave se si vuole realmente comunicare e trasmettere un messaggio.

Il libro si conclude con un’appendice dedicata a genitori e insegnanti: chi l’ha detto che giocare è un’attività solo per bambini? Non resta dunque che mettere un punto alle tante parole e iniziare a sfogliare il libro. Guardarci intorno, ma soprattutto dentro. E poi camminare verso la felicità.

 

1 commento
  1. Roberto Lepera
    Roberto Lepera dice:

    Non ho letto il libro, quindi baserò le mie considerazioni sulla recensione offertaci da Elena. In particolare mi ha colpito positivamente l'approccio esperenziale-positivo proposto nel libro "Sobrietà felice". Quindi, se ancora non fosse chiaro, "decrescita" non è sinonimo di "privazione", come pure ad ogni dispiegarsi di possibilità nuove/immaginate ci sia alla base un ventaglio di vincoli, di limiti, anche fisico-biologici alla crescita infinita di materia/energia/rifiuti prodotti. Tutto ciò tende a chiarire una volta per tutte l'espressione imprecisa sebbene diffusissima: "quello che realmente vogliamo".

    Il solo modo, dal mio punto di vista, per capire i nostri "reali" interessi e bisogni profondi, sentiti, non indotti-subiti è la ricerca interiore mediata da esperienze di coevoluzione nell'ambiente sociale e naturale in cui siamo viviamo. La comunicazione – ossia quella rete di processi e azioni con la quale mettere in comune storie, beni, senso, poesie, vite, emozioni, sapori – saprà illustrarci un discreto numero di sentieri verso la sostenibilità e un mondo migliore (perché intimamente sognato, voluto e realizzato insieme). Roberto Lepera

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