La società dei beni comuni – Recensione di Nanni Salio

Paolo Cacciari, a cura di, La società dei beni comuni. Una rassegna, Ediesse, Roma 2010.

Aria, acqua, terra, fuoco erano i quattro elementi naturali che nell’antichità venivano considerati alla base di tutto il creato. Oggi il fuoco è sostituito dall’energia, ma nonostante l’enorme crescita della conoscenza scientifica (e contestualmente dell’ignoranza, che a quanto pare cresce ancora più rapidamente), questi rimangono i fattori o elementi essenziali sui quali si regge la vita sul pianeta Terra.

Ancora oggi le popolazioni tribali, le cui tradizioni e i cui modi di vivere sono messi a repentaglio dall’avanzare disordinato e dall’aggressione della civiltà imperante del consumismo, hanno un rapporto di sacralità e di rispetto ben maggiore del nostro con la natura considerata dispensatrice di vita.

Faticosamente, cerchiamo di invertire rotta e di reinterpretare questi elementi come “beni comuni”, come fanno i diciannove interventi di questo libro curato da Paolo Cacciari. In un altro suo intervento (www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=38848 ), egli sottolinea giustamente le difficoltà che sempre si incontrano, e in questo caso in particolare, nel definire un concetto.

Nella prima parte del libro vengono discusse le “buone teorie” in alternativa a quelle dominanti del neoliberismo imperante. La seconda parte presenta invece un insieme di “buone pratiche”: lavori in corso per una economia alternativa, solidale e sostenibile. E’ una nota di speranza di fronte ai guasti creati da una economia finanziaria e di rapina che ha raggiunto livelli patologici. Fermiamoci e invertiamo la rotta prima che sia troppo tardi.

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