La nuova moschea di Torino: incontro per conoscersi e dialogare – Nanni Salio

Promosso dal Gruppo interreligioso “Insieme per la Pace” e dal Centro Studi Domenico Sereno Regis si è svolto il 4 maggio, presso la sede del Centro Studi, l’incontro con l’imam Abdel Aziz Khounati della Moschea della Pace, per discutere e far conoscere il progetto di costruzione della nuova Moschea di Torino, nel quartiere Aurora.

Le introduzioni di Elsa Bianco e di Nanni Salio hanno sottolineato l’importanza del dialogo tra confessioni religiose diverse in questa epoca di migrazioni che ha cambiato il volto delle nostre città.

Come ha ricordato Abdel Aziz Khounati, a Torino vivono circa 35.000 cittadini di religione mussulmana. Sinora essi hanno potuto svolgere le loro funzioni religiose in luoghi precari e non idonei, le cosiddette moschee-garage. L’impegno della comunità mussulmana si è rivolto in più direzioni: formazione degli imam con competenze adeguate per svolgere il loro compito; dialogo con la cittadinanza per dissipare paure e malintesi infondati; acquisizione di un locale da ristrutturare per realizzare una moschea riconosciuta a livello sitituzionale e finalmente idonea a ospitare oltre alle funzioni religiose anche attività educative e culturali della comunità mussulmana torinese.

Grande rilievo è stato dato al ruolo avuto dall’Amministrazione della Città di Torino nel seguire il progetto sia dal punto di vista tecnico sia per sostenerne l’importanza sociale, tanto da riscuotere il plauso delle Nazioni Unite come uno dei migliori progetti multiculturali.

Una nota negativa è quella del ricorso al TAR da parte della Lega, immotivato se non per ragioni strumentali, che tuttavia non sarà in grado di bloccare il progetto.

L’apertura e la disponibilità al dialogo, alla conoscenza reciproca e all’arricchimento personale che questo comporta continua a essere la pratica seguita da tutti coloro che intendono promuovere una cultura di pace e nonviolenza.

Una esperienza particolarmente significativa in tal senso è stata presentata da Giacomina Tagliaferri dell’Associazione Opportunanda, che si occupa di senza fissa dimora che oggi sono prevalentemente immigrati provenienti dai paesi più diversi.

Tra gli interventi del pubblico, Giuliano Martignetti ha evidenziato l’importanza di continuare a operare congiuntamente creando reti e sinergie di tutti quei movimenti presenti nella nostra città, che si occupano di problemi della pace, della solidarietà, della sostenibilità, dell’ambiente. Nel caso specifico degli immigrati, è in corso una raccolta firme promossa dal “Movimento dei Movimenti” per sollecitare in sede europea l’approvazione di una legge sul diritto di cittadinanza, mentre un’altra campagna mira a introdurre il diritto a un reddito minimo.

 

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