Diego e i diritti dei lavoratori – Recensione di Sebastiano Velio Picchioni

Flaminia Fioramonti, Diego e i diritti dei lavoratori, Sinnos editrice, pp. 96, € 13,00

Il libro, interamente illustrato da Rachele Lo Piano, fa parte della collana Nomos

In copertina Quarto Stato di Pellizza da Volpedo in versione «fumetto», con personaggi cicciotti virati in sepia ci fa capire che il libro – al di là del titolo – è rivolto ai ragazzi. Anche il linguaggio è studiato per risultare comprensibile ai bambini. Il linguaggio è un po’ «fiabesco» perché il lavoro – per noi giovani – è un po’ «nel mondo della fantasia»?). Il sepia e i colori per differenziare le epoche funziona sempre, peccato accorgersi che nonostante il cambiamento di colore le situazioni rimangono le stesse, inalterate negli anni. Dopo il boom degli anni Sessanta mi sarebbe piaciuto trovare un efficace sistema per difendersi dall’errore dei debiti (uno dei motivi della crisi del lavoro oggi?): anche il personaggio del fumetto si chiede «ma se guadagno 70.000 lire come faccio a spenderne 100.000?». Ecco come faccio? Visto che tutto intorno a me spinge a fare proprio così (e così divento uno schiavo?).

Uscito in occasione del quarantesimo compleanno dello Statuto dei lavoratori, il volume racconta la storia dei diritti dei lavoratori ai più piccoli, perché crescano consapevoli dell’importanza del lavoro, ma anche dei propri diritti.

Sebastiano Velio Picchioni, 20 anni

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