Cronaca vera (non nera, anzi luminosa)
Naturalmente non domicilio le bollette in banca (anche perché non ho un conto in banca), né in Posta (tranne la bolletta del telefono perché non si può pagare che così) e, quando le devo pagare, mi reco «alla fonte» (così risparmio la tassa di 1 euro e 10 centesimi ogni volta, e, muovendomi a piedi o in bicicletta l’operazione è per me a costo zero).
Torno proprio ora dall’aver pagato il conto dell’energia elettrica: 13 euro (il bimestre). E siccome è sembrato veramente poco anche per me ho pensato di raccontarvi che cosa facciamo (mio figlio ventenne ed io) per riuscire ad avere una bolletta così bassa.
Innanzitutto non abbiamo lampadari (solo in cucina, con una lampada a basso consumo energetico), ma tante lampade disseminate in punti strategici (per me l’illuminazione è importante, fa la differenza tra un luogo bello e uno brutto). Sono lampade recuperate, regalate, comprate al mercato dell’usato, tutte con lampadine di basso voltaggio (perché la luce che fanno è più bella).
Poi credo fermamente nel risparmio che deriva dallo spegnere tutti gli stand-by (che poi sono quelli della tv, della radio-stereo, del computer (senza connessione internet) di mio figlio). Non solo, ma stacchiamo le spine, a sera, di tutto quello che non servirà di notte: segreteria telefonica, decoder, radio, computer.
Per quanto riguarda la lavatrice, da quando è in vigore la tariffa bi-oraria, funziona esclusivamente nel fine settimana (o qualche volta dopo le 19, per bucati corti), così come il ferro da stiro (che consuma moltissimo) lavora negli stessi orari.
Poi utilizziamo una lampada a petrolio (che fa una luce bellissima) e candele, lumini, lampada di sale ogni volta che c’è bisogno di una luce piccola, e ogni volta che c’è bisogno di… bellezza!
Infine il capitolo frigo necessita di un discorso a parte: soprattutto in inverno stacchiamo la spina di sera. Bisogna precisare che abbiamo un frigo molto piccolo (più grande è inutile, serve solo a comprare molto più cibo di quello che poi si riesce a consumare in tempo), senza il congelatore (c’è solo una ghiacciolina); bisogna precisare che non mangiamo alcun tipo di carne, né burro e solo mio figlio beve ancora il latte (e basta comprarne mezzo litro ogni due giorni). Pur staccando la spina abbiamo notato che la mattina dopo – dopo sei-sette ore di spegnimento – il frigo resta freddo all’interno, cioè non fa in tempo a «riscaldarsi» tanto da fare danni per la conservazione del cibo. Risultato: di notte, a casa nostra non c’è nulla di acceso (e questo fa bene anche alla salute, oltre che al portafoglio).
Ah, naturalmente è spento anche il pulsante che regola la caldaia (acqua+riscaldamento), quindi i caloriferi non si accendono automaticamente; attualmente non abbiamo ancora acceso il riscaldamento, preferendo il camino (che siamo fortunati ad avere), ma quando succederà il primo che si alzerà farà partire la caldaia (e magari nel frattempo accenderà un fuoco per fare colazione al calduccio). Non è più bello?
(a cura di Cinzia Picchioni – Per contatti: via Bertola, 57 – Torino – 011539170)
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