Non calpestate i nostri diritti, scrittori e illustratori per i diritti dei bambini
UNICEF, Non calpestate i nostri diritti, scrittori e illustratori per i diritti dei bambini, PIEMME JUNIOR, Milano 2009
Un libro per celebrare la Convenzione sui diritti dell’infanzia, ratificata dalle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, un libro che raccoglie il contributo di 10 scrittori e 10 illustratori sugli articoli della Convenzione, un libro che narra ai bambini il suo contenuto in modo fantasioso e immediato.
Dieci racconti snelli e di facile comprensione per un pubblico di piccoli per conoscere meglio ciò che la società adulta ha il dovere di offrire a loro che sono il futuro. In alcuni di questi racconti viene narrato cosa succede quando ai bambini non vengano garantiti il diritto ad avere una identità, a essere curati, a essere protetti da varie forme di violenza, a praticare la propria lingua e religione.
Situazioni fantasiose ma vicine alla realtà, in modo che essi possano riconoscere la somiglianza con ciò che accade intorno a loro e possano far crescere domande, indignazione. Perché è ovvio che questi racconti rappresentano uno stimolo, un punto di partenza per accorgersi delle varie ingiustizie quando accadono sotto i loro occhi. Infatti, come viene ben esplicitato nella prefazione curata da Clio Napolitano, questi diritti sono sì dichiarati, ma non sempre praticati sia vicino che lontano da noi. E la voce dei bambini deve essere coltivata, se vogliamo che acquisti sonorità e non si disperda nel rumore caotico della nostra vita.
Questi racconti hanno come protagonisti altri bambini, quelli che nel passato o oggi stesso vivono la fatica di non sentirsi riconosciuti. Attraverso il legame di identificazione parlano al cuore dei nostri bambini, magari più fortunati, e riescono a sollecitare non la compassione, bensì domande importanti come “perché lui/lei non può?” o affermazione tipo” Non è giusto!”.
Da queste naturali reazioni emotive sta poi agli educatori che leggeranno ai bambini questi brevi racconti, aiutarli a trovare non solo le risposte, ma il desiderio di azioni di solidarietà concrete, le sole a riuscire a ricucire i legami tra le persone. Un libro come piccolo grande strumento per dire ai nostri ragazzi e ragazze che ogni giorno bisogna curare, lottare e conservare i diritti di tutti/e e che fino a quando ci saranno bambini esclusi dobbiamo sentirci coinvolti in un destino comune.
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