… a lume di candela (e a gas!)
Anche quest’anno ci siamo già: il 12 febbraio (per la sesta volta) è M’illumino di meno, l’iniziativa lanciata dalla trasmissione Caterpillar di Rai 2 (canale della radio). Siccome per sapere tutto basta andare su www.caterpillar.rai.it o www.milluminodimeno.rai.it ho preferito scrivere qualcosa sullo spreco di energia elettrica (quello che fa dire ai politici che «il nucleare è necessario perché altrimenti dobbiamo comperare l’energia elettrica dall’estero». Ce ne fosse uno che dice «consumare di meno è necessario altrimenti dobbiamo comperare l’energia elettrica dall’estero»!).
Dunque ecco qua:
In Italia oltre il 75% dell’elettricità prodotta viene dalla combustione del petrolio […] ogni kilovattora consumato l’industria elettrica italiana immette nell’atmosfera […] 700 g d’anidride carbonica [C. Picchioni, Semplicità volontaria, Anteprima, Torino 20082 ]
Forse ci aiuta incamerare l’equazione elettricità=inquinamento (oltreché consumo=spesa), così forse ogni volta che useremo l’elettricità (sotto qualunque forma) ci penseremo un po’ meglio. Tenendo conto che «più kilovattora più anidride carbonica», possiamo stilare una specie di classifica [e per dati più precisi leggere Elkington, Hailes, Guida verde del consumatore, tea, Milano 1994], in cui gli elettrodomestici più «energivori» risultano essere il condizionatore, la macchina per caffè espresso, il forno elettrico, l’asciugabiancheria (?), la lavastoviglie, il tostapane, la friggitrice, la bistecchiera (ri?), la lavatrice, il ferro da stiro. A parte gli ultimi due (che comunque si possono utilizzare con tutti gli accorgimenti del caso per ridurre di molto il consumo) tutti gli altri aggeggi sono ampiamente sostituibili con sistemi più «risparmiosi» (in tutti i sensi, anche per l’aria), quando non completamente inutili.
Il tostapane elettrico? Si fa molto prima–a mettere 8 o anche 9 fette di pane sulla placca del forno a gas! Il pane sarà più buono e – quand’anche avessimo acceso il forno apposta e solo per qualche minuto – avremo comunque un impatto meno forte sull’ambente e sulla bolletta.
La friggitrice? Litri di olio e colesterolo – oltre all’elettricità – per mangiare qualcosa cucinato nel modo peggiore (per la salute)?
E la bistecchiera? Non posso credere che ci sia qualcuno che ha la bistecchiera elettrica in casa. Non riesco a credere che ci sia anche solo un buon motivo per preferire la bistecchiera a una padella messa sul gas (qualcuno me lo spieghi per favore). E non intendo iniziare un dibattito su «bistecca sì-bistecca no», qui si parla del mezzo elettrico per cucinarla…
Finisco parlando un attimo del forno elettrico: vorrei sapere se è vero che «non esistono più le cucine col forno a gas». Pare che questa sia la risposta che si ottiene quando si chiede di avere – nella cucina – il forno a gas.
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