Il trio … cibario! – Recensioni di Cinzia Picchioni

Tre titoli che parlano di cibo, carini, da regalare tutti e tre a chi si occupa di cibo… e a chi mangia!

P. Bizzarri, D. Pelanda, La fede nel piatto, Paoline, Milano 2008, pp. 152, € 11,00

Il libro ci accompagna in un viaggio tra saperi e sapori dei poveri, cioè dei popoli del Sud del mondo.
In una società che ha perso – anche a causa dei fast-food – il significato antropologico e spirituale di sedersi a tavola, il libro aiuta a recuperarne il senso, con in più informazioni utili a comprendere perché gli ebrei devono mangiare cibo kasher, perché i musulmani non mangiano carne di maiale e imparare qualcosa sui cibi «altri» che troviamo ormai normalmente sulle bancarelle dei «nostri» mercati.
Troviamo capitoli sull’ebraismo, il cristianesimo, l’islamismo, il buddismo, l’hinduismo e il jainismo. Ma anche un’interessante parte dedicata alla pratica del digiuno nelle diverse religioni, nonché il terzo capitolo, intitolato Cibo per la pace, che ci racconta della rassegna torinese «Food for Peace» (appunto, cibo per la pace), organizzata con Slow Food del Piemonte e Valle d’Aosta e Torino Spiritualità (tutto alle pp. 69-71). Curioso anche l’iniziativa «Chefs for Peace» che dal 2001 unisce 25 cuochi arabi ed ebrei:
«Il cibo come metafora del significato della pace, perché contiene in sé elementi diversi da armonizzare tra loro senza perderne o annullarne la identità. […]»,  p. 69

C. Platania, Labirinti di gusto, Dedalo, Bari 2008, pp. 200, € 15,00

L’impatto simbolico del cibo, del pasto, del banchetto si è sempre ripetuto nelle narrazioni del mondo: non c’è origine senza nascita, non c’è inizio senza nutrimento. Ma oggi scivoliamo, quasi senza accorgercene, verso una vera e propria deprivazione sensoriale, particolarmente evidente nell’impoverimento dei sapori e nella standardizzazione del gusto. […] dalla quarta di copertina

Quest’altro ha perfino delle ricette vere e proprie, tipo lo stufato preferito di Sancio Panza o il «Trionfo del Gattopardo», ricetta sicula di una specie di cassata; «Ricette di grasso e di magro», e per i cuochi di domani «Gelato estemporaneo all’azoto liquido».
Citazioni, dall’Antico Testamento a Wendell Berry; perché non è tra i libri di testo degli istituti alberghieri? Arricchito da una bibliografia ragionata, utilmente divisa per argomenti: Il mito, il sacro, il luogo, Cultura contadina e cultura urbana, Statuti e regolamenti, Il gusto della narrazione, La ricerca, Il futuro del cibo. Per allargare a dismisura la conoscenza: un libro tira l’altro, non solo le ciliegie.

L. Baroni, VegPyramid. La dieta vegetariana degli italiani, Sonda, Casale Monferrato 2008, pp. 192, € 18,00

Ringraziamenti a Luciano Proietti Bello il paragrafo Quali cibi alternativi non conosco?, in cui viene finalmente svelato il mistero di che cosa siano tempeh-seitan-tofu e di come si cucinino le alghe. Il libro è scritto da un medico, e si vede nelle tabelle nutrizionali, nell’elencazione delle singole vitamine, proteine, sali minerali ecc, e anche dalle diete consigliate, divise per calorie necessarie (che a loro volta dipendono dall’attività fisica che si svolge). Quanto calcio c’è nel latte di soya? Quasi la stessa quantità che nel latte vaccino, e in 100  grammi di cardi c’è più della quantità di calcio contenuta in un vasetto di yogurt da 125 cc,!!
Sono scientificamente convinto che il vegetarianesimo è una scelta non solo opportuna, ma obbligata. Per nutrire una popolazione in aumento costante saremo costretti a diventare vegetariani, ritornando in fondo alla nostra natura originaria. In termini evoluzionistici l’uomo discende dalla scimmia: il nostro organismo è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi e il nostro metabolismo è come quello del’orango che si nutre di cereali e vegetali. [Umberto Veronesi, dalla quarta di copertina]

L’autrice, Luciana Baroni, è medico chirurgo, specialista in neurologia, geriatria e gerontologia, Master in nutrizione e dietetica. Si occupa principalmente di diagnosi e trattamento delle malattie neurodegenerative, in particolare Malattia di Parkinson. Scrive, nella quarta di copertina,

Come medico, mi è venuta l’idea di proporre delle Linee Guida dietetiche per vegetariani italiani. Il loro obiettivo è quello di fornire indicazioni non solo per una dieta vegetariana equilibrata, ma di mettere a disposizione di tutti delle indicazioni per realizzare una dieta che possa costituire anche un potente strumento di prevenzione e cura delle più importanti malattie.

Grazie anche per l’interessante bibliografia, i menù suddivisi per numero di calorie da assumere giornalmente e le 22 tabelle, chiare e complete, dalle proteine al contenuto di minerali, fino ai fattori di rischio di cancro. Centonovantadue pagine per 18 euro, da tenere in cucina!