30 ottobre 2008: l’Italia s’è desta! – Paolo Candelari

Tutte le città d’Italia, piccole e grandi, percorse dai cortei pacifici, studenti ed insegnanti insieme, cittadini e lavoratori che si uniscono, case con striscioni ai balconi, i macchinisti che salutano coi fischi delle macchine gli studenti sul ponte della libertà a venezia, parroci che benedicono le manifestazioni, ecc ecc. Tutti questi episodi manifestano una evidenza che a molti sembrava nascosta: l’opposizione a Berlusconi ed alla sua banda di saccheggiatori razzisti c’è, esiste, nonostante tutto.
L’Italia non è di Berlusconi, non tutta e probabilmente neanche la maggioranza.
La giornata di oggi travalica il problema della scuola, pur grave, ed emblematico; oggi è uscito allo scoperto un movimento di popolo che urla a gran voce che l’Italia non solo è migliore, ma è contro la destra che lo governa, non è disposta ad accettare il saccheggio della cultura, delle istituzioni, della democrazia,e soprattutto della verità, che le si vuole imporre.
Da oggi riparte una nuova storia; anche in gente come me sfiduciata e abbattuta dai troppi tradimenti di questi ultimi mesi, rinasce la fiducia che in questo paese la democrazia sia salvabile, il futuro possa essere migliore, la verità e la giustizia possano essere obiettivi raggiungibili e non meri sogni nostalgici.
Ed è proprio questa marea multicolore di ragazzi e ragazze che si muovono per difendere la scuola ed il sapere, che non si sono dati per vinti, che hanno rifiutato di dire come tanti, troppi loro padri “ma a che serve, tanto non c’è nulla da fare” che mi ha ridato fiducia.
L’augurio è che questo movimento continui, la resistenza sarà lunga, ci aspettano momenti duri, difficili, la vile provocazione messa in campo ieri a Roma non è che un assaggio, ma occorre perseverare col metodo della nonviolenza, l'”arma” vincente dei movimenti di popolo.
Non bisogna rispondere alle provocazioni, occorre avere la capacità di imporre i “nostri” metodi, democratici e non violenti, e non lasciarsi trascinare nel vortice della violenza dove comunque “loro” saranno sempre più forti.
Quel vecchio piduista , rancoroso e pieno di odio verso il mondo che è Cossiga ha rivelato chiaramente quale è la strategia (tra l’altro la sua confessione dà finalmente ragione a chi per anni ha parlato di strategia della tensione): provocatori in mezzo al movimento per trascinarlo in una spirale di violenza; chi accetta questo piano o è complice o, nella migliore delle ipotesi, un povero imbecille, come quelli che anche oggi cercano lo scontro con la polizia.
Dunque “forza ragazzi”, siamo con voi e dobbiamo renderlo evidente anche nei prossimi giorni; come cittadino e come nonviolento non posso non unirmi a voi.
Come gli operai nel ’45 quando occuparono le fabbriche per difenderle dal saccheggio dei nazisti, oggi, in situazione certo meno tragica, ma non per questo da sottovalutare, studenti ed insegnanti occupano scuole ed università per difenderle da quella banda di saccheggiatori che governa il paese (e non lo governa perché è maggioranza, altra colossale mistificazione, ma perché una legge truffa ed il tradimento di Veltroni glielo ha consegnato).
Questi giovani, (e dire che molti “vecchioni” saccenti, talvolta anch’io, han straparlato di giovani ignoranti, tutti stadio e videogiochi)  stan difendendo non solo la scuola e la cultura, la principale nemica del “berlusconismo”,  ma la democrazia stessa:  tutti gli italiani vi devono ringraziare della lezione che ci state dando!
Questa è una giornata memorabile: qui a Torino, da dove scrivo, oggi splende un raggio di sole, ma è sulla società civile italiana che oggi splende il sole, e speriamo che non tramonti in fretta. Oggi è rinato un movimento popolare.