Si possono unire le forze? di Raffaele Barbiero

Si possono unire le forze?

 

Campagna OSM-DPN, Campagna per la riforma della Banca Mondiale, Campagna un futuro senza atomiche, Campagna controlarms, Campagna banche armate, Campagna per l’acqua pubblica, Campagna contro OGM, Campagna contro i mercanti di morte, Campagna contro la Nato…

 

Azione nonviolenta, Alfazeta, Cem Mondialità, Fogli di collegamento, Mosaico di pace, Formiche di pace, Qualevita, Vita…

 

Cari amici che siete insieme al sottoscritto nell’universo variegato dell’arcipelago nonviolento pacifista non siete un po’ stanchi di vedere le nostre poche forze disperse in mille campagne e decine di riviste che non riescono ad incidere sulla realtà quotidiana della vita delle persone e ad avere un adeguato spazio nell’agenda politica e istituzionale italiana?
Non pensate che se dopo 5, massimo 10 anni le persone che praticano obiezione alle spese militari o che le leggono una rivista sono numericamente più o meno le stesse e molti nomi ricorrono in diverse iniziative o elenchi di abbonati non sia il caso di chiudere quelle Campagne e di accorpare quelle riviste?

 

E’ dal 1982 che mi interesso di gestione, trasformazione e soluzione nonviolenta dei conflitti e quindi anche di tutte le questioni collegate a questi argomenti (obiezioni di vario genere, controllo delle armi, riconversione dell’industria bellica, spese militari, armamento atomico, ecc.).
Di risultati, a ben guardare, se ne sono anche raggiunti:
– nel 1998 la nuova legge sull’obiezione al servizio militare, che parlava per la prima volta di ricerca, sperimentazione di forme di difesa non armata e nonviolenta e di missioni umanitarie all’estero (dei ragazzi in servizio civile e con strumenti di pace). Legge in parte svuotata con la sospensione della leva (cosa ben fatta, ma di fatto accaduta proprio in concomitanza con la riforma della Legge 772 sull’obiezione di coscienza) avvenuta nel 2000 e con la nuova legge sul servizio civile volontario del 2001 che non richiede ai giovani e alle giovani che vogliano fare il s.c. di essere contro l’uso della violenza e delle armi;
– l’istituzione nel 2000 della possibilità di avere dei corsi di laurea universitaria sui temi della pace e della cooperazione internazionale (oggi molto ambiti dai militari per portare la loro visione delle cose);
– l’istituzione nel 2004 del Comitato sulla difesa civile non armata e nonviolenta presso l’UNSC (Ufficio nazionale per il Servizio Civile).

 

Pure sono piccoli, piccolissimi passi che rendono la nonviolenza, la sua pratica azione anche nel campo dei conflitti sociali una prassi e una modalità che viene spesso nominata, ma poco utilizzata e che, soprattutto, non trova che un generico e insignificante riscontro a livello di opinione pubblica e di comportamenti generalizzati.

 

Le proposte:

 

1) di salvare dalle tante campagne in cui disperdiamo le nostre energie le idee di fondo (es. la Campagna OSM-DPN ha l’opzione fiscale –possibilità per il contribuente di scegliere se finanziare la difesa armata o quella non armata-; altre hanno l’intuizione sui corpi civili di pace da istituire in Europa e in Italia come strumento di intervento in situazioni di conflitto armato, altre l’idea di istituire IN TUTTI GLI ATENEI d’Italia corsi di laurea sulle modalità nonviolente di gestione dei conflitti, altre ancora mettono insieme queste ed altre cose valide, come il rifiuto di avere, produrre, trasportare armi atomiche), ma di ricondurle ad un’unica piattaforma politico organizzativa o ad un’unica campagna.
Personalmente sono stanco di correre dietro a riunioni o ad appuntamenti dove si vedono più o meno gli stessi volti e dove si è pochi (pochi ma buoni non regge più!);

 

2) di accorpare le riviste che scrivono su argomenti similari per produrne una nuova (con un titolo nuovo e che nel sottotitolo riprenda quelli delle riviste che accorpa; con un titolo di una delle riviste più importanti per storia, tradizioni e numeri e che riprenda anche essa nel sottotitolo le riviste che accorpa, FATE VOI nella forma!). Quello che desidero è vedere una rivista che ha la capacità di stare in edicola ogni 15 giorni od ogni mese, che viene ripresa per i suoi interventi dai quotidiani nazionali, che ha un elevato numero di lettori e/o abbonati, che è accattivante anche per i giovani.
3) faccio parte dell’Associazione Istituto di Ricerca per la Pace – Rete Corpi Civili di Pace”, acronimo “IPRI-RETE CCP, nata nel 2006 per cercare di raccogliere le energia di chi voleva promuovere in Italia i corpi civili di pace e dare quindi a questo obiettivo una forza maggiore.
Ho visto invece poche adesioni, pur sapendo che quando il Ministero degli Esteri, con il viceministro Sentinelli ha aperto un tavolo di discussione su questo argomento per finanziare dei progetti specifici, le sigle che si sono affollate a quel tavolo sono state molto più numerose e alcune che, essendo iscritte alla stessa Associazione, avrebbero dovuto sentirsi rappresentata da essa.
E’ così che pensiamo di procedere? Ci affanniamo sulle poche risorse che un governo meno peggio di altri ci avrebbe potuto mettere a disposizione?

 

Non va bene la forma Associativa che raccoglie l’adesione di singoli e di altre associazioni? Troviamo un altro sistema, ma sono stanco di spendere energie, risorse economiche, tempo e idee in percorsi che mi sembra non riescano a produrre cambiamento permanente.

 

Nel mio piccolo mi orienterò in questa direzione a partire dal non praticare più il gesto orami “stanco” dell’obiezione alle spese militari (pur salvando come ho detto i suoi obiettivi), dal non raccogliere più firme in banchetti per questa o quella campagna (l’ultima di queste attività l’ho chiusa il 17 marzo 2008 per la proposta di legge di iniziativa popolare“un futuro senza atomiche), nel non comprare più riviste che non rappresentino ampie realtà e non l’ambito ristretto della propria associazione o proposta culturale.

 

Saluti di pace a tutti.

 

Forlì, 20 marzo 2008

 

Raffaele Barbiero, alon fc (associazione locale obiezione e nonviolenza forlì-cesena, www.alon.it; www.mediatoridipace.org)

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