Kosovo: Risorse per capire la crisi in arrivo

Da: “T F F PeaceTips” giovedì 22.11.07

Ogg.: Kosovo: Risorse per capire la crisi in arrivo (traduzione di Miki Lanza)

La fallita gestione del conflitto e della pace da parte della comunità internazionale

I media dell?informazione si occupano della violenza piuttosto che dei conflitti sottostanti. Ecco perché si sente così poco della imminente seconda tragedia chiamata Kosovo. C?è il rischio crescente che fra poche settimane assisteremo a un?altre sequenza di violenza, repressione e ulteriore miseria umana. E allora sì che ci saranno i media.

Già dal 1991 TFF ha analizzato e pronosticato gli sviluppi nell?ex-Jugoslavia. Tredici anni fa cominciammo a pubblicare idee, modelli e progetti per una soluzione pacifica dei conflitti del Kosovo. Se tale pronostico si avvera, non sarà colpa né dei Serbi né degli Albanesi. Sarà stato causato dalla cosiddetta comunità internazionale (CI). Ha fatto nulla per evitare la violenza o negoziare la pace quando l?una e l?altra cosa erano possibili, nei primi anni 1990.

Vedi libri e relazioni TFF sull?ex-Jugoslavia, ivi incluso “Evitare la guerra in Kosovo” del 1992: http://www.tff tore-and-donations.org/Merchant2/ merchant.mv?Screen=PROD&Store_Code=TSD&Product_Code=PWIK&Category_Code=YB

TFF e Amnesty International sono state le sole ad ammonire costantemente su una esplosione lì. Oggi, non sono rimaste delle buone soluzioni. La CI non ha capito che il Kosovo è solo il palcoscenico di un dramma molto più ampio tuttora in corso. Ha ignorato le immense complessità dei conflitti jugoslavi come pure i potenziali irripetibili per una soluzione nonviolenta a questo conflitto. E ha usato violenza nel sedicente “intervento umanitario”, le conseguenze del quale minacciano ora di far saltare in aria la regione un?altra volta. E ha posto l?ONU in una delle più tristi missioni immaginabili ? l?UNMIK in Kosovo.

Nel 1998 la guerra fra l?Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK) e le forze serbe scoppiò perché USA, Germania e altri avevano equipaggiato, addestrato e armato l?UCK per svariati anni. La NATO bombardò Kosovo e Serbia nel 1999 sulla base di una diagnosi così carente e falsa che, se fosse stata un chirurgo prima dell?operazione il paziente sarebbe morto.

Pochi ascoltarono ? e chi lo fece, compresi alti diplomatici ONU a NewYork, non poté far nulla: gli stati membri erano impegnati altrove appresso ai propri angusti interessi nazionali nell?ambito della tragedia balcanica ? fra cui oleo- e gasdotti attraverso la regione, la vendita di armi e la costruzione di basi di “contenimento” della Russia. L?amministrazione Clinton – con Al Gore, bizzarra scelta del Comitato Nobel di quest’anno, come vice-presidente ? era dietro gran parte di tutto ciò, con l?UE spaccata come sempre.

Pochi media che trattano la regione oggi hanno giornalisti sul campo o qualcuno con oltre 15 anni d?esperienza. E a fronte di che dovremmo giudicare il presente se non degli ultimi anni di storia? Non meravigliano quindi le semplificazioni, la partigianeria e la ripetizione di varie distorsioni che caratterizzano molti degli attuali servizi informativi.

Perché le recenti elezioni in Kosovo non causa proccupazioni massicce?

Nonostante le aspirazioni all?indipendenza fra poche settimane, solo circa il 45% ha votato e i serbi hanno boicottato le elezioni. E? un brutto segno per la democrazia e I diritti umani. Anzi peggio, il loro vincitore Hachim Thaci, ex-capo dell?UKL, probabilmente sostituirà l?attuale primo ministro e architetto UCK, Agim Ceku, che a sua volta era un prominente generale dell?esercito croato quando questo ripulì etnicamente la Croazia cacciandone 250.000 serbi nel 1995 con il sostegno sostanziale dei governi USA ed europei. In breve, è il nostro capo guerriero, quindi va bene così.

Inoltre, il Kosovo è un luogo di infima produzione con un commercio per lo più da economia sommersa e una struttura criminale ben articolata fra l?Afghanistan e il cuore della Svizzera, Bruxelles e le maggiori città USA. La disoccupazione è al 70% e la regione è una serie di comunità segregate con le minoranze, serbe e non, nei ghetti. La leadership albanese del Kosovo non ha soddisfatto in alcun modo i criteri posti tempo addietro dalla CI né ha garantito il ritorno dei circa 150.000 serbi kosovari sfollati quando i capi politici e militari dell?UCK invertirono la pulizia etnica nell?autunno 1999 sotto lo sguardo niente meno che di decine di migliaia di personale NATO, EU, OSCE e ONU ? la missione di pace più presidiata per km2 di tutti i tempi.

Riassumendo, quando la leadership Albanese del Kosovo dichiarerà l?indipendenza in dicembre, presumibilmente sostenuta da Washington, sarà a tutti i fini paratici una comunità segregata con economia per lo più sommersa, uno stato gestito da criminali di guerra a piede libero sostenuti dall?Occidente, cioè uno stato fallito prima di essere dichiarato tale. Alla faccia dei miliardi di dollari ingoiati qui dal 1999.

Indipendenza? Forse, ma non in questo modo

Allora vuol dire che il Kosovo non dovrebbe diventare uno stato indipendente? Undici anni fa,TFF publicava una bozza-guida per un accordo negoziato ? tuttora il solo documento ampiamente pubblicizzato su entrambi i versanti e basato su centinaia d?ore di colloqui in Kosovo e a Belgrado. Cfr. per info:

http://www.tff-store-and-donations.org/Merchant2/merchant.mv?Screen=PROD&Store_Code =TSD&Product_Code=UCFKAUNTAFANSIK1&Category_Code=YB

In effetti molti elementi sono in favore dell?indipendenza. Io stesso fra altri non sarei contrario né lo sono mai stato. Motivo: il concetto base dell?indipendenza del Kosovo venne sviluppato fra il 1991 e il 1994 dagli intellettuali e politici che attorniavano il dr. Ibrahim Rugova in consultazione con gruppi di esperti TFF. L?idea era uno stato legale democratico, con confini aperti, nessun esercito, nessuna integrazione futura con l?Albania e buoni rapporti con tutti I vicini ? da ottenersi con negoziati. Ma ? e qui c?è il grosso MA: NESSUNO stato dovrebbe rendersi indipendente oggi mediante bombardamenti NATO, pulizia etnica, politica basata sul crimine, propaganda e rifiuto del compromesso anche in minuzie con le relative controparti. La Serbia di oggi ha sistemato I conti con la propria leadership del tempo di guerra. La Serbia di oggi rifiuta l?indipendenza totale del Kosovo proponendo solamente una vasta autonomia secondo modelli come HongKong e le isole Åland. E? tempo di ricompensare la nuova maturità e l?approccio legale della Serbia almeno con un?informazione corretta e un autentico ascolto. Ma forse che pochi osino staccarsi dalla vecchia imagine mediatica in bianco e nero?

Piani di pace alternativi e alter risorse

Ci sono molte soluzioni possibili al problema del Kosovo. TFF le ha presentate due anni fa in “The Kosovo Solution Series” – 12 articoli qui:

http://www.transnational.org/Area_YU/2005/pi209_218_KosovoSolutSer.html

I membri TFF hanno criticato il Piano Ahtisaari per l?indipendenza condizionata qui:

http://www.transnational.org/Area_YU/2007/Ga-Ob-Wi_AhtisaariKosovo.html

Dal membro TFF serbo Aleksandar Mitic’ – “The Making of a Compromise. Kosovo 2006”

http://www.kosovocompromise.com/

come pure la migliore homepage con articoli e contributi quotidiani sullo sfondo e il futuro, con tutte le domande pertinenti cui i media e la diplomazia dovrebbero cercare di rispondere: Kosovo Compromise 2007

http://www.kosovocompromise.com/cms/item/home/en.html

E parecchie centinaia di articoli di analisi e dibattito sulla ex-Jugoslavia di membri TFF lungo gli anni: http://www.transnational.org/Area_Index_Yugoslavia.htm – e la migliore selezione di altri materiali sui Balkani http://www.transnational.org/Area_YU/2007/Features.html

Conclusione ? è l?ora estrema per evitare una nuova tragedia

Se piuttosto che l?arbitrio e la propaganda, importa ancora la conoscenza fattuale, questa e-mail può esservi di guida a una comprensione olistica dei pericolosissimi sviluppi in corso in Kosovo ? e in Bosnia ? nella scia della ?pacificazione? del tutto fallimentare da parte della CI. Non c?è verso che le cose possano andare bene nella regione per I prossimi mesi. Il futuro esige una cosa anzi tutto: un riconoscimento da parte della CI che essa stessa è corresponsabile della terribile situazione in Kosovo e Bosnia e che si è sostazialmente cacciata in una prigione politica lì. E? imperativo un nuovo inizio basato su una serie aperta e onesta di lezioni imparate. Temo che non giungerà ?

Se il più alto fine della UE è la pace, è l?ora estrema per mostrarlo. Ma come potrebbe con il ?ministro degli esteri? Javier Solana che è personalmente così responsabile della distruzione della regione? Nel 1999 era Segretario generale NATO e il civile di più alto rango responsabile dei bombardamenti NATO. Dopo tale scandalo morale, legale intellettuale, fu ricompensato dai suoi pari e sospinto su ai vertici della UE. Oggi si dimentica per convenienza che la UE pacificante è guidata da un criminale di guerra …

E questo è un mondo che ha un disperato bisogno di un?alternativa allo scellerato divide-et-impera e alle politiche USA occupazione/indipendenza. La tragedia del nostro tempo si accumula tutta in Kosovo.

Ci sarà qualcuno in grado di cambiare rotta e prevenire il caos estremo?

Jan Oberg, TFF director (TFF – for peace with passion)

Nagoya, Japan ? Nov. 22, 2007

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