Il dolce stil nuovo – 10° convegno del Coordinamento comasco per la Pace

Nessuno escluso

La nostra moderna società occidentale, più che su valori etici e religiosi, si fonda su alcune convinzioni che, nel tempo e con la propaganda continua e assillante, sono diventate delle verità assolute.
E? idea diffusa che la competitività sfrenata, il consumismo, la crescita economica e l?accumulo della ricchezza senza limiti sono il meglio per il mondo intero.
Questo perché, si sostiene, la speculazione finanziaria, il mercato libero e senza regole, i servizi pubblici privatizzati, la riduzione delle tasse e la libera circolazione dei capitali, produrranno ricchezza per tutti.
Tutto ciò potrà avvenire solo se gli obblighi sociali, la protezione dei deboli, la tutela dei lavoratori, le relazioni tra i popoli, saranno subordinati alle leggi dell?economia di mercato.
Dall?altra parte si può osservare che la politica della crescita illimitata e la tensione verso il profitto hanno saccheggiato la terra e danneggiato seriamente l?ambiente, producendo anche (sarà un effetto collaterale) i milioni di disperati che si affollano ai bordi della nostra civiltà superiore.
Il cambiamento climatico, la deforestazione, l?erosione del suolo, le minacce che pesano sull?acqua dolce, fanno parte delle conseguenze devastanti del danno ambientale.
Comunità umane vengono disgregate, mezzi di sussistenza sono perduti.
Forme di vita e saperi culturali vengono assoggettati ai brevetti, in vista di profitti finanziari.
Viviamo in un mondo senza dignità, che nega a buona parte dell?umanità una vita dignitosa.
Le guerre scatenate per il possesso delle risorse costano la vita a milioni di persone, mentre altri milioni muoiono per malattie che la prevenzione potrebbe evitare.
A quelle verità assordanti ed opprimenti, che promettono un grande avvenire e ci somministrano morte e devastazione, noi opponiamo due considerazioni, sconvolgenti nella loro semplicità:
ogni uomo si senta corresponsabile per tutti gli altri;
la terra ci è data per usarla, non per distruggerla.
Per questo dobbiamo cambiare la mentalità, rinunciando alla pretesa di onnipotenza dell?uomo sulla natura.
Bisogna considerare l?uomo quale componente della biosfera, nella quale tutto va rispettato e valorizzato.
La difesa ambientale è un?urgenza planetaria di tale portata da non poter più essere disattesa.
Se tutti matureremo la consapevolezza che dall?equilibrio del pianeta dipende il futuro delle nuove generazioni, allora sapremo anche inventare le politiche ed i comportamenti per affrontare il domani.
Occorre eliminare le cause strutturali legate al sistema di governo dell?economia mondiale che destina la maggior parte delle risorse del pianeta ad una minoranza della popolazione.
Per incidere su larga scala è necessario convertire il modello di sviluppo globale, lo richiedono ormai non solo lo scandalo della fame, ma anche le emergenze ambientali ed energetiche.
Allo stesso tempo, ogni persona e ogni famiglia può e deve fare qualcosa in questa direzione, adottando uno stile di vita e di consumo compatibile con i criteri di giustizia.
Un dolce stile nuovo: agire per il bene di tutti, nessuno escluso.