Una forza che dà vita

Fulvio Cesare Manara, Giuliano Pontara (prefazione di), “Una forza che dà vita. Ricominciare con Gandhi in un’età di terrorismi”, Unicopli, Milano 2006, p. 360

Abbiamo sotto gli occhi, su scala planetaria, gli sviluppi di una preoccupante e angosciante spirale di violenza distruttrice. Il terrore della violenza, che altro non è che distruzione della vita, getta ombre sul presente e fa della nostra epoca un?età di angoscia. I terrorismi sembrano compagni di strada da cui non riusciamo a liberarci: il terrorismo suicida, cieco e insensato, dominato da ideologie di morte; e la guerra che, con la scusa di combattere il terrorismo, finisce per mimare e reiterare speculari pratiche di terrore, divenendo altrettanto cieca e insensata. Ricominciare con Gandhi è la proposta di questo volume: perché abbiamo bisogno di intendere e praticare vie nuove, che non siano la distruttività, ma nemmeno la passiva sottomissione al predominio della violenza, in qualsiasi forma essa si presenti. Abbiamo bisogno di educarci alla nonviolenza. Alla scuola di Gandhi forse riusciremo a uscire dagli ovvi miti cui ingenuamente continuiamo a inchinarci, sostenendo ciecamente l?impraticabilità della nonviolenza, pur desiderabile, e l?inevitabilità della violenza, pur teoricamente e verbalmente deprecabile. Ovvietà che paralizzano. Gandhi, ?prigioniero della speranza?, ci svela che siamo chiamati ad agire, sapendo che non si sono tentati tutti i possibili se non si tenta, se non si pratica anche l?impossibile. E impossibile, utopica e inarrivabile oggi sembra ai più, purtroppo, la conversione dell?umanità alla nonviolenza. Una bella sfida educativa.