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Sguardi sulla guerra. Incontro con Davide Grasso

giovedì 22 Marzo 2018 | ore 21.00

- Ingresso libero

Tre autori, tre libri, tre prospettive diverse sullo stesso tema. Davide Grasso, autore  del libro “Hevalen. Perché sono andato a combattere l’ISIS in SIria” pubblicato dalle Edizioni Alegre nel 2017, dialoga con Enzo Ferrara, vice-presidente del Centro Studi Sereno Regis.

Rojava. In curdo vuol dire “ovest”, ma per arrivarci dobbiamo andare verso est, giungere nelle terre che un tempo chiamavamo Asia minore.
“Rojava” è il Kurdistan siriano, dove dal 2011 è in corso una rivoluzione, il grande esperimento delle comuni e del “confederalismo democratico”. Un movimento di liberazione egualitario, libertario e femminista, ispirato al pensiero di Abdullah Öcalan e cresciuto come un bosco in pieno deserto, nel più devastato – e strategico – teatro di guerra del pianeta. Un processo sociale accerchiato da forze reazionarie e sanguinarie: l’Isis, il regime di Assad a Damasco e il regime del caudillo turco, Erdogan, appena oltre il confine.
Nel 2014 abbiamo trepidato per Kobane, città assediata dall’Isis e difesa da forze popolari chiamate Ypg e Ypj. Abbiamo visto le immagini di donne guerrigliere sorridenti scalzare dai media quelle dei tetri tagliagole di Daesh, e poi la riscossa: da Kobane, divenuta la “Stalingrado del Medio oriente”, è partita una controffensiva che ha meravigliato il mondo. Meno di tre anni dopo è stata liberata Raqqa, sedicente “capitale” dello Stato islamico.
Come non accadeva dai tempi della guerra civile spagnola, uomini e donne da tanti paesi hanno deciso di raggiungere la Siria e partecipare alla rivoluzione, armi alla mano. Uno di loro era Davide Grasso, militante del centro sociale torinese Askatasuna e del movimento No Tav. A fargli prendere la decisione è stata la strage al Bataclan di Parigi, il 13 novembre del 2015.
Hevalen, che in curdo significa “gli amici”, “i compagni”, è la storia – ibrida, ruvida, entusiasmante – del suo viaggio, della sua guerra, delle contraddizioni che ogni rivoluzione si porta dentro e deve affrontare.

Necirvan si avvicinò, sotto il sole.
«Heval Tirej, la guerra è dura…». Non capivo neanche quel che mi diceva: gran, “duro”, lo compresi come volesse dire “giusto”, per qualche oscuro motivo.
«Na», risposi, «sher ne gran e…», la guerra non è giusta, volevo dire, ma dissi non è dura. Restò sorpreso. Non capiva. Pensò che delirassi. Non aveva torto.
«Heval Tirej… è meglio se torni nelle retrovie. La guerra è dura…».
«Tamam», dissi, voltandomi a guardarlo negli occhi. «Possiamo parlare di quel che è successo?», chiesi.
«Tirej, ne parleremo in assemblea…».
«Tamam».

Davide Grasso ha pubblicato reportage indipendenti dagli Stati Uniti e dal Medio oriente e diversi articoli di filosofia dell’arte e teoria della realtà sociale. Nel 2013 ha pubblicato New York Regina Underground. Racconti dalla Grande Mela per Stilo Editrice. Dal 2015 è attivo tra Europa e Siria in sostegno alla Federazione democratica della Siria del Nord. Nel 2016 si è unito alle Forze siriane democratiche per combattere l’Isis. (dal sito dell’editore)

Prossimo e ultimo incontro:

Giovedì 26 aprile 2018, ore 21
Pierandrea Amato presenta il libro che ha scritto insieme a Barberio, Corace, Galbo, La Tella, Letizia, Orlando, Pagano, Pagliaro, Palumbo, Princiotta, “L’immagine carnefice”, pubblicato da Cronopio Edizioni.
Al centro dell’interesse dei contributi che compongono questo volume è innanzitutto la carica filosofica ed estetica, ma anche politica e psicanalitica, sottesa sia alle nuove forme contemporanee di guerre iper-tecnologiche sia all’impiego delle immagini per costruire la logica del terrore globale. In particolare, partendo dalle celebri fotografie scattate nel carcere irakeno di Abu Ghraib, dove nel 2004 dei soldati americani si lasciano fotografare mentre torturano dei prigionieri, si snoda una riflessione sul valore ‘cinematografico’ delle immagini nelle esecuzioni dell’Isis. Per articolare le proprie tesi il volume prende in considerazione l’opera, tra l’altro, di Barthes, Baudrillard, Bazin, Benjamin, Debord, Deleuze, Fanon, Foucault, Grousin, Lacan, Nietzsche, Zizek. Analizza, inoltre, alcuni film di guerra (ad esempio: America Sniper di Clint Eastwood e Zero Dark Thirty di Karen Bigelow) e il valore ‘estetico-politico’ di alcune fortunate serie tv (ad esempio: Black mirror). (Dalla quarta di copertina)


 

Dettagli

Data:
giovedì 22 Marzo 2018
Ora:
21.00
Prezzo:
Ingresso libero
Categoria Evento:
Tag Evento:
, , ,

Organizzatore

Centro Studi Sereno Regis
Phone
+39011532824
Email
info@serenoregis.org
Visualizza il sito dell'Organizzatore

Luogo

sala Poli
via Giuseppe Garibaldi, 13
Torino, Torino 10122 Italia
+ Google Maps
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