Oltre il silenzio. L’agente arancio e le conseguenze della guerra in Viet Nam | Recensione di Cinzia Picchioni

Sandra Scagliotti e Nicola Mocci (a cura di), Oltre il silenzio. L’agente arancio e le conseguenze della guerra in Viet Nam, AIPSA, Cagliari 2008, pp. 152, € 10,00

Il sottotitolo ha attirato la mia attenzione – quando ho avuto il libro tra le mani – più del titolo. È L’agente arancio e le conseguenze della guerra in Viet Nam. Intanto plaudo all’editore per la scelta coraggiosa di scrivere correttamente il nome del «famoso» Paese asiatico. E l’«agente arancio» non è un poliziotto del cui cognome abbiamo dimenticato la maiuscola!

Tutto è cominciato in Vi?t Nam, nel 1961, quando prodotti chimici – tra cui l’agente arancio e la diossina – sono stati sparsi su terreni, foreste e giungla per stanare le forze del FNL (Fronte Nazionale di Liberazione del Vi?t Nam); quei ribelli avevano iniziato la lotta armata già nel 1959, col Vi?t Nam diviso in due e la repressione sempre più forte da parte del dittatore Dinh Diem (messo al potere a Saigon con l’aiuto degli americani).

Perché si è usato l’agente arancio?

Motivi «guerreschi» hanno spinto gli americani a irrorare i terreni vietnamiti con erbicidi e defoglianti (tra cui l’agente arancio) per:

  • distruggere la vegetazione lungo le strade per facilitare la sorveglianza;
  • sfoltire le foreste dall’interno, per scoprire meglio i nascondigli dei soldati nord-vietnamiti;
  • distruggere le coltivazioni nelle zone occupate dai vietcong.

Il volume intende rendere conto delle differenti problematiche emerse all’interno della questione dell’agente arancio. L’edizione originale francese […] è nata nel contesto delle celebrazioni dei trent’anni dalla fine della guerra anti-americana. […] il testo accoglie i contributi di alcuni fra i più noti studiosi ed esperti francesi in materia. […] L’edizione italiana viene completata da un aggiornamento conclusivo e un’appendice al testo. Si tratta certamente della più aggiornata ed articolata denuncia ad oggi pubblicata in Francia e ora in Italia […], (p. 8)

In vari punti del libro si ipotizza un legame tra l’esposizione a sostanze chimiche (e all’agente arancio, che è rosa scuro in verità, ma era contenuto in fusti dipinti di arancione per istinguerlo dagli altri erbicidi) e le malattie oggi diffuse in Vi?t Nam («tumori, malattie della pelle e del sistema nervoso, complicazioni respiratorie, anomalie nei nuovi nati», p. 12).

«[…] Ancora oggi [nel 2008, NdR] intere famiglie sono affette da malattie gravi, cancro e handicap, mentre numerosi bambini costituiscono la terza generazione di vittime colpite da malformazioni e disfunzioni gravi del sistema immunitario e nervoso», p.12.

Le «comode» qualità della diossina

Stabile, resistente al calore (fin oltre i 1000°), poco solubile in acqua, la diossina lo è però nei grassi, potendo così depositarsi nei tessuti e nei liquidi degli organismi viventi e specialmente nel latte materno, con trasmissione ai cuccioli umani e animali.

Quando?

Per orientarci sulla linea del tempo possiamo avvalerci dell’utile Sintesi cronologica in fondo al volumetto: qui scopriamo che nel 1975 Saigon fu liberata dal Fronte Nazionale di Liberazione e che nel 2004 le vittime dell’agente arancio/diossina hanno fatto causa alle fabbriche dei prodotti chimici, riportando alla ribalta i danni dell’agente arancio. Ancora trent’anni dopo la fine della tristemente «famosa» guerra…

Quanto?

3 milioni di morti, da 2 a 5 milioni di feriti e invalidi, con un quantitativo di bombe lanciate maggiore di quello caduto su tutta l’Europa durante la seconda guerra mondiale.

Tra il 1961 e il 1971: 45 milioni di litri di agente arancio sparsi sul Vi?t Nam
+
ca. 20 milioni di litri di agente bianco
+
8 milioni di litri di agente blu

Quindi 73 milioni di litri di prodotti chimici contenenti ca. 170 chilogrammi di diossina*

*questi calcoli sono stati corretti nel 2003, portando il totale di erbicidi a 77 milioni di litri e la diossina a 386 chilogrammi; senza dimenticare almeno 100.000 tonnellate di napalm (stime del Dipartimento statunitense della Difesa), il fosforo bianco e i gas neurotossici.

Dove?

1.360.000 ettari (altre stime parlano di 2.000.000 di ettari) di superfici irrorate (inadatte alle coltivazioni ancora 30 anni dopo!).

Il Vi?t Nam è grande quasi come l’Italia, ma con circa 80 milioni di abitanti (contro i poco più di 58 milioni in Italia); i dati sono del 2008, all’uscita del libro, ora in Vi?t Nam ci sono 96 milioni di abitanti e poco più di 60 milioni in Italia.

Fino a quando?

1996: il presidente americano Bill Clinton firma una decisione che prevede che il Vi?t Nam non sia più considerato zona di combattimenti, p. 143. Nel 1996!?! E fino ad allora? Dalla fine della guerra negli anni Settanta??? VAVA non è l’invito ad andarsene rivolto agli Stati Uniti, è la sigla di Vietnam Association for Victims of Agent orange (associazione vietnamita di solidarietà con le vittime dell’agente arancio). Sentenze della Corte d’appello si possono leggere in www.ca2.uscourts.gov (anche quelle che rigettano le istanze dei veterani vittime dell’agente arancio).

2001: «[…] l’Assemblea generale dell’ONU ha  proclamato il 6 novembre giornata internazionale per la prevenzione dello sfruttamento dell’ambiente in tempo di guerra e di conflitto armato (risoluzione 564). Da allora si è cercato forse di stimolare la sensibilità popolare, ma la situazione non sembra essere sostanzialmente mutata: le guerre continuano a danneggiare gli ecosistemi con conseguenze irrimediabili che perdurano oltre i confini e al di là dei confini nazionali in cui si sono prodotte. A questo viene ad aggiungersi oggi ciò che qualcuno ha definito “biopirateria”, fenomeno che tende a spogliare i popoli anche della loro sovranità alimentare. Ne fa denuncia in un recente libro-video, Marie Monique-Robin, che descrive la riconversione all’agricoltura di uno dei colossi americani produttori dell’agente arancio, ora impegnato nella realizzazione di OGM e diserbanti tossici non biodegradabili», pp. 10-11.

Tutti vittime, anche i carnefici

Spargere erbicidi e defoglianti in Vi?t Nam ha causato intossicazion sia nei civili sia nei militari (vietnamiti e americani e/o alleati degli americani!).

L’onda lunga della guerra continua a inquinare un lago apparentemente pacifico. La guerra non è mai finita, nemmeno quando è finita. Per questo bisogna fare qualsiasi cosa per non cominciarla…

Utile e doloroso questo librino. Per chi voglia saperne di più sulla famosa guerra in Vi?t Nam; per chi debba studiare; per chi affronti le «nuove» guerre chimiche (e per «fortuna» i crimini di guerra non cadono in prescrizione!!!)

Se ne parla, se ne parla… (anche se il libro presentato è del 2008)

https://serenoregis.org/2015/04/30/leredita-dellagente-arancio-damir-sagolj/ articolo di 5 anni fa sul sito del Centro Studi Sereno Regis

http://www.vice.com/it/article/3dvy4v/l-agente-arancio-e-venuto-per-restare articolo di 5 anni fa

http://www.lifegate.it/erbicidi-guerra-vietnam-continuano-inquinare-ambiente articolo di 1 anno fa

http://it.wikipedia.org/wiki/Agente_Arancio voce di Wikipedia


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