Amiche di merenda | Benedetta Pisani

Quando l’idea di rimanere chiusi in casa per tre mesi non era lontanamente ipotizzata né ipotizzabile ho avuto l’onore di entrare a far parte di un gruppo di confronto e conforto. Un gruppo di ascolto e di sfogo (quello liberatorio, che poi ti stampa sul viso un sorriso di serenità). Un gruppo di donne forti, autonome e indipendenti.Belle e libere. Un gruppo di amiche.

Quando alla perfetta compagnia si abbina un bel banchetto di leccornie provenienti da tutto il mondo, il gioco è fatto. Le parole escono dalle labbra come i biscottini dal forno: calde e genuine, accolte con entusiasmo e curiosità.

“L’appetito vien mangiando”… o parlando.

È così che nasce “Amiche di merenda”, un gruppo di amiche che parlano, si svelano, ridono e piangono di cuore. E nel frattempo spalmano l’hummus di una napoletana sulle piadine liguri preparate da una messicana, bevendo prosecco portato da una palestinese (e MAI quella bibita frizzantina color petrolio, che fa male ai diritti umani come un oleodotto fa male al mare).

Un ciclo di incontri tra donne, organizzato dal Centro Studi Sereno Regis e Giosef Torino, nato con l’obiettivo di dar voce a storie che spesso vengono ignorate, messe a tacere e lasciate in secondo piano, prima di tutto da noi stesse quando decidiamo di fare spazio a quelle che ci sembrano più interessanti e più degne di essere ascoltate.

Queste storie sono state raccolte con cura da un’attenta ascoltatrice e curiosa esploratrice di mondi, e poi redatte in un libretto, sottile e di spessore. Straniera e cittadina del mondo, Silvia Berruto è la nostra ciliegina sulla torta, volendo rimanere sui toni dolci e rassicuranti della convivialità culinaria.

Per la fine del mese di marzo 2020 era stata organizzata una conferenza, divisa in due giornate dedicate alla presentazione delle testimonianze di tutte queste splendide donne e dei prodotti elaborati dai giovani e le giovani che hanno preso parte ai workshop nelle scuole e nei CPG, insieme alla proiezione del documentario sulle donne nei campi profughi in Giordania e a numerosi interventi da parte di esperti/e sulle tematiche chiave del progetto, l’intersezionalità, la questione migratoria e l’uguaglianza di genere.

A causa dell’emergenza sanitaria, la conferenza non si è tenuta ma, a partire dal 15 giugno, sarà possibile leggere le nostre storie sul sito del Centro Studi Sereno Regis, nella sezione Pubblicazioni, in attesa della versione cartacea presto disponibile presso il Centro, in via Garibaldi 13, e la sede di Giosef Torino, in via Lanino 3 a Torino.

Le nostre storie vi aspettano per poter essere ascoltate e noi non vediamo l’ora di ascoltare le vostre (online, per il momento…): da lunedì 15 giugno a venerdì 19 giugno, alle ore 18 in diretta Facebook, “Declinato al Femminile – Migrazione e intersezionalità nell’ambito del progetto countHERnarrative”, cinque incontri per incamminarci insieme verso la Giornata Mondiale del Rifugiato, sabato 20 giugno.

A presto!

1 commento
  1. La Azcàrate
    La Azcàrate dice:

    Questo spazi sono urgente e necessari , cosi como lo è eliminare gli stereotipi di genere e quelli legati alla migrazione. .
    pd: la unica cosa che non mi ""piace"" di questo articulo sono queste parole che sono molto legate a una idea de feminismo bianco e di potere. :"fortie indipendenti.Belle """ E ora di trovare altre parole che siano realmente inclusive.

    Rispondi

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