Robusta “hybris” USA in una catastrofica pandemia globale | Askiah Adam

Photo by visuals on Unsplash

Pochi possono negare che stia sobbollendo una tempesta perfetta e che si stiano gettando precoci fondamenta di guerra da parte degli ovvi protagonisti. Che la Cina abbia cancellato il livello fisso di riferimento in dollari nelle transazioni di borsa optando per lo yuan cinese è di presagio. Se questa detronizzazione del dollaro USA riesce, la Cina si libererà della sua dipendenza, una mossa attuata per sfuggire all’uso del dollaro come arma. La Cina sta anche sviluppando la propria intelligenza artificiale (AI) e il 6G per il proprio esercito di Liberazione Popolare (PLA).

Washington, frattanto, sta creando rapidamente un sentimento anti-Cina fra la sua popolazione, incolpandola per quel che il presidente Trump chiama il “virus di Wuhan” altrimenti detto Covid-19, che sta ora affliggendo gli USA, rapido e furioso, a causa del compiacimento iniziale di Trump che asseriva che il virus sarebbe perito col riscaldarsi del clima. Ma in due brevi settimane sono morti a migliaia fra quasi un milione d’infetti. Al 16 maggio 2020 c’erano 1.520mila casi confermati, fra i quali 281mila si sono ripresi. Purtroppo ci sono però state 89.939 morti, culmine mondiale. New York ha sopportato scene da incubo di cadaveri lasciati impilati perché le agenzie funebri non sono in grado di far fronte alla punta della richiesta dei loro servizi. La Cina, da parte sua, dice che si tratta di un virus prodotto dagli USA. Secondo gli esperti è quasi impossibile provare definitivamente tale imputazione.

Lo scenario economico che si sta svolgendo negli Stati Uniti indica che la disoccupazione arriverà presto al 30 per cento, più ampia al confronto con quella durante la Grande Depressione degli anni 1930. Uno su tre sarà senza mezzi per la vita e avrà bisogno di essere salvato. Ovviamente ci sono molti non disposti di vedere altro che una ripresa economica a forma di V, cioè ripida come la discesa. Tale prospettiva fa sì che molti esigano una fine ai lockdown. Ma la prudenza suggerisce che toglierli senza la cura necessaria possa determinare 100.000 morti entro il 1° giugno, secondo il Centro USA per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie.

Un massiccio scardinamento economico è già in corso. I fallimenti delle aziende di High Street incalzano e con essi la disoccupazione. Si sono annunciati ridimensionamenti e sospensioni ammortizzate di lavoro a migliaia. Le aviolinee sono in sofferenza senza quasi eccezione e beneficeranno tutte del pacchetto di salvataggio di 2.200 miliardi di dollari ma ai lavoratori non vengono dati i mezzi per mantenere un consumo sano come ha fatto la Cina dando coupon alla popolazione. E purtroppo la disgregazione economica è di dimensione globale.

A meno che venga resuscitata l’economia nazionale non c’è altro verso.  Il fattore cardine è se un’America economicamente devastata, data in pegno al suono di trilioni di dollari, possa sostenere una pace che richiede immense risorse finanziarie. Il recente pacchetto di salvataggio da 2,2 trilioni i dollari è fresco di stampa della Federal Reserve, un atto reso possibile perché il dollaro USA non è detenuto contro garanzie come quella aurea. Alcuni esperti sostengono che la forza economica USA farà ristabilire il paese. Ma con il settore petroliero mondiale in negative anche il petrodollaro è minacciato. In breve, sarebbe vero dire che l’economia americana è sotto grave tensione.

Che ci siano stati suggerimenti da parte di alcuni che la Cina debba compensare l’America depennando il suo debito di trilioni di dollari per l’”invasione” del Covid-19, è intanto decisamente imbarazzante e più che altro rivela una debolezza.  L’economia USA si sta sbrogliando dall’ardua prova del lockdown con le piccole aziende che diventano scollate e la disoccupazione rampante entro un paio di settimane dall’arrivo del virus. In breve, l’economia sia nazionale USA sia globale economy vengono quasi fatte a pezzi.

Inoltre, il presidente sta lottando per la propria rielezione. Ha molto da riparare per quanto riguarda la propria immagine pubblica. Nessuno sta neppure difendendosi per aver pasticciato la gestione iniziale dell’epidemia Covid-19, pur avendo circa 2 mesi per prepararsi all’attacco virale, ma avendo invece fatto notare che il virus se ne sarebbe andato col caldo. Che il presidente [USA] fosse disposto a correre il rischio è sospetto. Chi gli ha detto che quando il virus era già ai tropici e per nulla meno virulento? Il compiacimento di Trump è parallelo a quello del primo ministro britannico, Boris Johnson, che è caduto vittima ed è stato ospedalizzato.

Una volta che fu chiaro che Trump aveva sbagliato, la strategia d’“incolpare la Cina” prese una piega sinistra. Citare la Cina in giudizio sembra quasi l’alternativa migliore: preserva la pace. Ma l’economia globale ha sofferto della chiusura economica della Cina causata dall’infezione Covid-19.  La Cina è il produttore mondiale di troppi prodotti essenziali. Perfino l’industria automobilistica globale è stata influenzata. E poi mentre il mondo cominciava a riconoscere questo problema economico globale, erompeva la bomba petrolio: oggi il suo prezzo al barile è aumentato. Il settore del petrolio di scisto non è più sostenibile, infrangendo la facciata autosufficiente del petrolio USA e lasciando molte ditte in fallimento. Parte del recente pacchetto da trilioni di dollari doveva riscattare queste aziende. Anche Boeing, il produttore di aerei aveva bisogno di salvataggio. Il suo 737 MAX era un bidone pericoloso. E anche Wall Street aveva la priorità, ma non la Main Street. Se questa è la verità le persone rimarranno vulnerabili.

Il pacchetto di salvataggio Covid-19 da 2,2 trilioni di dollari sarà un altro quantitative easing. Si riverseranno nel sistema dollari freschi di stampa della Federal Reserve. E gli esperti non si aspettano che l’economia verrà salvata se il denaro non sarà accompagnato da linee-guida per la sua distribuzione, come dimostra il salvataggio 2008. Purtroppo c’è aria di ripetizione. Inoltre, se il denaro finisce per riacquisti di proprie quote di capitale, i trilioni spesi non agiranno sull’economia. Quel che lascia perplesso e impaurito l’osservatore degli USA è che chi muove e scuote cerca opportunità di profitto anziché rafforzare il settore sanitario pubblico. Società immense come Amazon hanno fatto miliardi in queste ultime settimane di tragedia Coronavirus.

Sembra non esserci un vero senso di solidarietà nazionale negli USA. Il capitalismo come fenomeno socio-culturale resta pervasivamente un fenomeno consumistico di massimizzazione del profitto che costruisce una cultura dove il sé è al centro delle preferenze dell’individuo. Che i  lock-down si considerino attentati alla libertà individuale è scioccante quando si mira a salvare vite. Questa è l’America allevata a crasso materialismo e perfino il tasso di mortalità Covid-19 risulta non in grado di nutrire una cultura sociale di curanza umana. Una raffigurazione resa più odiosa allorché il presidente stesso del paese incoraggia la protesta della gente contro i lockdown.

Questi sono gli USA odierni in un mondo che si trova di fronte a una sfida massiccia. Con la sua politica di guerra perpetua tuttora in corso, dove i cambiamenti [forzosi] di regime restano attivi, è difficile percepire Washington come parte di una solidarietà globale. Con una psiche intentissima all’egemonia e alla superiorità, è difficile raffigurare un’America altruistica. È più facile vedere una ripetizione dell’invasione dell’Iraq ma in quanto a ciò la China non è di certo un gioco da ragazzi; è una potenza nucleare, è avanti nella tecnologia 5G, sa comunicare con la faccia nascosta della luna; non è l’Iraq. Ma, quanto sono disperati gli USA? Vengono davvero minati economicamente dalla perdita della propria posizione di valuta di riserva globale?

La Siria ha dimostrato la capacità russa di mettere i bastoni fra le ruote alle aspirazioni militari USA. Sarà questa la realtà che impedirà una guerra mondiale? Dopo tutto, perfino Tehran è in grado di rendere più reticente Washington. I missili sparati in Iraq possono non aver ucciso ma hanno di certo danneggiato il benessere mentale di molti soldati USA. La Cina ha dimostrato anch’essa la propria capacità militare quando nel 2006 il suo sottomarino di classe Song emerse “entro 5 miglia dalla portaerei USS Kitty Hawk, palesemente senza essere stato scoperto”. Ma un resoconto sul New York Times del 21 aprile 2020 dice che navi da guerra USA sono entrati nelle acque disputate del Mar della Cina Meridionale.


Askiah Adam

Askiah Adam è Direttore Esecutivo del International Movement for a JUST World (JUST), in Malaysia.


ANGLO AMERICA, 25 May 2020 | Askiah Adam | JUST – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.