Un giorno contro l’omofobia | Rosanna Caruso e Francesca Finelli

Dal 2004, in 132 paesi, il 17 Maggio, si celebra la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, (IDAHOBIT,  International Day Against Homophobia, Transphobia and Biphobia). Il 17 Maggio è una data molto importante per la comunità LGBT+ perché nello stesso giorno nel 1990  è stata rimossa l’omosessualità dall’ ICD (International Classification of Disease) da parte dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), dichiarandola una variazione naturale dell’espressione affettiva e sessuale.

Oggigiorno, in Italia non esiste una legge contro l’omobitransfobia, ma  il gap non è solo normativo ma anche sociale. Infatti, dal rapporto pubblicato dall’ ILGA (International Lesbian Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association) immagine (Rainbow Europe 2020) la Bell’Italia raggiunge il 23% di inclusione, lontana dalle percentuali di inclusione ottenute in Francia, Spagna, ma più vicina ai paesi dell’Est, Ucraina e Lituania. 

Oltre alla mancanza di legislazione specifica, vi sono lacune nella tutela dei diritti delle persone LGBT+ che ruotano attorno alla presenza di stereotipi e pregiudizi diffusi che veicolano un’immagine negativa e quindi una mancanza di  rappresentazione sociale di queste. Tuttavia, ci sono dei comuni come quelli di Reggio Emilia e di Torino che stanno lavorando per contrastare non solo l’omotransnegatività, ma promuovendo l’inclusione delle persone LGBT. 

A livello legislativo, la discussione di una legge contro l’omobitrasfobia è stata ricandelarizzata al prossimo Luglio 2020. Attualmente non esiste una specifica norma che possa condannare l’odio e le discriminazioni nei confronti della comunità LGBT+. Nell’attesa di un maggior dibattito in Parlamento, diverse corti nazionali si sono espresse in materia. Pensiamo alla sentenza Taormina, decisa pochi giorni fa dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (per approfondire).

La Cassazione aveva sollevato la questione, chiedendo al giudice europeo se si potesse condannare il datore di lavoro per avere pubblicamente dichiarato di non voler assumere personale gay. La Corte europea ha detto SÌ alla condanna di Taormina, dichiarando inammissibili tali discriminazioni nel mondo del lavoro sulla base dell’orientamento sessuale. Altro esempio, nel 2018, una sentenza del tribunale di Trento ha condannato un’agenzia immobiliare per aver discriminato una persona transgender all’affitto di un alloggio. Queste sentenze sono molto importanti in materia di discriminazione, stanno aprendo il dibattito giuridico (e non solo) chiedendo maggiore attenzione da parte del legislatore italiano su temi che non possono rimanere dimenticati. 

Gran parte delle campagne di sensibilizzazione proposte da differenti canali sul territorio nazionale per il 17 Maggio 2020, mirano a informare e dare voce agli episodi di aggressioni fisiche e verbali dirette e/o digitali, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla tematica e accrescendone il  dovere nel combattere queste ingiustizie.

#VirtualIDAHOBIT2020

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