Lettera Aperta all’Europa: Fermare le Grandi Opere Inutili e Imposte

Charles MICHEL, Presidente del Consiglio dell’Unione europea
Ursula von der LEYEN, Presidenta della Commissione europea
David SASSOLI, Presidente del Parlamento europeo
Giuseppe CONTE, Presidente del Consiglio dei Ministri

Fermare le Grandi Opere Inutili e Imposte per aiutare le popolazioni nella crisi che accompagna e seguirà la Pandemia

Il Bilancio europeo 2021-2027 (QFP) deve essere profondamente modificato. Nell’Unione Europea vi sono 112 milioni di poveri. Il finanziamento europeo della Torino Lione, un Crimine Climatico e le spese militari dell’Unione europea devono essere cancellati


SIAMO CITTADINE E CITTADINI EUROPEI e vogliamo mettere in guardia le Istituzioni europee e il Governo italiano sul rischio che politiche sbagliate potranno causare danni maggiori della stessa Pandemia COVID-19 in atto.

Nel giro di poche settimane la Pandemia si è diffusa rapidamente in Europa e nel mondo, con immediate gravi conseguenze: milioni di persone si sono contagiate e più di centomila sono morte.

Ma, accanto alla diminuzione di contagiati e di morti, assistiamo al rapido e violento indebolimento delle economie a livello planetario e il conseguente aumento delle diseguaglianze, della disoccupazione e delle povertà.

Molti scienziati e la Banca Mondiale affermano l’esistenza di una evidente correlazione tra la Pandemia e il Cambiamento Climatico che è provocato dalle politiche della crescita infinita tra le quali gli investimenti senza ritorno nelle Grandi Opere che devastano il Pianeta e assorbono ogni anno circa l’8% del PIL mondiale.  

La Carta di Tunisi del 2013, che unisce associazioni e movimenti popolari che si battono contro la costruzione di Grandi Opere Inutili e Imposte, ha indicato nei Mega Progetti una delle cause del disastro ecologico con rilevanti conseguenze negative per l’umanità.

Le politiche neoliberiste attribuiscono alla realizzazione di Mega Progetti infrastrutturali il ruolo di “strumento ideale” per la crescita dell’economia e per l’aumento del benessere degli abitanti del Pianeta.

SIAMO CITTADINE E CITTADINI EUROPEI e da trent’anni lottiamo contro la Torino-Lione, un mega progetto ferroviario che costerebbe € 26 miliardi, imposto ai contribuenti in Italia, in Francia e in Europa, inutile, senza ritorno economico, UN VERO CRIMINE CLIMATICO.

Dinnanzi alla catastrofe sociale ed economica generata dalla Pandemia siamo quasi imbarazzati a voler ostinatamente difendere la nostra lotta, ma di fronte agli appelli sconsiderati dei promotori delle Grandi Opere da loro definite “la soluzione” per il dopo Pandemia, sentiamo l’urgenza, la responsabilità e l’obbligo di essere ancora più determinati nella nostra opposizione.

La Torino-Lione, un Crimine Climatico, è una delle opere volute dall’Unione Europea per creare sviluppo e coesione degli Stati membri nell’ambito TEN-T finanziato dal fondo CEF. In realtà si tratta di progetti di linee ferroviarie che minacciano l’ambiente con l’arroganza dei loro costi e dimensioni, rappresentano un modello di “sviluppo” sbagliato e un sistema di trasporti disomogeneo e inefficace secondo la Corte dei conti europea che non crea benessere e coesione ma diseguaglianze sociali.

E’ dimostrato che il progetto Torino-Lione, un Crimine Climatico, contribuisce pesantemente al cambiamento climatico.

Ma, non ostante la presente drammatica situazione, la Presidenta della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato il 2 aprile scorso che “Il bilancio europeo 2021-2027 è il più forte e più importante strumento di risposta alla crisi generata dalla Pandemia per la ripresa a lungo termine”.

La sua dichiarazione è superba e temeraria: il Bilancio pluriannuale dell’Unione Europea (QFP) redatto dalla Commissione europea nel 2018 rappresenta la continuazione della normalità ed è la sintesi delle politiche neoliberiste che hanno contribuito allo squilibrio generale delle economie mondiali e allo stesso Cambiamento Climatico, deve essere profondamente modificato.

AFFERMIAMO che di fronte alla volontà di “ritorno alla normalità” espresso dalla Commissione europea, la “normalità è la causa dei problemi”, mentre il cambiamento e la solidarietà sono la soluzione.

DENUNCIAMO la campagna delle lobby delle Grandi Opere che pretende di fare partire centinaia di cantieri definiti “il toccasana per il rilancio dell’economia dell’Unione europea”.

CHIEDIAMO l’approvazione diun emendamento CO2 alla Legge Europea sul Clima affinché, nello spirito dell’Accordo di Parigi, ogni opera infrastrutturale sia sottoposta a valutazione indipendente dell’impronta di carbonio nelle fasi di costruzione e di esercizio per l’ottenimento del finanziamento della UE.

CHIEDIAMO la cancellazione del finanziamento europeo della Torino-Lione, un Crimine Climatico, un progetto inutile, senza ritorno economico, che sottrae preziose risorse economiche ai bilanci dell’Unione europea, dell’Italia e della Francia.

CHIEDIAMO la creazione di un Fondo di Solidarietà finanziato dal Bilancio 2021-2027 per l’immediato sostegno dei cittadini poveri che sono 112 milioni nell’Unione Europea e il loro numero è in aumento a causa della Pandemia.

Per finanziare il Fondo di Solidarietà CHIEDIAMO che siano cancellati dal QFP:

– tutti gli investimenti CEF nelle  infrastrutture di trasporto  (oggi previsti in €33,5 Mld) che non dimostrino di avere una impronta di carbonio nulla, sia in fase di costruzione che a lungo termine, e una analisi costi/benefici positiva,

–  tutte le spese militari europee previste in circa €35 Mld.


0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.