Trump e Netanyahu dettano i termini della resa palestinese a Israele chiamandola pace | Robert Mackey

Affiancato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ma da nessun leader palestinese, il presidente [USA] Donald Trump ha svelato “una visione per la pace” nel Medio Oriente martedì [4 feb.] che permette a Israele di annettersi immediatamente molta della Cisgiordania occupata, mentre offre ai palestinesi solo un controllo locale in Bantustan isolati attorniati da territorio d’ Israele (farsa incredibile).

Come fatto notare da molti osservatori politici israeliani, il momento dell’annuncio, giusto qualche ora dopo che Netanyahu fosse incriminato per corruzione a Gerusalemme, appariva come uno sforzo per rafforzare la proposta del primo ministro di vincere la rielezione a marzo, sua migliore speranza per evitare il carcere.

L’emanazione del piano di 180-pagine — abbozzato da aiutanti di Jared Kushner, genero di Trump e vecchio amico di famiglia di Trump — è stata inscenata come una celebrazione, e ha agito da duplice raduno da campagna, con il presidente USA e il primo ministro israeliano a vantarsi  di tutto ciò che avevano conseguito per Israele in una sala zeppa di sostenitori di estrema destra dello stato ebraico, ivi compreso il magnate d’affari Sheldon Adelson, mega-donatore dei Repubblicani e del Likud che ha speso milioni di dollari per eleggere ambo i leader.

Trump, che era intervenuto in una precedente campagna elettorale israeliana per conto di Netanyahu — riconoscendo l’annessione israeliana delle Alture del Golan dell’anno scorso — ha dato all’asserragliato primo ministro un podio alla Casa Bianca perché precisasse le condizioni imposte ai palestinesi, simili a termini di resa.

Tanto per cominciare, ha detto Netanyahu, ai palestinesi si richiederà di riconoscere Israele come stato ebraico, di cedere l’intera valle del Giordano, di disarmare Hamas, e d’abbandonare le speranze di ritorno dei profughi fuggiti dalle proprie case in quello che è ora Israele nonché di una capitale nella città vecchia di Gerusalemme.

Rivolgendosi a Trump, Netanyahu ha detto “Il vostro piano di pace offre ai palestinesi un sentiero verso un futuro stato. So che può volerci moltissimo tempo per arrivare alla fine di quel sentiero; può anche volerci moltissimo tempo per imboccarlo.

Di fatto, come ha osservato l’analista del Gruppo di Crisi Tareq Baconi, “Il piano espone parametri impossibili da accettare da parte palestinese, e fornisce effettivamente a Israele la base programmatica per sostenere la realtà di un solo stato che esiste sul terreno”.

Tale percezione è stata riecheggiata da Hagai El-Ad, direttore esecutivo di B’Tselem, associazione israeliana per i diritti che monitora l’occupazione. “Quel che si ‘offre’ ora ai palestinesi non sono diritti o uno stato, ma uno stato permanente di apartheid. Non c’è marketing che possa elidere questa sventura o offuscare i fatti” ha scritto El-Ad. “La realtà sul terreno è già quella di pieno controllo israeliano su tutta quanta la zona fra il fiume Giordano e il mar Mediterraneo e su tutti quelli che ci vivono. E’ la realtà di un solo stato, intrinsecamente non-democratico”.

Il piano è stato rigettato degli attivisti palestinesi per i diritti, nella regione e all’estero.

“Un presidente sotto impeachement e bigotto lavora in tandem con un primo ministro razzista e criminalmente accusato di perpetuare la realtà dell’apartheid e della sottomissione”, – ha scritto su Twitter Jamil Dakwar, un palestinese americano nato a Haifa e ora guida il programma sui diritti umani dell’ACLU, – “I palestinesi non saranno costretti a rinunciare ai loro diritti umani per vivere come esseri umani liberi ed eguali”.

Saeb Erekat, il principale negoziatore dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, ha descritto il piano consegnato da Kushner a Trump come “al 100 percento le idee che ho sentito personalmente molte volte da Netanyahu e dai suoi negoziatori. Posso assicurare che la cosiddetta squadra di pace americana ha solo copiato e incollato il piano dei consigli di Netanyahu e dei coloni “.

Tra le accuse secondo cui il suo piano era in gran parte basato su concetti e dettagli dettati da Netanyahu, Kushner si è lanciato come esperto indipendente sul conflitto in un’intervista a Sky News Arabia martedì. “Lo studio da tre anni”, ha detto a Sky News Arabia, “ho letto 25 libri sull’argomento”.

Almeno uno di quei libri sembra essere stato scritto da Netanyahu, tuttavia. Come ha sottolineato Dylan Williams del gruppo liberale e filo-israeliano J Street, il piano di Kushner è apparso ad un certo punto per prendere in prestito la lingua da uno dei libri del primo ministro israeliano.

In un’intervista successiva, Kushner sembrava addirittura inconsapevole della lunghezza della proposta pubblicata dal suo team, riferendosi al documento di 181 pagine come “una proposta di oltre 80 pagine”. Sembrava echeggiare un errore fatto da Trump durante le sue osservazioni preparate alla cerimonia della Casa Bianca quando disse: “il nostro piano è di 80 pagine”.

Parlando a Ramallah, in un raro raduno di leader delle principali fazioni palestinesi, il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha affermato che la proposta non era “l’affare del secolo”, come la descrivevano Trump e gli israeliani, ma “lo schiaffo del secolo. ”

“Trump, Gerusalemme non è in vendita. I nostri diritti non sono in vendita. Il tuo accordo sulla cospirazione non passerà “, ha detto Abbas, nei commenti riportati dal quotidiano israeliano Haaretz.

Mentre Trump ha affermato che i palestinesi potrebbero eventualmente avere una capitale a Gerusalemme, il piano ha suggerito che questo sarebbe fuori dalla città, in un quartiere vicino, ma non in città, come ha sottolineato il corrispondente di Telegraph Raf Sanchez.

A poche ore dal rilascio del piano, Netanyahu ha affermato che il suo governo domenica si trasferirà per annettere formalmente i 131 insediamenti per soli ebrei nella Cisgiordania occupata, tutti illegali ai sensi del diritto internazionale, nonché della Valle del Giordano e dei Morti settentrionali Mare. La mappa del piano del Grande Israele appena ampliato e le frammentate enclavi palestinesi, sono state condivise su Twitter da Trump.

Nelle sue osservazioni, Trump ha affermato che Netanyahu aveva “autorizzato il rilascio di una mappa concettuale” che mostrava i contorni della terra da allegare e che i loro due governi avrebbero presto formato un comitato congiunto “per convertire la mappa concettuale in una più dettagliata e calibrata in modo che il riconoscimento possa essere immediatamente raggiunto. “

Poiché i blocchi di insediamenti israeliani, che ospitano più di 400.000 coloni, sono tenuti insieme da una rete di strade e posti di blocco che limitano la libertà di movimento dei palestinesi sul territorio Trump ha affermato che secondo il suo piano un futuro stato palestinese esisterebbe solo come una serie di enclavi all’interno di Israele.

Come ha spiegato Ben Silverstein di J Street, un gruppo di pressione pro-Israele liberale a Washington, la “mappa concettuale” inclusa nel piano ha dato un “aspetto di contiguità” che i fatti sul terreno avrebbero reso impossibile.

Yousef Munayyer, che dirige la campagna americana per i diritti dei palestinesi, ha osservato su Twitter che la realtà sarebbe molto più simile a quella che l’illustratore francese Julien Bousac ha disegnato più di un decennio fa per Le Monde Diplomatique per dimostrare l’impossibilità di uno stato il cui funzionamento è compromesso dagli enclavi.

Daniel Seidemann, direttore di “Terrestrial Jerusalem”, ha sottolineato che le precedenti amministrazioni avevano accettato in privato l’erosione delle speranze palestinesi per avere uno stato contiguo.

Shibley Telhami, uno studioso della regione presso l’Università del Maryland, ha indicato un altro inquietante dettaglio del piano: una disposizione per ripulire ulteriormente etnicamente Israele revocando la cittadinanza dei palestinesi che vivono in una sezione dello stato e costringendo quella regione a fondersi con quelle parti della Cisgiordania non annesse da Israele.

Il piano di Trump è stato denunciato da entrambi i senatori. Elizabeth Warren e Bernie Sanders, tra i principali contendenti alla nomination democratica per sfidare Trump alla presidenza. Mentre Sanders ha definito il piano “inaccettabile”, Warren è andata oltre, promettendo di “opporsi all’annessione unilaterale in qualsiasi forma – e invertire qualsiasi politica che lo supporti”.

L’ex vicepresidente Joe Biden, un fedele difensore di Netanyahu che secondo quanto riferito ha frustrato gli sforzi dell’amministrazione Obama per affrontarlo durante l’occupazione, non ha immediatamente commentato il piano.

Il Politico ha riferito martedì che la maggioranza democratica per Israele, un super PAC pro-Israele guidato dal sondaggista democratico Mark Mellman, ha in programma di lanciare un annuncio pubblicitario in Iowa questa settimana “che solleva preoccupazioni per l’infarto di Bernie Sanders del 2019 e lo chiama anche lui liberale per battere il presidente Donald Trump “.

Come ho riferito all’inizio di quest’anno, la commissione per gli affari pubblici israeliana americana, il gruppo di pressione pro-Israele conservatore noto come AIPAC, ha pagato per una campagna di pressione su Facebook rivolta a Sanders, che sarebbe stato il primo presidente ebreo degli Stati Uniti – uno che ha ha espresso preoccupazione per i diritti dei palestinesi e ha descritto Netanyahu come “un razzista”.


PALESTINE – ISRAEL, 10 Feb 2020 | Robert Mackey – The Intercept

Titolo originale: Trump and Netanyahu Dictate Terms of Palestinian Surrender to Israel and Call It Peace

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

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