3. Onestà! Onestà! Onestà!

Cinzia Picchioni

Cappello

2020, o anche vénti-vènti di novità, con una nuova Serie.

No! Che avete capito? Non l’ennesima Serie televisiva, ma una sequela di articoli-riflessioni sui temi ultimamente tanto di moda: clima, riscaldamento globale, fridays for future, scioglimento dei ghiacci…

Faccio l’insegnante di yoga dal 1987, e studiando i testi ho scoperto da tempo che i Maestri dell’antica disciplina hanno parlato, scritto, vissuto da oltre duemila anni i temi di cui oggi si urla nelle piazze. Criteri per uno stile di vita più «lieve» e sostenibile per il Pianeta racchiusi in 8 «passi» – tra i quali, ovviamente, ci sono anche le posizioni e le tecniche dello yoga, ma al terzo posto; i primi 2 passi riguardano proprio il modo di vivere, e contengono 10 indicazioni, anche molto pratiche, su come comportarsi, su quanto accontentarsi, su perché occorra praticare anche la giustizia (oltreché la posizione del loto, altrimenti non servirà!!!).

Articolo dopo articolo le conosceremo; ecco la terza, asteya, non rubare.


C’era una volta…
… e Greta Thunberg non era nemmeno nata

di Cinzia Picchioni

Onestà! Onestà! Onestà!

Gridavano in piazza gli aderenti al Movimento 5 Stelle, ricordate? I cosiddetti «grillini»… sembra un secolo fa.

Ebbene, onestà è un’altra delle possibili traduzioni del termine sanscrito asteya, un altro degli yama che stiamo conoscendo. Viene tradotto anche con una frase più lunga: non prendere ciò che appartiene agli altri.

Questo concetto è tra i più facili da collegare al mega-tema «ambientalismo/riscaldamento globale/impronta ecologica», basti pensare che è stato coniato addirittura un neologismo per spiegare cosa non si deve fare: land-grabbing. Grabbing usato come aggettivo vuol proprio dire «avido»; to grab (come verbo) si traduce con afferrare, approfittare, arraffare, prendere con violenza (!), strappare, ghermire (ricordando onomatopeicamente il termine inglese: se penso a «ghermire» mi viene subito in mente la zampa del rapace quando cattura il topolino, ma anche se penso – e magari pronuncio – «grabbing» mi viene subito da fare il gesto con la mano, imitando la poiana…). E land? Da cinefila penso al bellissimo film, La la land, in cui però la terra (land) era quella della musica, e non era rubata a nessuno.

Nel landgrabbing invece anche il termine suggerisce due mani grifagne che si accaparrano qualcosa rubandola ad altri. E così è per le risorse – che in certe zone della Terra sono vitali, mentre a noi in Occidente servono, che so, per cuocere la torta in forno (è il caso dell’alluminio e della bauxite da cui deriva), o per dichiarare amore eterno («finché dura» suggeriva giustamente Carlo Verdone – altra citazione cinematografica): oro e/o diamanti – a volte oro con diamante incastonato… ma allora proprio-proprio non siamo sicuri del nostro amore!!!

Uccidere un elefante per togliergli le zanne e costruire stupidi e inutili oggetti o «gioielli»? Anche questo è rubare agli altri in modo disonesto, tant’è vero che devono farlo i bracconieri.

Vogliamo citare ancora le foreste bruciate, e tolte a tutti noi? Ma allora siamo proprio tonti; la Terra è un sistema chiuso. Niente di ciò che si fa in qualunque posto resta in quel posto. Tutto si riverbera su tutto il resto del pianeta, prima o poi (ultimamente sempre più «prima»). Lo capisco persino io che non so nulla né di fisica, né di chimica, né di geologia, né di oceanografia…).

Le foreste bruciate – rubate – per far posto a mega-allevamenti bovini? Le popolazioni indigene sfrattate, gli animali carbonizzati, gli alberi inceneriti, la terra resa sterile, la Terra sempre meno ricca di biodiversità… tutto per una bistecca piena di medicine, che così fa male 2 volte (per la carne in sé e per gli antibiotici di cui è stato imbottito l’animale) o, nel migliore dei casi, è inutile???

Termine nuovo, concetto antico

Se avessimo applicato asteya fin da quando la parola è apparsa non saremmo arrivati a dover coniare un nuovo modo di dire per spiegare che non possiamo né dobbiamo più «rubare la terra» agli altri popoli per soddisfare i nostri desideri. Desideri, quelli dell’Occidente sono desideri e non bisogni; c’è una differenza tra le due parole: i bisogni sono quelli vitali dei popoli a cui rubiamo le terre e le risorse (e che così non potranno più soddisfarli e saranno costretti ad abbandonare i loro Paesi). I desideri sono invece i nostri, come quello di avere 25 gradi in casa (d’inverno) o l’aria condizionata ovunque e sempre in estate, anche quando non ce n’è – appunto – bisogno!!!

Dovremmo studiarla costantemente la differenza tra bisogno e desiderio, ogni volta che ci scopriamo a volere qualcosa: è un bisogno quello che intendo soddisfare o è un desiderio (magari indotto dalla pubblicità)?

Il ladro non è solo quello con la maschera e la maglia a righe

Asteya si applica a tutto ciò che è «di altri», comprese le idee, la musica, i film (da cui si evince che non si dovrebbe copiare da un libro senza citare la fonte, che non si dovrebbero scaricare da internet musica, pellicole cinematografiche, fotografie a meno che non siano ufficialmente rese «libere» dagli autori), le relazioni, i progetti, i comportamenti… la lista è infinita.

«Asteya come onestà quindi, non solo verso cose materiali (non rubare), ma anche nei confronti di pensieri, idee, espressioni che spesso prendiamo da altri e presentiamo come se fossero nostri», p. 21. Eccola qui, di nuovo, la veridicità! Tutto è collegato.Vi siete accorti che  siamo tornati a satya (la verità), yama trattato nello scorso articolo? Siamo tornati anche ad ahimsa (la nonviolenza, in questo caso verso quei popoli cui rubiamo la terra e anche verso i nostri figli/nipoti/pronipoti cui rubiamo anche la Terra). Tutto è collegato, anche gli articoli, ovviamente. Avremo modo di accorgerci che ognuno dei 10 «precetti» è in realtà dentro a tutti gli altri 9. Tutto è collegato.

‘Earth Song’ è un singolo di Michael Jackson del 1995, in cui parla della distruzione della Terra per mano degli uomini. Qui trovate il video ufficiale con testo e traduzione della canzone.

Michael Jackson – Earth Song testo

What about sunrise?
What about rain?
What about all the things
That you said we were to gain?
What about killing fields?
Is there a time?
What about all the things
That you said were yours and mine?

Did you ever stop to notice
All the blood we’ve shed before?
Did you ever stop to notice
This crying Earth, these weeping shores?

Chorus:
Aaaaaaaaaah Oooooooooh
Aaaaaaaaaah Oooooooooh

What have we done to the world?
Look what we’ve done
What about all the peace
That you pledge your only son?

What about flowering fields?
Is there a time?
What about all the dreams
That you said was yours and mine?

Did you ever stop to notice
All the children dead from war?
Did you ever stop to notice
This crying earth, these weeping shores?

Chorus

I used to dream
I used to glance beyond the stars
Now I don’t know where we are
Although I know we’ve drifted far

Chorus x2

Hey, what about yesterday
(What about us)
What about the seas
(What about us)

The heavens are falling down
(What about us)
I can’t even breathe
(What about us)

What about apathy
(What about us)
I need you
(What about us)

What about nature’s worth
(Oooh, oooh)
It’s our planet’s womb
(What about us)

What about animals
(What about it)
We’ve turned kingdoms to dust
(What about us)

What about elephants
(What about us)
Have we lost thier trust
(What about us)

What about crying whales
(What about us)
We’re ravaging the seas
(What about us)

What about forest trails
(Oooh, oooh)
Burnt despite our pleas
(What about us)

What about the holy land
(What about it)
Torn apart by creed
(What about us)

What about the common man
(What about us)
Can’t we set him free
(What about us)

What about children dying
(What about us)
Can’t you hear them cry
(What about us)

Where did we go wrong
(Oooh, oooh)
Someone tell me why
(What about us)

What about babies
(What about it)
What about the days
(What about us)

What about all their joy
(What about us)
What about the man
(What about us)

What about the crying man
(What about us)
What about Abraham
(What about us)

What about death again
(Oooh, oooh)
Do we give a damn

Chorus

Michael Jackson – Earth Song traduzione

Che dire dell?’alba
Che dire della pioggia
Che dire di tutte quelle cose
Che tu dicevi avremmo conquistato?
Che dire dei campi di sterminio
C?’è un tempo
Che dire di tutte le cose
Che tu dicevi fossero tue e mie
Ti sei mai fermato a notare
Tutto il sangue che abbiamo versato prima
Ti sei mai fermato a notare
Questa Terra piangente, queste coste in lacrime?

Ritornello:
Aaaaaaaaaaaah Ooooooooooooooh
Aaaaaaaaaaaah Ooooooooooooooh

Cosa abbiamo fatto al mondo
Guarda cosa abbiamo fatto
Che dire di tutta la pace
Che hai promesso al tuo unico figlio
Che dire dei campi di fiori
C’?è un tempo
Che dire di tutti i sogni
Che tu dicevi fossero tuoi e miei
Ti sei mai fermato a notare
Tutti i bambini morti per una guerra
Ti sei mai fermato a notare
Questa Terra piangente, queste coste in lacrime?

Ritornello

Ero solito sognare
Ero solito guardare al di là delle stelle
Ora non so dove siamo
Nonostante io sappia che abbiamo deviato troppo

Ritornello

Che dire di ieri
(Che dire di noi)
Che dire dei mari
(Che dire di noi)
I cieli stanno crollando
(Che dire di noi)
Non riesco neanche a respirare
(Che dire di noi)
Che dire della Terra sanguinante
(Che dire di noi)
Non riusciamo a sentire le sue ferite
(Che dire di noi)
Che dire del valore della natura
(Oooh, oooh)
E? il ventre del nostro pianeta
(Che dire di noi)
Che dire degli animali
(Che dire di questo)
Abbiamo polverizzato regni
(Che dire di noi)
Che dire degli elefanti
(Che dire di noi)
Abbiamo perso la loro fiducia
(Che dire di noi)
Che dire di balene piangenti
(Che dire di noi)
Stiamo devastando i mari
(Che dire di noi)
Che dire dei sentieri nei boschi
(Oooh, oooh)
Bruciati nonostante le nostre suppliche
(Che dire di noi)
Che dire della terra santa
(Che dire di questo)
Divisa dalle religioni
(Che dire di noi)
Che dire dell?uomo comune
(Che dire di noi)
Non possiamo liberarlo
(Che dire di noi)
Che dire dei bambini che muoiono
(Che dire di noi)
Non li senti piangere
(Che dire di noi)
Dove abbiamo sbagliato
(Oooh, oooh)
Qualcuno mi dica perché
(Che dire di noi)
Che dire dei bimbi
(Che dire di questo)
Che dire dei giorni
(Che dire di noi)
Che dire di tutta la loro gioia
(Che dire di noi)
Che dire dell?uomo
(Che dire di noi)
Che dire dell?uomo che piange
(Che dire di noi)
Che dire di Abramo
(Che dire di noi)
Che dire della morte di nuovo
(Oooh, oooh)
Ce ne freghiamo

Ritornello


 

3 commenti
  1. Paola
    Paola dice:

    E a proposito di citazioni… No man's land, uno dei film più efficaci contro la guerra e ogni forma di violenza, a partire dal terreno che ogni giorno calpestiamo senza "grazie" e "scusa". Grazie Cinzia. Le tue riflessioni sono per me un bisogno oltre a un desiderio e, in questo caso, confondo volentieri i confini. Di fatto credo che i bisogni si scoprano solo per sottrazione, quando ciò che si da' per scontato viene a mancare. Davvero il genere umano necessita di violenza, di pandemie, di disperazione per scoprire la gioia di un sorriso e di un abbraccio gratuiti? Proviamoci un po' prima. Risultati sorprendenti e per nulla virtuali.
    Con amore

    Rispondi
  2. Giorgio Castello
    Giorgio Castello dice:

    Brava come al solito Cinzia per l' articolo e per avere pensato di inserire la canzone di M.J. Me ne vengono in mente altre dei Beatles e 'what a wonderful world' di Armstrong. Tutte toccano il cuore. La stupenda musica classica non ha il monopolio di muovere i sentimenti.Ciao- Giorgio

    Rispondi
    • Cinzia
      Cinzia dice:

      grazie caro Giorgio. Grazie per commentare, cosa che serve e fa piacere a chi scrive, non per nutrire l'ego, ma per sapere di servire a qualcosa e aggiungere senso al senso.
      Abbraccio te e tutta la tua famiglia.
      Cinzia

      Rispondi

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