Un carrarmato e un cacciabombardiere fanno guerra anche al clima | Donne in nero

Quanto incidono gli esperimenti nucleari, le quotidiane esercitazioni militari svolte in varie parti del mondo, le guerre in atto responsabili di devastazioni ambientali, vittime umane e animali, spostamenti di popolazioni sui cambiamenti climatici? Difficile calcolarlo, ma certamente moltissimo. Qualche dato:

  • il solo consumo di carburante nelle guerre Usa «antiterrorismo» post-11 settembre dal 2011 al 2017 arriva all’emissione di 1,2 miliardi di tonnellate di gas serra, stima che non comprende la produzione di armi, né l’impatto sul clima e sull’ambiente delle distruzioni massicce di infrastrutture, case, servizi, tutto da ricostruire;
  • le spese militari mondiali (oltre 1.700 miliardi di dollari) sono risorse sottratte agli investimenti sociali e alla riconversione verso un’economia equa ed ecologica; in Italia si arriva a 70 milioni di euro al giorno; inoltre il governo si è impegnato a spendere 14 miliardi di euro per acquistare 90 F-35 dagli Stati Uniti;
  • il settore militare non solo inquina ma contamina, trasfigura, rade al suolo: le attività militari sono responsabili di molte forme di inquinamento e danni alla salute delle popolazioni: dai metalli pesanti per finire all’uranio impoverito, oltre 300 i casi riconosciuti di tumori (e di decessi) che hanno colpito i soldati italiani in servizio all’estero, ma poco si sa sull’aumento di tumori e malattie a danno delle popolazioni vittime degli indiscriminati attacchi militari;
  • le armi nucleari rappresentano una minaccia ancora più grave, sia nelle varie fasi della costruzione sia per le scorie cui danno origine; l’utilizzo di meno dello 0,5 % delle armi nucleari presenti oggi nel mondo produrrebbe una rottura catastrofica del clima globale, minacciando la sopravvivenza di 2 miliardi di persone. In Italia sono presenti 70 ordigni nucleari nelle basi di Aviano e Ghedi Torre, in violazione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, sottoscritto anche dall’Italia.

Inutile dunque opporsi al caos climatico senza opporsi anche alla corsa agli armamenti e alle guerre.

“L’umanità che tratta il mondo come un mondo da buttare via, finirà per trattare se stessa come un’umanità da buttare via” (Günther Anders)

SMILITARIZZIAMO L’AMBIENTE E LE NOSTRE VITE

per prenderci cura di noi stessi/e, degli/delle altri/e, del mondo in cui viviamo

Donne in Nero della Casa delle Donne di Torino

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