5G – Una sigla invitante… E dietro?

Elena Camino

Le grandi compagnie di telefonia stanno invitando gli utenti a immergersi nel mondo ‘a 5G’.  Per Vodafone  Realtà e fantasia sono finalmente connesse.  Sarà l’era dei dispositivi (davvero) sempre connessi. TIM  ha già lanciato il 5G a Roma, Torino e Napoli ed entro l’anno lo renderà disponibile in altre 6 città (Milano, Bologna, Verona, Firenze, Matera e Bari).

Immersi in una rete globale:  ragni o mosche?

Il Gruppo ETC  (Action Group on Erosion, Technology and Concentration) da 25 anni è impegnato a monitorare gli effetti delle nuove tecnologie, e sostiene che è venuto il tempo di ripensare criticamente alle funzioni e agli impatti delle tecnologie ad alto rischio, che operano dal molto piccolo (biologia sintetica, nanotecnologie) al molto grande (geoingegneria). Nell’urgenza di applicare le ultime novità, si perdono sempre più di vista gli impatti sociali e ambientali, con conseguenze che si stanno evidenziando come sempre più irreversibili. Nonostante l’ottimismo che accompagna lo sviluppo del mondo ICT, anche questo settore tecnologico presenta aspetti ambigui: conseguenze sociali ancora inesplorate, effetti imprevisti sulle possibilità di governance delle comunità umane a tutti i livelli, impatti ambientali e sanitari non misurati…

L’Istituto delle ‘Network  Cultures’ sta sviluppando progetti su arte, lavoro e identità in questa epoca  informatizzata su scala globale.  Gli Autori  – attraverso la pubblicazione di libri e l’allestimento di mostre  – utilizzano il linguaggio dell’arte per resistere alla crescente egemonia di un sistema che sempre più travalica i confini geografici, giuridici, etici.    “Viviamo in un mondo in cui ogni volta che ci colleghiamo al nostro smartphone  rimaniamo inestricabilmente legati da dati, leggi, e bites che fluiscono verso diversi paesi, dove ogni espressione personale è mediata da piattaforme digitali, e dove vigono monete, scambi finanziari, leggi sul lavoro diverse dalle nostre”.

 Se da un lato le tecnologie digitali permettono di superare dei confini virtuali, dall’altro è preoccupante constatare che aumentano i poteri di controllo e sorveglianza dei governi, e  che le grandi corporazioni fanno ben poco per contrastare la costruzione di barriere materiali.Insomma, non è ancora chiaro se nella rete con cui abbiamo avvolto la Terra siamo più ragni o più mosche!

Sempre più veloci, sempre più ‘reattivi’

Durante il ‘Mobile World Congress’ di Barcellona nel febbraio scorso, i leaders del settore hanno presentato la  più recente innovazione tecnologica – la rete a 5G – di imminente implementazione. I benefici sono evidenti – hanno spiegato gli esperti:  l’aumento della velocità di trasmissione e la riduzione della latenza di risposta renderanno possibile la creazione delle ‘smart cities’, le operazioni chirurgiche in remoto, i download super-rapidi.  Ma sono rimaste senza risposta molte domande, e i  tentativi di cittadini e istituzioni di capire a che punto è la fase di realizzazione, e quali sono i rischi e i benefici,  hanno portato alla luce situazioni contraddittorie, controversie non risolte, mancanza di trasparenza, dubbi su questa nuova tecnologia.

Che cosa sono le onde a ‘5G’?

Sulle radiazioni elettromagnetiche (EM) – oltre ai libri scolastici e i manuali universitari – ci sono numerosi siti che ne illustrano chiaramente caratteristiche e qualità, e in alcuni casi anche le applicazioni civili e militari. 

Nello spettro di frequenze delle onde EM si distinguono di solito due categorie:  le radiazioni non ionizzanti (dalle onde radio, alle microonde, alla luce visibile), considerate di norma non dannose per i viventi, e quelle ionizzanti (raggi UV, raggi X e raggi gamma), in grado di interferire e danneggiare i tessuti biologici.   Apparecchi di uso comune, come i routers Wi-Fi, i comandi di apertura di porte e garage, gli scanner di sicurezza degli aeroporti e i walkie-talkies, utilizzano microonde a basse frequenze.

Nella trasmissione delle informazionitra i vari nodi della rete informatica ciascuna banda di frequenze ne determina  le caratteristiche di utilizzo: le onde a bassa frequenza si propagano facilmente a distanza, mentre quelle ad alta frequenza vengono assorbite di più dagli ostacoli (muri, alberi…) ma possono trasferire  più velocemente e in maggiore quantità  ‘pacchetti’ di dati.

L’espansione della rete a 5G  consentirà di effettuare e gestire un numero molto maggiore di connessioni, realizzando quella che viene chiamata ‘l’internet delle cose’ (I of T)  ma richiederà l’installazione di un numero molto più grande di antenne, soprattutto nelle aree urbane,  Ed è proprio questo aspetto a preoccupare di più cittadini e attivisti: reti che usano frequenze millimetriche richiederanno antenne praticamente ad ogni isolato, vicinissime quindi alle abitazioni, alle scuole, agli uffici. (Marguerite Reardon  http://www.cnet.com/news/5g-phones-and-your-health-what-you-need-to-know/)

Il disegno è semplificato: quante antenne si dovrebbero disegnare?

Chi ha la responsabilità di valutare gli eventuali rischi  di  questa tecnologia?

Il 17 luglio 2018  l’italiano Nicola Caputo (Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici) ha posto alla Commissione Europea una domanda specifica a proposito del sistema a 5G (question E-003975/2018):

Uno degli studi più ampi, a cura del Programma nazionale di tossicologia degli Stati Uniti, ha dimostrato un aumento statisticamente significativo dell’incidenza del cancro cerebrale e di tumore al cuore negli animali esposti a campi elettromagnetici anche a livelli inferiori alle attuali linee guida della Commissione internazionale sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP). Ciò premesso, può la Commissione far sapere se intende creare una task force europea di scienziati indipendenti e imparziali sui campi elettromagnetici incaricata di esaminare i rischi per la salute e di:

1. decidere riguardo a nuovi «standard di esposizione massima totale» sicuri per la salute per tutte le comunicazioni senza fili all’interno dell’UE;

2. studiare l’esposizione totale e cumulativa che colpisce i cittadini dell’Unione europea;

3. creare regole europee su come evitare l’esposizione che supererà i nuovi «standard di esposizione massima totale» dell’UE su tutti i campi elettromagnetici per proteggere i cittadini, in particolare i neonati, i bambini e le donne in gravidanza?

Nella sua risposta (reply) la Commissione Europea afferma che la principale responsabilità per proteggere il pubblico da potenziali effetti dannosi di campi elettromagnetici è degli Stati Membri (Articolo 168 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea), compresa la scelta delle misure da adottare sulla base dell’età e delle condizioni di salute.

Altrettanto interessante è la domanda posta da Michèle Rivasi (Verdi tedeschi) (P-001526-19),   che chiedeva se fosse prevista una indagine per valutare gli eventuali rischi biologici e per la salute conseguenti all’impatto con la rete a 5G, dato che “Il Progetto di infrastruttura 5G in Partnership pubblico-privato finanziato dall’UE con 700 milioni di Euro è il più grande progetto al mondo di questo tipo. In questo progetto è previsto un finanziamento per valutare a priori gli effetti  biologici e sanitari dell’esposizione?”.

La risposta è stata data il 20 maggio 2019 [1]. In essa si afferma che il Progetto sviluppa sistemi che operano ben al di sotto dei limiti di sicurezza sanitaria per le emissioni EM definiti dal  Council Recommendation 1999/519/EC, pertanto  non affronta gli impatti biologici delle radiazioni 5G. […] Il  Comitato ha già prodotto cinque opinioni rilevanti che non hanno fornito alcuna giustificazione scientifica che inducesse a rivedere i limiti già stabiliti.  Ci si aspetta che le reti a 5G abbiano livelli di emissioni simili o inferiori a quelle a 4G.

Dati che destano allarme

In mancanza di una documentazione completa e aggiornata sulle ricerche svolte per valutare gli eventuali impatti sanitari e ambientali della nuova rete a 5G, è possibile – girando per il web – mettere a confronto una varietà di dati e opinioni, da cui emergono posizioni molto diverse.  Le domande di ricerca che gli esperti si pongono concentrano l’attenzione su aspetti diversi del problema; anche le metodologie di indagine sono molto differenti – dagli studi su animali di laboratorio  alle indagini epidemiologiche.  A molte pubblicazioni i cui Autori dichiarano che l’introduzione delle reti a 5G non pongono alcun rischio per la salute, si oppongono alcuni studiosi che si appellano al Principio di Precauzione e ritengono prioritario svolgere numerosi test prima di procedere con l’implementazione. Un Autore, in particolare,  Martin Pall (2018), a conclusione di un lungo articolo, sostiene che “la Commissione Europea non ha fatto nulla per proteggere i cittadini europei, e lo stesso hanno fatto le analoghe istituzioni USA:  FDA, EPA and National Cancer Institute. E conclude affermando  “L’unico modo per valutare il livello di sicurezza del sistema 5G è di eseguire davvero dei test biologici”.

I risultati dell’Istituto Ramazzini

L’Istituto Ramazzini, una Societa Cooperativa Sociale (ONLUS) specializzata a livello nazionale nello studio e nel controllo dei tumori e delle malattie ambientali, sembra offrire risposta in qualche misura all’appello di Martin Pall. Come osserva la Direttrice,  Dott.ssa Belpoggi,  se i piani di sviluppo delle telecomunicazioni per il 5G si realizzeranno, nessuna persona, nessun animale e nessuna pianta sulla Terra sarà in grado di evitare l’esposizione, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, a livelli di radiazione a radiofrequenza (RFR) maggiori di quelli esistenti oggi. Saremo sempre più esposti, involontariamente. Studi epidemiologici e sperimentali, eseguiti sia nell’Istituto Ramazzini, sia in vari laboratori a livello internazionale hanno evidenziato il rischio di cancerogenità, anche se di bassa potenza.  Ma il numero di esposti è tale (miliardi di persone) da rappresentare un enorme problema di salute pubblica: molte migliaia, se non milioni, potrebbero essere le persone suscettibili a danni biologici da radiofrequenze. La Belpoggi sottolinea che l’introduzione senza cautela del 5G, nonostante gli allarmi, sembra non aver insegnato nulla ai governi rispetto alle lezioni del passato: amianto, fumo di tabacco, benzene, formaldeide, ed altri, la cui cancerogenicità è risultata evidente in studi sperimentali decenni prima che le agenzie regolatorie prendessero provvedimenti restrittivi, fino al bando. Convocata di recente dalla Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera per riferire dei suoi studi sugli effetti delle onde elettromagnetiche, la Direttrice  ha dichiarato che l’Istituto  è disponibile a condividere i propri apparati sperimentali con le parti interessate, cittadini, istituzioni e industrie per avviare ricerche in collaborazione per valutare i possibili impatti del sistema 5G.

L’Appello degli scienziati

Sul sito di Euronews, nel mese di marzo 2019 (Beswick & Fisher, 2019) viene segnalata una iniziativa presa da un gruppo di 170 scienziati, che hanno pubblicato un Appello rivolto all’Unione Europea affinché si fermi l’implementazione dei sistemi a 5G finché non siano stati eseguiti tests adeguati per valutare l’eventuale presenza di rischi per la salute e per stabilire in modo scientificamente corretto soglie e limiti all’esposizione.  L’appello è disponibile anche in lingua italiana.

Noi sottoscritti scienziati, medici, e organizzazioni ambientaliste e cittadini provenienti da ( ) paesi, chiediamo urgentemente l’arresto della diffusione della rete wireless 5G (quinta generazione), incluso il 5G dai satelliti spaziali. Il 5G aumenterà in modo massiccio l’esposizione alle radiazioni a radiofrequenza (RF) sulle reti 2G, 3G e 4G per le telecomunicazioni già installate. E’ dimostrato che le radiazioni RF sono dannose per l’uomo e l’ambiente. Lo spiegamento del 5G costituisce un esperimento sull’umanità e sull’ambiente, definito come un crimine secondo il diritto internazionale.

Le Compagnie di Assicurazione

Le posizioni assunte dalle compagnie assicurative offrono indizi interessanti sull’incertezza che tuttora regna rispetto all’eventuale pericolosità dell’esposizione ai sistemi 5G:

Dove sono installate le nuove reti?

Sembra incredibile, ma non è chiaro se e dove siano già state installate reti a 5G, e in che misura siano funzionanti. Secondo Tim Fisher (lifewire) le reti a 5G si stanno diffondendo in tutto il mondo, a partire da  Stati Uniti, Cina, UK e altri. Nella Corea del Sud   le reti 5G sono già installate, ma per  ora solo alcuni  utilizzatori ne possono usufruire.   L’Autore consiglia di consultare il sito  biggest 5G news releases  per essere aggiornati  e sapere ‘”quando arriverà nella vostra zona e cambierà la cose per il meglio”.

Consultando una varietà di fonti si scopre che alcune autorità amministrative statali e locali si stanno preoccupando dei possibili rischi che la nuova rete potrebbe creare…

Bruxelles.  Il Ministro dell’ambiente,Céline Fremault (CDH),  ha fermato  in fase preliminare un progetto progetto pilota che prevedeva l’installazione di  una rete ad alta velocità  internet  a 5G nella città di Bruxelles, per l’impossibilità di stimare le radiazioni emesse per assicurare il servizio.  “Gli abitanti di Bruxelles non sono cavie, di cui posso vendere la salute a scopo di profitto”. (Source)

Olanda. Il Parlamento è preoccupato per i rischi sanitari derivanti dalle radiazioni della nuova rete a 5G, e i partiti politici vogliono con urgenza sapere come stanno le cose prima di procedere su larga scala.

GroenLinks ha sollecitato l’ Health Council olandese perché venga svolta una indagine indipendente.

La Municipalità di Roma. Massimiliano Quaresima, Consigliere del XII Municipio di Roma,  ha proposto  ufficialmente al Sindaco (stated) di sospendere I test di installazione delle reti a 5G,  finché non siano disponibili dati scientifici sui loro possibili effetti.   

Germania.  Una petizione che ha raggiunto le 54.643 firme (superando il quorum) chiede al parlamento di sospendere le procedure di assegnazione delle frequenze a 5G, sulla base di dubbi scientificamente giustificati che sono stati espressi sulla sicurezza di questa tecnologia.

Inghilterra.  Un intervento molto deciso alla Westminster Hall da parte di Tonia Antoniazzi, Membro del Parlamento per Gower, nel corso di un dibattito sui rischi per la salute prodotti da campi EM e reti a 5G:   “Non possiamo più nascondere il  problema sotto il tappeto, e pretendere che non sta succedendo nulla”.

Torino.  Sul sito internet  http://initalia.virgilio.it/a-torino-la-prima-antenna-5g-ditalia-18799 (senza data) si legge che “  Il capoluogo piemontese è la prima città italiana a essere coperta dalla rete 5G che promette di modificare il modo in cui navighiamo”.  Sulle pagine del sito si apprende che “La nuova connessione è frutto degli accordi che Tim, azienda protagonista sul fronte della comunicazione italiana da oltre 20 anni, e il comune di Torino hanno stretto per effettuare la progressiva copertura della città con la nuova tecnologia.”  Dunque gli amministratori di questa città non sentono l’esigenza – a differenza di alcuni loro colleghi – di approfondire le ricerche sui possibili rischi di questa tecnologia, o di coinvolgere la cittadinanza nel processo decisionale?  Oppure il sito ha fornito una informazione imprecisa o errata?  

E la prospettiva della sostenibilità ambientale?

Dopo che pochi scienziati (e molti attivisti) da decenni cercavano di aumentare la consapevolezza della società sulle implicazioni di una innovazione tecnologica senza controllo,  le trasformazioni globali che sono in atto sul nostro pianeta stanno finalmente interessando anche i settori industriali e commerciali – anche se assai meno i politici.  L’introduzione del nuovo sistema di connessione informatica che utilizza le onde EM a 5G, oltre ai risvolti sociali e sanitari, ha implicazioni, in particolare in relazione al cambiamento climatico, ‘alimentato’ – tra i vari fattori – dalla crescente produzione di CO2. Oltre alla richiesta di materie prime per la costruzione di un gran numero di antenne, la nuova rete consumerà molta energia (per ora in gran parte da combustibili fossili): forse molta di più di quella necessaria per alimentare le reti attuali.  Un articolo di Chris Bronk,  esperto di sistemi informatici all’Università di Houston, mette in evidenza che l’aumentato numero di connessioni nella rete, il crescente numero di dati,  la ridotta capacità di penetrazione della banda tra 28 e 86 GHz (quella dei 5G) incideranno  in modo significativo sui consumi di energia.  Una decina di anni fa si era stimato che l’uso globale di energia da parte del settore IT fosse intorno al 3%: un valore molto approssimativo, data la difficoltà di tener conto della vastità e varietà dei nodi della rete.  L’aumento crescente sia della velocità di trasmissione dei dati, sia del numero di apparecchi connessi (Internet of Things) sia dei punti di snodo della rete porterà a un aumento esponenziale del consumo di energia (soprattutto a livello dei data centers), che non potrà essere controbilanciato da una sempre maggiore efficienza.

Di recente un ricercatore svedese, Anders Andrae  (2019), ha provato ad aggiornare le stime e a fare qualche previsione: i suoi dati riguardano solo uno dei settori dell’IT, la parte del ‘computing’ (non la produzione e la trasmissione).  Le previsioni per il 2030 presentano una grande variabilità, legata al grado di efficienza a cui potrà  arrivare la tecnologia dei transistor.  E possibile – conclude l’Autore – che altri settori che hanno bisogno di elettricità dovranno ridurre i loro consumi perché si possa continuare ad alimentare il settore IT – in crescita esponenziale.


LETTURE

Appello Internazionale STOP 5G on Earth and in Space. http://www.5gspaceappeal.org/the-appeal

By Reality Check team BBC News 15 July 2019.  Does 5G pose health risks? http://www.bbc.com/news/world-europe-48616174

Andrae, A. S. (2019). Prediction Studies of Electricity Use of Global Computing in 2030. International Journal of Science and Engineering Investigations (IJSEI), 8(86), 27-33. http://www.ijsei.com/papers/ijsei-88619-04.pdf  

A Torino la prima antenna 5G d’Italia http://initalia.virgilio.it/a-torino-la-prima-antenna-5g-ditalia-18799 (senza data)

Belpoggi Fiorenza. 5G Il nostro appello al Parlamento. Ramazzini News. Informazione scientifica e culturale. N.ro 1/2019 pag. 4-6.  www.ramazzini.org

Beswick Emma  &  Fischer  LindaWhat are the health risks associated with a 5G network? http://www.euronews.com/2019/03/26/what-are-the-health-risks-associated-with-a-5g-network  (last updated: 26/03/2019)

Bronk Chris, Guest Blogger for Amy Myers Jaffe May 31, 2019  What 5G Means for Energy  http://www.cfr.org/blog/energy-realpolitik

EEA Late lessons from early warnings 1) Environmental issue report No 22/2001 http://www.eea.europa.eu/publications/environmental_issue_report_2001_22  2) EEA Report No 1/2013 http://www.eea.europa.eu/publications/late-lessons-2/late-lessons-2-full-report

ETC GROUP (Action Group on Erosion, Technology and Concentration). Technology Assessment http://www.etcgroup.org/issues/technology-assessment

JRC Eco wireless. EU 5G Appeal – Scientists warn of potential serious health effects of 5G http://www.jrseco.com/european-union-5g-appeal-scientists-warn-of-potential-serious-health-effects-of-5g/

Fisher Tim http://www.lifewire.com/5g-south-korea-4583813

Jones Nicola. How to stop data centres from gobbling up the world’s electricity Nature vol 561, pag 163-167.  12 September 2018.

Leonelli Sabina. The challenges of big data Biology. http://doi.org/10.7554/eLife.47381 RA

Pall Martin L. 5G: Great risk for EU, U.S. and International Health! Compelling Evidence for Eight Distinct Types of Great Harm Caused by Electromagnetic Field (EMF) Exposures and the Mechanism that Causes Them. [email protected] 503-232-3883 May 17, 2018. 5G: Great risk for EU, US and international health – Compelling evidence for eight distinct types of great harm caused by EMF exposures and the mechanism that causes them

Reardon Marguerite, 5G phones and your health: What you need to know.  June 20, 2019 http://www.cnet.com/news/5g-phones-and-your-health-what-you-need-to-know/

The Institute of Network Cultures is part of State Machines, featuring projects on art, work, and identity in an age of planetary-scale computation. http://networkcultures.org/statemachines/sample-page/

The EMF Explained Series. http://www.emfexplained.info/


[1] Il testo integrale della risposta si trova al link: http://www.europarl.europa.eu/doceo/document/P-8-2019-001526-ASW_FR.html

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  1. […] mese fa, sul sito del centro, il 22 agosto 2019 avevo pubblicato un articolo sul tema ‘5G’.  Dunque, perché tornare sull’argomento? Ebbene, l’introduzione – […]

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