Friday for Future: sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo

Angela Dogliotti, Beppe Marasso

Se tutte le manifestazioni che si sono svolte oggi in diverse parti del mondo sono state come il Friday for Future di Torino, forse qualcosa potrebbe davvero cambiare.

A migliaia sono sfilati, in diversi cortei confluiti in piazza Castello, colorati, allegri ma consapevoli che “Non esiste un pianeta B”, “Questa non è una passeggiata, la nostra voce deve essere ascoltata!” “Bisogna cambiare il sistema, non il clima”, con cartelli ricavati da pezzi di cartone, striscioni bianchi scritti a volte da mani incerte, o cartelloni costruiti e disegnati con cura…

Per una volta eravamo noi, adulti, ad essere una minoranza, come ha osservato una signora, facendosi largo tra i giovani ed esclamando, stupita: “meraviglioso!”

La cosa che ci ha colpito di più è stata l’impressione di consapevolezza e di compostezza che emergeva dall’insieme, più forte ancora degli applausi,  degli slogan e delle gioiose manifestazioni di entusiasmo e di partecipazione.

Anche le presenze sul palco sono state significative ed efficaci: si sono alternate diverse voci, da quelle di bambini delle elementari e di ragazzini delle medie a quelle di studenti delle superiori e dell’Università. E poi è stata data la parola a Luca Mercalli per un breve e appassionato intervento, seguito dalle risposte ad alcune domande che gli sono state poste (tra cui: si può affermare con certezza che i cambiamenti climatici cui stiamo assistendo sono di origine antropica? Perché i governi non agiscono?). Poi Mercalli ha fatto parlare una sua studentessa, che ha fornito dati ed elementi di riflessione perché per essere convincenti e capaci di realizzare un reale cambiamento è necessario essere competenti, autorevoli e coerenti.

Il richiamo alla coerenza dei comportamenti è stato presente in tutti gli interventi, con esempi concreti di come si possa, a partire da sé, avviare processi di cambiamento (es. non usare l’acqua delle bottigliette ma quella del rubinetto, non comprare alimenti pre-confezionati, consumare prodotti a Km 0 , risparmiare sul riscaldamento, usare mezzi pubblici…un gruppetto di ragazzi ha portato per tutto il corteo una bicicletta, sollevandola in alto sulle braccia per renderla visibile a tutti…)

Hanno concluso gli interventi due ragazzi africani, a sottolineare il nesso  tra cambiamenti climatici e migrazioni.

“Ci siamo rotti i polmoni!” Un bagno di energia e di speranza, un movimento da sostenere. Se si diffonde con consapevolezza, forza e coerenza tra i giovani, qualcosa cambierà.

2 commenti
  1. Cinzia
    Cinzia dice:

    Grazie! Anch'io ero là e ho provato le stesse sensazione. Ho apprezzato molto l'invito che Luca Mercalli ha rivolto ai giovani (ma non solo a loro, aggiungo) "Smettete di fumare, oggi!"
    Cinzia

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  2. Giorgio Bianchi
    Giorgio Bianchi dice:

    Io credo che occorrerebbe far capire al mondo intero, che è indipensabile intervenire in difesa dell'ambiente non solo per paura, ma per amore. San Francesco chiamava la Terra Madre e non sorella come le altre creature perciò La Terra va rispettata, protetta e amata in quanto madre. Gli animisti, divinizzando la natura, ne hanno un gran rispetto. Certe popolazioni, ancora oggi, quando devono abbattere un albero, gli chiedono perdono. Se portassimo le scolaresche nei boschi e le invitassimo ad abbracciare un albero, a sentirlo comeun essere vivente, un amico che ci protegge, cresceremmo una generazione di rivoluzionari.

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