Per evitare di riscoprirci fascisti

Carlo Cumino

Lunedì 19 Febbraio 2019, Circolo della Stampa di Torino. Un trio di volontari del gruppo “Become Viral” del Centro Studi Sereno Regis, si è recato ad assistere alla presentazione del libro NazItalia del giornalista Paolo Berizzi, o meglio ad ascoltare le storie riportate in questo libro dall’inquietante sottotitolo (Viaggio in un Paese che si è riscoperto fascista) per bocca del suo stesso autore.

Un libro la cui scrittura risale a ben prima delle elezioni del 4 marzo dell’anno scorso e alla nascita del governo giallo-verde, e che risale a quando Berizzi cominciò a interessarsi al radicamento dei movimenti di estrema destra, accompagnato alla crescita di agli episodi di violenza, razzismo e/o apologia di fascismo negli ultimi anni e svolgere indagini sulla presenza e la crescita in Italia di questi gruppi.

Le storie che questo libro ci riporta sono tante e diverse. Non riporta solo fatti di cronaca quali l’irruzione nella associazione pro-migranti di Como da parte del gruppo neonazista “I dodici raggi” o lo stabilimento balneare a Chioggia, interamente dedicato a Benito Mussolini (portato all’attenzione dell’opinione pubblica proprio da Berizzi), ma si avventura anche dell’universo culturale di questa “galassia nera”, esponendo così elementi come i campi estivi di CasaPound o i gruppi di musica metal neofascisti. Realtà molto importati, che concorrono alla radicalizzazione dei giovani – specie nelle periferie – e che aiutano a capire come l’Italia si stia riscoprendo fascista: attraverso l’accettazione sociale di questi fenomeni.

È un fascismo che presenta alla gente il suo volto migliore, e che si fa accettare sopperendo anche a molte mancanze che nei quartieri più disagiati fino a poco tempo fa erano realtà come la Chiesa e la Sinistra a soddisfare, e ciò aiuta allo sdoganamento nella società odierna sia della mentalità fascista che di quella meglio della mentalità che lo tollera il fascismo, lo fa percepisce come accettabile e vede il reato l’apologia come “storia passata” e non come parte centrale della nostra costituzione.

Berizzi (così come Moni Ovadia in un suo video messaggio trasmesso durante la presentazione) non crede che ci sarà una ripetizione del Ventennio, poiché la Storia “non si ripete, ma si trasforma in farsa”, ma una farsa che può essere tragica se non si prende una posizione e non si decide di agire per evitare il peggio.

Questo libro è un invito ad agire, in quanto davanti al fascismo non si può scappare. Puoi solo resistere e lottare.

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