Rapporto ONU: L’aumento della tratta di esseri umani assume ‘dimensioni orrende’: minori il 30% delle vittime

Il rapporto (a cura dell’Ufficio per Droghe e Crimine – UNODC), con informazioni da e su 142 paesi, è stato pubblicato il 7 gennaio u.s. Il suo direttore, Yury Fedotov, ha messo in risalto il volume attuale del traffico, in aumento stabile dal 2010, attribuibile prevalentemente al ruolo di gruppi armati e terroristici che ne fanno uso per incutere paura e offrire incentivi agli affiliati – bambini soldato, lavoro forzato, sfruttamento/schiavitù sessuale (per quasi ¾ femminile, pur escludendo un’ampia quota di matrimoni prematuri [<15 anni], culturalmente ‘non forzati’)

L’Asia e le Americhe mostrano il maggiore aumento del numero di vittime scoperte/censite, benché resti ancora incerto quanto dovuto ad aumento reale e quanto ai metodi migliorati di detenzione, registrazione e pubblicizzazione dei dati sul traffico umano.

La gran parte delle vittime note fuori da tali aree originano dall’EstAsia, poi dall’Africa sub-sahariana, dove è aumentato il numero di imputati per traffico, peraltro ancora molto basso e indice di vaste aree d’impunità in molti paesi asiatici e africani.

Il traffico per sfruttamento sessuale è la forma prevalente nei paesi europei mentre in quelli subsahariani e mediorientali il motore principale del commercio illecito è il lavoro forzato.

Donne e ragazze sono le vittime più numerose a livello mondiale: 73% per sfruttamento sessuale, 35% per lavoro forzato (8% per ambo i motivi).

Il centro d’attenzione del rapporto è l’impatto dei conflitti armati sul traffico di umani. In zone di conflitto, dove il controllo della legge è debole e I civili hanno poca protezione dal crimine, gruppi armati e criminali possono cogliere l’occasione di sottoporli al traffico. Un esempio offerto nello studio è il fenomeno delle donne e ragazze nei campi profughi in Medio Oriente “sposate” senza il proprio consenso e assoggettate a sfruttamento sessuale in paesi confinanti.

Trattare il traffico di umani è un elemento chiave dell’Agenda ONU di Sviluppo Sostenibile, che richiede agli stati membri di monitorare il progresso nell’affrontare il problema, e riferire il numero delle vittime secondo il sesso, l’età e la forma di sfruttamento.

Restano comunque falle consistenti nella conoscenza con molti paesi in Africa sub-sahariana, in SudAsia e in alcune parti dell’EstAsia ancora carenti nella capacità di registrare e condividere dati sul traffico di persone. “Questo rapporto mostra che dobbiamo intensificare l’assistenza tecnica e rafforzare la cooperazione, per sostenere tutti i paesi per la protezione alle vittime e portare i criminali davanti alla giustizia, e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, ha detto Fedotov.

___________________________________________________ Articoli precedenti in tema:

Rapporto ONU fa luce su ‘orrori inimmaginabili’ per migranti e profughi in Libia e oltre del 20 dicembre 2018: Migranti e profughi vengono sottoposti a “orrori inimmaginabili” dal momento in cui entrano in Libia per tutta la loro permanenza nel paese e – se ci arrivano – durante i loro tentativi di attraversare il Mediterraneo, secondo un rapporto emesso dalla UNSMIL (Missione Politica ONU in Libia) e dall’OHCHR(Ufficio ONU per i Diritti Umani).

Articoli originali: news.un.org


Titolo originale: Rising Human Trafficking Takes on ‘Horrific Dimensions’: Almost a Third of Victims Are Children
Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

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