La crisi NATO e il conflitto transatlantico (Part 1) | Jan Oberg

Quando crollò il muro di Berlino e l’Unione Sovietica si dissolse e il Patto di Varsavia sparì, alcuni di noi sostennero che la risposta appropriata sarebbe stata chiudere la NATO e sviluppare un sistema di pace e una politica di gestione dei conflitti pan-europei per sostituire la dottrina di sicurezza a predominanza militare che aveva dominato durante la prima Guerra Fredda.

Io avevo una ragione particolare per sostenerlo a quel tempo. Quale parte della ricerca fatta per la mia laurea (1981) sulla difesa e la politica di sicurezza della Danimarca in una prospettiva globale, avevo intervistato un piccolo numero di appartenenti al personale civile e militare di medio livello al quartier generale NATO a Bruxelles. Mi avevano sostanzialmente detto tutti le stesse tre cose – ricordiamoci che si era verso la fine degli anni 1970, ossia circa 10 anni prima che la guerra fredda finisse:

  •  • I miei genitori appartengono a una generazione che sa che cos’è la Guerra, noi siamo qui alla NATO per impedirne la ripetizione (obiettivo di prevenzione bellica – che non è lo stesso che la pace, ma lasciamo andare).
  •  • La NATO è per il mantenimento della pace, non per la guerra, e la cosa più importante è l’articolo 5 del nostro Trattato: se un membro viene attaccato, interverranno tutti in suo soccorso – “tutti per uno e uno per tutti” (il principio difensivo, il giuramento dei moschettieri).
  •  • La sola – unica – ragione per l’esistenza della NATO oggi è la presenza e la natura dell’’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia (ragion d’essere, argomento esistenziale – un po’ strano tuttavia, dato che il Patto di Varsavia fu istituito nel 1955, la NATO nel 1949 – ma che definiva il mondo in termini tali che la mia professione sembra estremamente importante benché nulla di nuovo per esseri umani).

I capi dell’Occidente – cioè almeno finché nel 1994 non assunse il potere uno dei peggiori, Bill Clinton – mostrarono capacità governativa e dissero a Gorbachev che non avrebbero espanso la NATO di un centimetro e che la Germania divisa sarebbe stata neutrale se unificata. Tuttavia in questi circoli non si parlò di chiudere la NATO – nessuno che abbia preso Gorbachev per intellettualmente sano e sul serio la sua idea visionaria di una nuova Casa Europea. No, avevano pur vinto la guerra fredda; l’URSS aveva perso e divenne militarmente un nano rispetto a quel che era stata. Che peraltro non era poi così forte: le spese militari del Patto di Varsavia variavano fra 60 e 80% di quelle NATO e il Patto era decisamente inferiore in termini di qualità tecnologica, capacità innovativa e disciplina – ma più forte per quantità, ad esempio in numero di carrarmati.

La 2^ Guerra Fredda

Noi siamo nella 2^ Guerra fredda, ovviamente non una replica causa tutte le differenze fra il mondo d’allora e l’odierno. Dieci paesi ex-membri del Patto di Varsavia sono ora membri a pieno titolo della NATO, stai allora neutrali come la Svezia e l’Austria hanno abolito quella – saggia – polictica. E, si badi, le spese military della Russia – un paese di fronte ai 29 della NATO – solo l’8% di quelle NATO – sì, avete inteso bene: l’8% rispetto alla NATO, alla faccia di tutta la propaganda su quanto la Russia e Putin rappresentino una minaccia esistenziale per l’Europa e gli USA, se non il mondo intero. Chi ha detto che la disinformazione era usata solo dalla Russia?  L’amministrazione Clinton decise di non curarsi minimamente delle promesse fatte e iniziò l’espansione della NATO nel 1994, con il nuovo intervenzionismo (umanitario!!) in Jugoslavia – priva di nozioni sulle sue comlessità, di buon senso e senza un mandato del Consiglio di Sicurezza ONU, e con una violazione dopo l’altra al diritto internazionale, fra cui il bombardamento della Serbia, per cavarne uno stato fallito-per-sempre, lo stato del Kossovo – secondo stato albanese d’Europa. Oh Crimea, che crimine in confronto!

E poi s’aggiunsero uno dopo l’altro i nuovi membri NATO, giusto sotto le gonne della Russia, in totale spregio della sua psicologia storica e delle sue legittime percezioni di sicurezza dell’ambiente estero immediato.

La saggezza di confini più tenui, di neutralità, di dialogo e accrescimento di fiducia – come la Finlandia che diede inizio all’OSCE, come la Svezia con Palme che diede inizio alla sicurezza comune, e la Germania con Brandt che diede inizio al rapproachment e alla Ostpolitik, etc – tutta sparita oggi. S’immagini un’alleanza a guida russa con 12 volte più presenza militare che gli USA e che renda nuovi membri Messico e Canada. Certo a Washington piacerebbe molto.

Fatti, analisi, comprensione intellettiva sono finite da tempo fuori dalla finestra nei media mainstream e nella politica occidentali, da destra a sinistra – quest’ultima credendo nell’intervento umanitario e che i diritti umani comportino l’utilizzo degli F-16.

Viviamo in tempi pericolosi perché I fatti, la conoscenza, la scienza e il buon senso non abbiano virtualmente più alcun ruolo. E perché il discorso sulla pace è sparito da decenni.

Oggi i gestori della politica securitaria occidentale sono anti-intellettuali, apparentemente ignari delle proprie responsabilità morali e soggetti a molto meno controllo che quando Dwight D. Eisenhower ammonì nel suo discorso di commiato del 1961 il mondo e gli stessi USA a proposito del Complesso Militar-Industriale [CMI]. (Sia benedetto lui per averlo fatto e maledetti quelli che non hanno mai ascoltato rendendolo un cancro della civiltà occidentale). Il 99% di questi dirigenti della sicurezza non sarebbero in grado di offrire una definizione intellettualmente decente di concetti come deterrenza, difensiva/offensiva, risoluzione dei conflitti, o pace. Non scrivono libri, ma almeno qualcuno di essi ha vicino un pulsante con cui può uccidere milioni di persone. Oggi siamo di fronte a un cancro militarista occidentale in cui le politiche sono gestite non dal CMI bensì dal Complesso Militar-Industriale-Mediatico-Accademico (MIMAC), che è di fatto sottratto a qualunque controllo democratico.

Si inventano e commercializzano nemici uno dopo l’altro, e le nuove Armi di Distruzione di Massa [ADM] consistono nel marketing di aziende, accademie militari, militari in istituti civili, mega-aziende militari che influenzano/dirigono narrazioni mediatiche, la censura sociale mediatica (Facebook e Google), etc. (Syria since 2011).

Che è grosso modo ciò che spiega tutte le guerre, nel Medio Oriente in particolare, tutti I millioni di morti e feriti, tutto l’odio, il terrorismo (che grazie alla imbecille Guerra Globale al Terrorismo USA dal 11 settembre 2001 ha moltiplicato il numero di morti e feriti in atti di terrorismo politico da circa 1.100 a 32.000).

La proporzionalità inversa fra capacità intellettuale e militare è per sé stessa la massima minaccia alla sopravvivenza dell’umanità. E così l’assenza – o il deprecabilmente inadeguato potere – di un vibrante dialogo pubblico su la pace, le azioni di pace sociale e le politiche di pace. Nessun governo ha consiglieri di pace, nessun governo manco pensa di equiparare l’investimento in ricerca militare con la ricerca per la pace e nessun governo ha una politica o un ministro per la pace. E neppure sanno che cose del genere potrebbero essere una buona idea.

Il discorso, come ho detto, è inesistente. Il militarismo – il Juggernaut [carro da guerra hindu ciecamente e inarrestabilmente devastante, ndt] – non ha freni. E così ci troviamo nella Seconda Guerra Fredda, che gente più perspicace e responsabile avrebbe evitato.

You can read about it all in details in these ten articles from TFF in 2016.

Indicatori della crisi NATO

Si parla proprio troppo di Trump, la person(alit)à. E proprio troppo poco del Sistema che lo ha portato in scena e lo gestisce in larga misura – quanta è possibile a chiunque nel gestire Trump. Si ricordi, Kennedy fu ucciso qualche tempo dopo un discorso rivoluzionario a proposito di nuovo ordine pacifico mondiale.

Quando si arrivi a parlare di MIMAC come si parla di Trump e della sua vita sessuale o dei suoi tweet, potrebbe esserci qualche speranza – ma non ce lo si aspetti nei media e in una cultuea occidentale cristiana osessionata dagli individui e dalla moralità individuale che sa a malapena sillabare la parola struttura. MIMAC è una struttura e non esattamente benigna – ma se n’è mai sentito parlare nella stampa mainstream?

  1.  1 Dal 1989 l’Occidente – non la Russia – ha distrutto l’importanza del diritto internazionale; iniziò in Jugoslavia – probabimente l’avvenimento più ricco di conseguenze per quel paese, per la regione, l’Europa e il mondo.
  2.  2 Abbiamo un Medio Oriente distrutto in modo irreparabile – fisicamente, economicamente (per es., le sanzioni), culturalmente e per fomentare il terrorismo.
  3.  3 Abbiamo un unilateralismo USA, US First, politica confusionaria che considera, coerentemente, il mondo lì fuori come nemico, in un modo o nell’altro – alleati NATO, Russia, Cina, dirigenti mediorientali, Nord-Corea – e il cui principale contributo al resto del mondo è: minacce, guerre commerciali, sanzioni, parolacce, commercio d’armi ad alleati autoritari come l’Arabia Saudita – non proprio una democrazia ma ora al terzo posto per spesa militare, maggiore della Russia.
  4.  4 Abbiamo una Turchia, seconda potenza NATO, sostanzialmente secessionista, che ha contribuito pesantemente alla distruzione della Siria, che alberga bombe nucleari USA sul suo territorio, che sta diventando sempre più autoritaria (a fatica compatibile con la difesa NATO della democrazia) e fa accordi su accordi con l’arcinemica Russia. In alter parole, un problema molto serio per la NATO.
  5.  5 Abbiamo una NATO che ha fatto nulla con il suo apparentemente condizionato segretario generale Stoltenberg – un tempo un rispettatissimo parlamentare norvegese d’ambiente famigliare umanista – che parla come un pupazzo ventriloquo USA di come tutte le iniziative espansive, di confronto provocatorio vadano bene – tutte legittimate con gli stessi tre mantra: Sicurezza, Stabilità e Pace – nessuno dei quali si materializzerà mai con appunto quel genere di iniziative.
  1.  6 Abbiamo adesso un’amministrazione Trump che cerca – da Dio sa quanto tempo negli ultimi 40-50 anni – di far passare l’argomento che “gli europei dovrebbero pagare di più”! La formula magica è “2% del PIL” – senza la minima analisi delle minacce o delle opportunità! Se un paese va bene in generale, l’alleanza avrà più potenziale militare? E vice-versa? Intellettualmente è assurdo, né più né meno. Non ha nulla a che fare con la sicurezza e la pace.

Inoltre, chiunque ne sappia un po’ di queste faccende è del tutto conscio che gli USA stazionano in Europa per il proprio tornaconto, non per i begli occhi azzurri degli europei. L’Europa è sempre stata e resta la zona di difesa avanzata del territorio americano ed è in Europa che si combatterà la Guerra, non su territorio USA; perciò anche la Ballistic Missile Defence in Europa – cioè l’abbattimento di qualunque missile di rappresaglia la Russia dovesse lanciare in risposta a un attacco USA a sé – e abbatterlo sopra l’Europa.

Ogni schieramento avanzato, ogni nuovo membro NATO è oggi molto meno sicuro di prima. Perché? Perché quando si entra in un’alleanza indurendo i confini non c’è modo d’evitare che I preparative difensivi russi per l’eventualità di un attacco a sé miri a ciascuno di tali paesi: semplice logica militare – che qualunque generale NATO adotterebbe se fosse nella programmazione militare eussa.

  1.  7 Abbiamo una NATO che – venendo privata della ragion d’essere con la fine della prima Guerra Fredda – tenta di reinventarsi. Si legga qui il suo Trattato che afferma di aderire alla Carta ONU e risolvere un conflitto con mezzi pacifici, sostenere la democrazia e la libertà e [l’ordine] internazionale… La NATO è oggi un’organizzazione criminale nel senso che vìola coerentemente qualunque cosa essa sia stata fondata per promuovere, compresi I propri bei principi!
  2.  8 Dagli anni 1990 gli stati membri NATO hanno violato il diritto internazionale e il proprio Statuto che ne asserisce la pertinenza all’Europa e al Nord-America. Allora che ci fa la NATO con un ufficio in Kuwait, con impegni ben fuori dei propri territory associate, con una cooperazione formalizzata con gli stati del Golfo e un ambasciatore danese lì come intermediario?
  3.  9 Infine, e come cosa principale, i membri NATO hanno investito trilioni di dollari nell’aumentare la propria sicurezza. Come mai adesso siamo in una nuova guerra freddar? Come mai tutti parlano della necessità di invetimenti ancora maggiori in questo tipo di sicurezza, quella militare? Come mai un’alleanza così ben dotata può sentirsi minacciata – e mancare di una autentica politica di costruzione di fiducia e cooperativa con il suo vecchio nemico, la Russia? Come mai la Guerra al Terrorismo dei membri NATO ha solo prodotto molto altro terror(ismo)? Come mai la democrazia e la libertà che la NATO deve proteggere sembrano essere in crisi anch’esse? Perché tutte queste guerre, questi paesi distrutti, questo problema dei profughi, invece di pace con mezzi pacifici e un mondo ben più pacifico?

C’è qualcosa di sbagliato. Molto molto sbagliato. Nella NATO.

La NATO è quella che i suoi membri rendono: La si cambi o la si dissolva

Adesso potreste pensare che confonda la “NATO, l’alleanza” con i “membri NATO” di cui sopra. Vero! Arriva un momento in cui un Club che una volta aveva nobili propositi si sfaldi a causa del comportamento senza scrupoli, immorale e in violazione della costituzione dei suoi membri. Il centro semplicemente non tiene. Arriva un tempo in cui non si può più sanamente sostenere una distinzione foglia di fico fra l’organizzazione e i suoi membri. Che si tratti di un ente compromesso, di corruzione, di smoralizzazione o decadenza; si pensi per analogia all’Accedemia svedese.

La NATO diventerà 70enne l’anno prossimo. L’età non è in sé un argomento pro o contro qualcosa. L’ONU è ancor più vechia e il suo Statuto è tuttora la cosa più importante che abbiano firmato I governi.   Ma i membri NATO, guidati dagli USA, hanno minato l’organizzazione e tutti i nobili principi che propugnava un tempo. (Anche coll’avere arminucleari, non citate nel Trttato ma contrarie a ogni concetto di pace con mezzi pacifici). In particolare, dalla fine della Prima Gurra Fredda, il proprio contributo netto al mondo è diventato negativo, distruttivo. La NATO oggi sta per North Atlantic Treaty Obsolescence.

In conclusione, crepi la NATO come la conosciamo! Usiamo l’anniversario per discutere come possa sopravvivere in  forma completamente nuova evitando il fato del suo amato nemico, il Patto di varsavia – senza il quale avrebbe dovuto essere radicalmente riformata o chiusa cica 30 anni fa.

Il nuovo quartier generale NATO sembra essere costato 1.230 milioni US$ ai contribuenti. Aveva avuto inizi un po’ più modestl. Ecco come Reuters ne ha trattato l’inaugurazione con un video tour.


Jan Oberg | The Transnational – TRANSCEND Media Service

Titolo originale: NATO’s Crisis and the Transatlantic Conflict (Part 1)

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

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