Appello di solidarietà per i migranti bloccati in Bosnia


Foto dalla pagina Facebook “Crveni križ grada Bihaca”

MIGRANTI BLOCCATI IN BOSNIA VERSANO IN CONDIZIONI TERRIBILI 

Unisciti ai gruppi spontanei di volontari e alle Associazioni che affrontando mille difficoltà stanno cercando di portare aiuto 

Del fenomeno migratorio si parla spesso, in modo più o meno documentato, ma si parla invece troppo poco della situazione drammatica in cui sopravvivono a stento i gruppi di migranti (spesso profughi) bloccati ai confini dell’Europa. 

A Biha? e a Velika Kladusa – due antiche cittadine della Federazione di Bosnia e Herzegovina molto vicine al confine con la Croazia, pesantemente impoverite dalle guerre degli anni ’90 – gruppi di migranti in arrivo da Afghanistan, Siria, Pakistan, Iran, Iraq e Kurdistan sono ormai da tempo bloccati in condizioni subumane dalla polizia croata di confine che costituisce uno sbarramento quasi insuperabile e che, in violazione alla normativa internazionale, impedisce loro di fatto la presentazione di domanda di asilo o di protezione internazionale. Ogni giorno chi cerca si superare questo sbarramento viene respinto con violenza dalla polizia di frontiera e sono decine gli interventi di primo soccorso effettuati e i report di maltrattamenti registrati. 

A Biha?, dove circa 1500 persone (nell’intero cantone si parla di 3000) sono ammassate in un edificio non finito e già in rovina, sorvegliato con discrezione dalla polizia, in condizioni igienicamente e socialmente insostenibili, la Croce Rossa sembra fare un buon lavoro di assistenza insieme a qualche associazione locale e internazionale. 

A Velika Kladusa invece un gran numero di famiglie con figli anche piccolissimi (si parla di 500-600 persone) in fuga dalle zone di guerra di Afghanistan, Pakistan, Siria, Iran, Iraq e Kurdistan sopravvivono a fatica ricoverati in campi di tende improvvisati, con servizi igienici insufficienti e per questo praticamente inagibili. Qui, dove la Croce Rossa non arriva e non arrivano altre associazioni in grado di dare aiuti strutturati, operano con grande difficoltà soltanto alcuni singoli volontari, sia bosniaci che europei. 

Il problema principe è ovviamente quello economico, acuito dal fatto che la maggior parte della popolazione residente già da anni combatte quotidianamente con la povertà figlia delle recenti guerre balcaniche ed è quindi poco propensa – o veramente non può – a farsi carico di questi disperati. 

In Italia e in alcuni paesi europei si stanno costituendo gruppi, anche informali, sensibilizzati dalle seppur poche informazioni, che cercano di costruire reti di collegamento per trovare mezzi efficaci di sostegno alle vittime di questa disumana situazione. Uno di questi gruppi è nato sotto la spinta di Lorena Fornasir, psicologa clinica, e di suo marito Gian Andrea Franchi, già docente di filosofia, che hanno cominciato a condividere su facebook la loro esperienza di volontari e dei loro viaggi da Trieste al nord ovest della Bosnia, in particolare a Biha? e Velika Kladusa, per monitorare la situazione e portare aiuti. 

E’ quindi iniziata da poche settimane una raccolta fondi che ha già permesso – e si spera che permetterà ancora di più in futuro – di acquistare in loco i beni di prima necessità destinati ai profughi di queste due cittadine, con la speranza di riuscire a sostenere in parte il costo delle mense gratuite, che per ora sono rese possibili soltanto dalla buona volontà di alcuni volontari, e per cercare soluzioni abitative temporanee migliori di quelle attualmente disponibili. 

Tra le esigenze immediate e importanti c’è quella sanitaria: i profughi arrivano in questi “campi” dopo viaggi terribili sulla “rotta balcanica”, esposti a tutti i rischi immaginabili, famiglie con bambini, per i quali finora non è stato possibile strutturare un aiuto sanitario regolare. 

Per riuscire a strutturare interventi di maggior consistenza riteniamo che sia utile mettersi in rete con altre associazioni o gruppi già presenti sul posto o intenzionati a collaborare con finalità simili a quelle di questo nostro gruppo informale. 

In questa ottica finora ci sono stati contatti e collaborazioni utili e produttive con OSPITI IN ARRIVO, una onlus di Udine (http://ospitinarrivo.org/) e con la CROCE ROSSA di Biha?; ci è giunta voce che la ong ONE BRIDGE TO IDOMENI abbia iniziato un intervento regolare a Biha?, voce che dovrà essere controllata. Sempre a Kladusa anche una piccola associazione locale (SOS TEAM KLADUSA) sembra riuscire a portare un poco di sostegno. Anche POMOZI.BA, una associazione bosniaca che tra i suoi progetti ne ha uno di sostegno ai profughi in Bosnia, sembra iniziare ad occuparsi di questa zona. 

LANCIAMO QUINDI UNA RACCOLTA FONDI INDISPENSABILI ORA PER I PRIMI SOCCORSI ESSENZIALI E IN SEGUITO PER GARANTIRE AIUTI CONTINUATIVI 

Poiché per ora non siamo strutturati in associazione, per questa raccolta fondi stiamo per ora utilizzando il conto personale di Lorena Fornasir, la persona da cui è partita la spinta ad attivarci e che da tempo periodicamente si reca personalmente nelle due cittadine per monitorare la situazione e portare aiuti. Quanto raccolto viene quindi nel giro di pochi giorni portato a destinazione e utilizzato per l’acquisto in loco di quanto è maggiormente necessario in quel momento. 

L’IBAN del conto di Lorena Fornasir è: 

IT39 B030 3202 2070 1000 0001 453 indicando come causale 

IMPORTANTE: indicare nella causale DONAZIONI BIHAC 

Torino, 1 luglio 2018 

Maria Teresa Fenoglio, Presidente di Psicologi per i Popoli 

Paola Merlo, Presidente del Collettivo Azione Pace onlus 

Link utili ad approfondire l’argomento 

http://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1259337427536951&id=186246774846027 

http://eastwest.eu/it/opinioni/european-crossroads/migranti-rotta-balcanica-bosnia 

http://www.maschileplurale.it/due-viaggi-ai-confini-tra-bosnia-e-croazia/ 

http://www.youtube.com/watch?v=PLQS–urP6sU 

http://enoughisenough14.org/tag/sos-team-kladusa/ 

http://www.agenziasir.it/europa/balcani/2018/06/08/bosnia-erzegovina-la-nuova-via-dei-migranti-fame-solidarieta-e-persino-campi-minati/ 

http://www.facebook. com/SOSTeamKladusa/?ref=page_internal 

(http://pomozi.ba/projekti-post.php?id=4) 

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