Prima l’umanità

Enrico Peyretti

1- Prima l’umanità. Non prima questo o quel popolo, ma l’umanità, l’unica umanità, il cui intero valore è in ogni essere umano. La dignità di ogni persona consiste nel riconoscimento della stessa incalcolabile dignità in ogni altra persona.

2- Le diseguaglianze nelle possibilità di vivere degnamente, se dipendono dall’ambiente locale, sono da rimediare con lo spostamento, l’accoglienza, la solidarietà economica tra le popolazioni umane; mentre l’esclusione egoista aggrava l’ingiustizia di quelle diseguaglianze.

3- Quando le diseguaglianze nelle possibilità di vivere degnamente dipendono da precedenti azioni umane – guerre, colonialismo, sfruttamento, commerci iniqui, saccheggi dell’ambiante, economie della diseguaglianza, e simili – le popolazioni impoverite hanno diritto a soccorsi efficienti, a risarcimenti giusti, oppure a rifugiarsi ed essere accolte in regioni di vita migliore. I paesi più ricchi di spazi e di mezzi, specialmente se sono autori di storie di conquista, sono debitori verso le popolazioni più bisognose.

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4- Le migrazioni per bisogno e per ricerca di vita migliore sono un grande fenomeno umano di questi anni, dappertutto. Non sono soltanto un problema complesso, ma anche una risorsa e una opportunità, perché avvicinano i popoli, le culture, le esperienze, le spiritualità, le arti e le capacità di lavoro, e perché  ringiovaniscono popolazioni invecchiate e di troppo bassa natalità. L’incontro pacifico e intelligente di diverse civiltà umane, è sviluppo di cultura, di spirito, e di capacità umana, è realizzazione di umanità.

5- Affinché gli spostamenti di popolazioni si svolgano in modo umano e possibile occorre informazione precisa sulle mete e sulle situazioni ricercate, a evitare illusioni ed errori; assistenza internazionale a chi intende spostarsi; organizzazione solidale delle istituzioni e del volontariato no profit; la lotta civile a ogni criminale sfruttamento del bisogno; accoglienza solidale, generosa, organizzata, nei paesi di arrivo; rispetto dei diritti umani senza discriminazioni e altrettanta coscienza dei propri doveri; occorre che tutte le persone riconoscano la comune umanità, nella responsabilità reciproca.

6-  Ogni politica agisce sempre nel possibile e ha bisogno del consenso; ma l’educazione e la cultura umana hanno sempre da rettificarne e allargarne lo sguardo e la volontà, verso una realizzazione crescente della nostra qualità umana, che avviene con la pratica del reciproco riconoscimento e sostegno tra persone e popoli, per un  più degno vivere di tutti. L’umanità è unica nella bella varietà, e unico è il suo destino: chi se ne trae fuori è un ramo secco.

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