Como, la nonviolenza vince sulla provocazione razzista | Mao Valpiana

Como, la nonviolenza vince sulla provocazione razzista

(Foto di http://www.facebook.com/comosenzafrontiere/)

La notizia è che il metodo della nonviolenza vince sulla provocazione razzista.

L’atteggiamento composto, non collaborante, spiazzante, fermo, persuaso, degli attivisti di Como senza frontiere, ha neutralizzato il tentativo provocatorio, razzista, violento, fascista di un gruppo di teste rasate (e vuote) che cercavano la rissa. Questa è la vera notizia, positiva, che racconta una novità.

Purtroppo la vulgata mediatica ha voluto raccontare solo il rovescio della medaglia, la parte negativa. Il blitz dei soliti facinorosi, xenofobi, sgrammaticati bulli che hanno fatto irruzione in un luogo privato per interrompere una riunione. Ma il racconto era un altro: i protagonisti della notizia erano i nonviolenti, mentre i fascisti erano solo comparse di seconda fila di un brutto copione recitato male. Evidentemente loro cercavano lo scontro. Si aspettavano una reazione violenta, avevano voglia di menare, di usare le mani. Ma sono rimasti spiazzati, non hanno saputo affrontare il terreno della nonviolenza e se ne sono andati con le pive nel sacco. Il loro machismo è stato ridicolizzato.

Ecco, fossi un cronista di un qualche telegiornale la notizia l’avrei raccontata così e sarei andato ad intervistare i nonviolenti, non il capo del partito xenofobo. Ma sono solo il direttore di «Azione nonviolenta» e scrivo qui per gli amici che mi leggono.


L’antefatto…

La riunione di Como senza frontiere del 28 novembre al Chiostrino di Sant’Eufemia a Como dalle 21 è stata animata alle 21,30 da una provocazione di stampo fascista e razzista svolta da un gruppo di 15 esponenti dell’associazione culturale Veneto fronte skinheads che è entrata nella sala al primo piano dove era in corso la riunione della rete e ha imposto la lettura di un volantino che si concludeva con il bizzarro slogan: “Basta invasione”. I e le partecipanti di decine di organizzazioni che  costituiscono la rete non hanno accettato la provocazione  e hanno “accolto” i provocatori con cortesia e stupore per le nefandezze scritte nel loro documento. Alla fine della lettura del “proclama” i provocatori hanno lasciato la sede dove è continuata regolarmente la riunione in corso. Ecco il video dell’azione.

 

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