Armi nucleari e le loro minacce: una guida per i principianti | Scientists for Global Responsibility

Test nucleare da 14 kt in Nevada, 1951

L’ultima newsletter del ‘Bollettino degli Scienziati Atomici’ ricorda ai lettori che il 27 marzo scorso la maggioranza delle nazioni del mondo si è ritrovata presso la sede delle Nazioni Unite a New York, e ha dato inizio a negoziazioni di importanza storica per arrivare a un trattato che bandisca le armi atomiche.

Gli incontri proseguono – a partire dal 15 giugno – e molti osservatori si aspettano che sia giunga a un trattato entro il 7 luglio. Il Bollettino ha offerto sul suo sito molte informazioni, analisi e commenti su questo tema, e invita i lettori ad approfondire i vari aspetti di questo tema così cruciale dei nostri tempi.

Rimandiamo al sito per gli aggiornamenti, e proponiamo qui la traduzione di una ‘guida’ che un altro gruppo di scienziati (Scientists for Global Responsibility) offre al pubblico proprio per seguire in modo consapevole questo evento.


Sono di nuovo aumentate le preoccupazioni sulle armi nucleari, anche da parte del pubblico.

Philip Webber, dell’Associazione SGR, mette in luce i principali dati scientifici e tecnologici che riguardano le minacce che questi ordigni rappresentano.  Nonostante ciò, i media stanno dedicando ben poca attenzione ai negoziati che da qualche tempo si stanno svolgendo presso le Nazioni Unite – e che riprenderanno il 15 giugno a New York – per arrivare a concordare un trattato che bandisca queste armi di distruzione di massa. A sostenere questi negoziati ci sono più di 100 governi, la Croce Rossa Internazionale e molte organizzazioni della società civile.

SGR sta pubblicando una serie di brevi articoli per aiutare il pubblico a capire qual è la posta in gioco. Qui forniremo alcune informazioni di base sugli aspetti scientifici e tecnologici – per esempio sulle capacità distruttive dei diversi tipi di arma posseduti dagli stati ‘nucleari’. Questi articoli sono forniti di una bibliografia che permetterà ai lettori interessati di approfondire l’argomento.

Test nucleare da 14 kt in Nevada, 1951


Contenuti

1. Che cos’è un ordigno nucleare?

2. Armi nucleari: la scienza di base

3. Quanti ordigni nucleari ci sono?

4. Quanta potenza distruttiva hannole nazioni nuclearizzate?

5. In caso di attacco nucleare: gli effetti immediati


1. Che cos’è un ordigno nucleare?

Un’arma nucleare è composta di due parti: una testata estremamente potente, che esplode sul bersaglio, e un sistema che la trasporta, di solito un missile. I missili a testata nucleare possono essere lanciati da un sito sotterraneo, oppure da una base mobile (di solito un grosso autocarro), da un sottomarino oppure da un aereo bombardiere che vola ad alta quota. Oggigiorno bombe nucleari che vengano semplicemente ‘sganciate’ sul bersaglio sono rare, perché rischierebbero di distruggere non solo il bersaglio ma anche il bombardiere [1].

Una tipica testata nucleare moderna può essere piuttosto piccola. Per esempio, il missile da crociera W-80 A degli USA è lungo meno di un metro, ha un diametro di circa 30 cm – più o meno le dimensioni di un bidone della spazzatura – e pesa 130 kg. [2]

Tutte le armi nucleari hanno un enorme potere distruttivo, perché liberano forze molto intense che tengono insieme gli atomi. La maggior parte delle armi nucleari disponibili oggigorno hanno un potere esplosivo che va da 100.000 tonnellate di TNT equivalente (100 kilotonnellate o kT) fino a diversi milioni di tonnellate (MT). [3]

Molti missili a testata nucleare hanno una gittata intercontinentale: in questo caso le testate nucleari sono lanciate nello spazio. Questi missili possono portare parecchie testate (da 3 a 12) [4], che rientrano individualmente nell’atmosfera molto al di sopra del loro bersaglio, e con una velocità parecchie volte maggiore di quella del suono: così con il lancio di un solo missile si possono colpire vari bersagli, anche situati a centinaia di km di distanza tra loro. Questi ordigni nucleari sono molto robusti – e durante il rientro in atmosfera il loro involucro raggiunge temperature al calor bianco. Possono raggiungere il bersaglio meno di 30 minuti dopo il lancio.

In confronto agli esplosivi convenzionali, una testata atomica produce effetti molto più devastanti: emette infatti un intenso impulso elettromagnetico, che può mandare fuori uso le apparecchiature elettroniche, un accecante flash luminoso, una intensa radiazione nucleare, una palla di fuoco a temperatura così elevata che può innescare incendi e ustioni anche a grandi distanze, e infine una potente onda d’urto con particelle radioattive che possono essere trasportate sotto vento fino a distanze di molti km. [5] [6] [7]

Riferimenti bibliografici

[1] Alcune fonti aggiornate (condiversi livelli di dettaglio tecnico) sono:
Wikipedia (2017). Nuclear weapon.
http://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_weapon
Encyclopaedia Britannica (2016). Nuclear weapon.
http://www.britannica.com/technology/nuclear-weapon
BBC News online (2009). Trident missile factfile.
http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk/4438392.stm

[2] Per esmpio, vedere: Nuclear Weapon Archive (2006). Complete List of All U.S. Nuclear Weapons. http://nuclearweaponarchive.org/Usa/Weapons/Allbombs.html

[3] International Institute for Strategic Studies (2016). The Military Balance 2016. http://www.iiss.org/en/publications/military%20balance/issues/the-military-balance-2016-d6c9

[4] Webber P, Wilkinson G, Rubin B (1983). Crisis Over Cruise. Penguin Books.
Rotblat J (1981). Nuclear radiation in warfare. Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI). p.21.
National Security Archive (1997/ 1976). Multiple Independently Targetable Re-entry Vehicles (MIRVs).
http://nsarchive.gwu.edu/nsa/NC/mirv/mirv.html

[5] Webber P, Parkinson S (2015). UK nuclear weapons: a catastrophe in the making? Scientists for Global Responsibility. http://www.sgr.org.uk/resources/uk-nuclear-weapons-catastrophe-making

[6] Greene O, Rubin B, Turok N, Webber P, Wilkinson G (1982). London after the bomb: what a nuclear attack really means. Oxford University Press. http://www.sgr.org.uk/publications/london-after-bomb

[7] Glasstone S, Dolan PJ (1977). The Effects of Nuclear Weapons, US Dept of Defense and Energy.  http://www.deepspace.ucsb.edu/wp-content/uploads/2013/01/Effects-of-Nuclear-Weapons-1977-3rd-edition-complete.pdf

 

2. Ordigni nucleari: la scienza di base

Per farsi un’idea di quanto siano distruttive le armi nucleari è utile capire i principi di fisica che ne sono alla bae.

Le prime armi nucleari rilasciavano enormi quantità di energia grazie alla divisione (fissione nucleare) degli atomi di uranio o di plutonio.  L’enorme esplosione deriva dalla conversione di una piccola quantità di materia in energia, secondo un’equazione diventata famosa: e = m x c2 dove e è l’energia dell’esplosione (in joules), m è la massa di materia trasformata in energia (in kg) e c è la velocità della luce (300 milioni di metri al secondo). Un’esplosione nucleare avviene quando si raggiunge una ‘massa critica’ sufficientemente grande di uranio o di plutonio. Per misurare l’intensità di una esplosione nucleare si usa confrontarla con quella di un comune esplosivo, il TNT. La bomba che fu fatta cadere sulla città di Hiroshima aveva una potenza corrispondente a 15.000 tonnellate di TNT, ovvero 15 kT.

Un ordigno che utilizza solo il processo di fissione nucleare viene chiamato di solito ‘bomba atomica’ o bomba A, e utilizza uranio235 purificato (‘arricchito’) estratto da minerali di uranio che si trovano in natura. Portando a contatto due parti più piccole di uranio arricchito si raggiunge la massa critica: si innesca una reazione nucleare a catena, che libera una enorme quantità di energia in meno di un milionesimo di secondo. Tra i Paesi che possiedono questo tipo di bomba ci sono l’India, il Pakistan e la Corea del Nord. Bombe di questo tipo possono rilasciare fino a un massimo di 20kT. [9]

Con una bomba fatta usando il plutonio per creare una massa critica si produce un’esplosione piuttosto ‘debole’, perché la reazione a carena non si mantiene. Occorrono tecnologie più raffinate, per esempio l’uso di materiali come il berillio per riflettere i neutroni [10], oppure l’immissione di neutroni aggiuntivi, per rendere l’esplosione più forte. Questo tipo di ordigno può essere costruito solo da paesi che possiedono una conoscenza molto avanzata dei materiali, degli esplosivi, della circuiteria e che hanno accesso al plutonio.

La maggior parte dei paesi industrializzati che producono energia con centrali nucleari – come il Giappone, la Corea del Sud, la Germania, il Brasile – potrebbero costruire armi nucleari in pochi mesi, ma hanno scelto di non farlo. Brasile, Svezia e Sud Africa avevano dei programmi di produzione di ordigni nucleari, ma hanno deciso di abbandonarli.[11]

Via via che USA, Unione Sovietica, Gran Bretagna e Francia sviluppavano armi nucleari negli anni 1950, gli scienziati sperimentarono e costruirono un nuovo tipo di bomba, usando una combinazione di fissione e di ‘fusione nucleare’, che prese il nome di bomba a idrogeno, o bomba termonucleare, o bomba H. In questo tipo di arma viene provocata la fusione di idrogeno per formare elio – la stessa reazione che avviene nel Sole. Anche in questo caso una piccola quantità di materia viene trasformata in una enorme quantità di energia – come in un piccolo Sole. Sono state sperimentate delle bombe con una potenza fino a 50 milioni di TNT. In seguito allo sviluppo di vasti programmi di ricerca – che hanno comportato l’esplosione di centinaia di bombe a titolo sperimentale – le armi atomiche che attualmente sono possedute da USA, Russia e molte altre nazioni sono molto più piccole e leggere dei primi modelli degli anni 1950. Una testata nucleare di un missile da crociera USA può sviluppare fino a 150 kT, con una dimensione di 30 cm di diametro per 80 cm di lunghezza, e un peso di 130 kg . [12]

Riferimenti bibliografici

[8] Per costruire un’arma atomica sono secessario isotopi specifici dell’uranio o del plutonio: l’uranio 235 e il plutonio 239.

Per produrre le quantità necessarie di U-235 dal minerale naturale sono necessari complessi processi industriali, di ‘arricchimento’. Il plutonio non si trova in natura e viene prodotto all’interno di un reattore nucleare, tramite irradiazione del combustibile all’uranio. Per questo le centrali nucleari sono una parte essenziale nello sviluppo delle capacità militari di costruire armi atomiche. Per maggiori dettagli si possono consultare:

Glasstone S, Dolan PJ (1977). The Effects of Nuclear Weapons. US Dept of Defense and Energy.   http://www.deepspace.ucsb.edu/wp-content/uploads/2013/01/Effects-of-Nuclear-Weapons-1977-3rd-edition-complete.pdf

[9] SIPRI (1981). Nuclear Radiation in Warfare. (Written by J Rotblat.) p.7.

[10] As note 9 – p.5

[11] Cirincione J (2004a). A Brief History of the Brazilian Nuclear Program. Carnegie Endowment for International Peace. http://carnegieendowment.org/2004/08/18/brief-history-of-brazilian-nuclear-program
Cirincione J (2004b). South Africa’s Nuclear Free Decade. Carnegie Endowment for International Peace. http://carnegieendowment.org/2004/04/27/south-africa-s-nuclear-free-decade-pub-15279

[12] Nuclear Weapons Archive (2006). Complete List of All U.S. Nuclear Weapons. http://nuclearweaponarchive.org/Usa/Weapons/Allbombs.html

3. Quanti ordigni nucleari ci sono?

Nove nazioni possiedono armi nucleari: USA, Russia, Cina, Francia, UK, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord.

Complessivamente ci sono più di 4.000 testate nucleari ‘pronte all’uso’ e più di altre 10.000 immagazzinate in vari depositi.

La Federazione degli Scienziati Americani stima che il numero complessivo di testate nucleari – contando le nove nazioni – sia di circa 14.900 [13], di cui il 93% appartengono a USA e Russia. [14]. Solo Russia e USA hanno missili nucleari pronti al lancio entro un brevissimo preavviso.

Russia e USA hanno ciascuna circa 900 testate pronte al lancio entro minuti. [15] L’intenzione è quella di essere capaci di lanciare questi missili contro un potenziale attacco prima che le testate nemiche colpiscano i bersagli. Questa condizione viene definita in inglese come ‘launch on warning’ (lancio all’allarme). In questa situazione c’è pochissimo tempo – meno di 20 minuti – per decidere se l’allarme è reale, e un Presidente avrebbe tipicamente meno di dieci minuti per decidere se dare o no l’ordine di attacco. [16] Mantenere i missili in un costante stato di allerta rende elevata la probabilità che un lancio di missili a testata nucleare si verifichi per errore.

Le testate nucleari del Regno Unito sono caricate su missili Trident – forniti dagli USA – alloggiati in sottomarini a propulsione nucleare. Attualmente da un sommergibile in sommersione possono essere lanciati otto missili che portano 40 testate nucleari da 100 kT ciascuna, con un preavviso di poche ore. [17] L’arsenale nucleare complessivo del Regno Unito consiste di 215 testate warheads. [18]

La situazione della Francia è analoga: questo Paese dispone di 16 missili posizionati su un sottomarino in ricognizione, armato con 96 testate nucleari di circa 100kT. [19] L’arsenale totale è di 300 testate. [20]

Le altre quattro nazioni dotate di armamenti nucleari – Cina, India, Pakistan e Israele – non tengono ordigni in stato di allerta, perché ritengono troppo elevati i rischi di un lancio accidentale. Missili e testate nucleari sono immagazzinati in luoghi diversi, e non sono pronti al lancio. [21]

Di queste nazioni solo la Cina possiede missili in grado di colpire bersagli in Russia e in USA. La Cina possiede sottomarini su cui si possono montare armi nucleari, ma che non hanno le capacità tecniche di navigare indisturbati fino a distanze ravvicinate dalle coste USA, e di norma non portano armi nucleari. [22] In totale la Cina ha 62 missili a lungo raggio e circa 260 testate nucleari. [23]

India e Pakistan hanno all’incirca 120 armi atomiche di una potenza analoga a quelle che furono sganciate su Hiroshima e Nagasaki alla fine della Seconda Guerra Mondiale. [24] I loro missili hanno una portata limitata, in grado di colpire bersagli solo all’interno del sub-continente indiano.

Israele rifiuta di confermare il possesso di armi nucleari: si ritiene che conservi in luoghi separati circa 80 testate nucleari e missili in grado di colpire bersagli nel Medio Oriente, come Iran, Siria o Arabia Saudita. Possiedono anche sottomarini e aerei capaci di portare armi nucleari. [25]

Infine c’è il caso della Corea del Nord, che ha fatto esplodere a titolo sperimentale varie testate nucleari, e sta sperimentando missili con una gittata abbastanza grande da raggiungere paesi come la Cina o il Giappone. Non è verificato se questi missili siano in grado di portare ordigni nucleari. [26]

Ci sono tre Paesi – Brasile, Argentina e Sud Africa – che avevano intrapreso dei programmi di armamento nucleare ma li hanno interrotti, considerando che questi tipi di arma potessero portare più rischi che benefici. [27] La maggior parte dei paesi che dispongono di tecnologie avanzate e hanno accesso a materiali nucleari – come la Finlandia e il Giappone – potrebbero costruire una bomba nucleare in pochi mesi. Questo è un punto chiave. Coloro che si oppongono alla prospettiva del disarmo sostengono che non ci si potrà mai liberare dalle armi nucleari perché non possono essere dis-inventate. Eppure sono stati firmati dei trattati internazionali che hanno messo al bando armi chimiche e biologiche, mine anti-uomo e altre tecnologie belliche. Questi trattati sono stati molto importanti e hanno contribuito a delegittimare quei tipi di armi, e a procedere verso la loro totale eliminazione. E’ lo stesso processo che le Nazioni Unite stanno cercando di sviluppare per le armi nucleari nel corso delle negoziazioni in atto nel 2017.

Riferimenti bibliografici

[13] Federation of American Scientists (2017). Status of World Nuclear Forces. 17 February update. http://fas.org/issues/nuclear-weapons/status-world-nuclear-forces/

[14] Kristensen HM, Norris RS (2016a). United States nuclear forces 2016. Bulletin of the Atomic Scientists, vol.72:2, pp.63-73. http://www.tandfonline.com/doi/pdf/10.1080/00963402.2016.1145901
Kristensen HM, Norris RS (2016b). Russian nuclear forces 2016. Bulletin of the Atomic Scientists, vol.72:3, pp.125-134. http://www.tandfonline.com/doi/pdf/10.1080/00963402.2016.1170359
Federation of American Scientists (2017) – as note 13.

[15] Union of Concerned Scientists (2015). Taking Nuclear Missiles Off Hair-Trigger Alert. http://www.ucsusa.org/sites/default/files/attach/2015/05/Hair-Trigger-Alert-Policy-Brief.pdf

[16] Bloomberg (2017). To Launch a Nuclear Strike, Donald Trump Would Follow These Steps. http://www.bloomberg.com/politics/graphics/2016-nuclear-weapon-launch/

[17] A ‘few hours’ refers to technical requirements rather than political decision-making. Section 40, Chapter 2 of: House of Commons Defence Committee (2006). The Future of the UK’s Strategic Nuclear Deterrent. HC 986. http://www.publications.parliament.uk/pa/cm200506/cmselect/cmdfence/986/98605.htm

[18] As note 13.

[19] International Institute for Strategic Studies (IISS) (2016). The Military Balance 2016. http://www.iiss.org/en/publications/military%20balance/issues/the-military-balance-2016-d6c9

[20] As note 13.

[21] Kristensen HM, Norris RS (2016c). Chinese nuclear forces 2016. Bulletin of the Atomic Scientists, vol.72:4, pp.205-211. http://www.tandfonline.com/doi/pdf/10.1080/00963402.2016.1194054

[22] As note 19.

[23] As note 13.

[24] As note 13.

[25] As note 19 – Chap.7.

[26] Nuclear Threat Initiative (2017). North Korea. http://www.nti.org/learn/countries/north-korea/

[27] Cirincione J (2004a). A Brief History of the Brazilian Nuclear Program. Carnegie Endowment for International Peace. http://carnegieendowment.org/2004/08/18/brief-history-of-brazilian-nuclear-program
Cirincione J (2004b). South Africa’s Nuclear Free Decade. Carnegie Endowment for International Peace. http://carnegieendowment.org/2004/04/27/south-africa-s-nuclear-free-decade-pub-15279
These countries are now very active proponents of nuclear disarmament at the UN.

4. Quanto potere distruttivo hanno le nazioni ‘nuclearizzate’?

Le conseguenze dell’esplosione anche di una sola testata nucleare su una città sarebbero così estreme che i più importanti centri medici, le agenzie internazionali come la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa, e numerosi studi teorici hanno concluso che una efficace risposta medica e umanitaria sarebbe impossibile. [28] Se poi fossero fatte esplodere decine o centinaia di bombe nucleari, esse provocherebbero enormi incendi nelle città, nelle raffinerie e in ogni altro bersaglio infiammabile. Ne risulterebbe la formazione di uno strato spesso e persistente di fumo fatto di particelle parzialmente combuste che altererebbe drammaticamente il clima, provocando il collasso dell’agricoltura e terribili carestie. [29]

Le armi nucleari moderne sono fino a 50 volte più potenti di quelle che devastarono le città di Hiroshima e Nagasaki nel 1945. [30]. E’ stato stimato che durante i sei anni della Seconda Guerra Mondiale tutte le bombe cadute, comprese le due bombe nucleari, abbiano raggiunto un equivalente esplosivo di 3 milioni di tonnellate di TNT (3MT). [31]

La più potente testata nucleare della Russia è la RS-20, con una potenza di 800kT. Il missile SS-18 ne può portare 10, con una potenza distruttiva totale di 8MT: più del doppio della potenza di tutte le bombe della 2° Guerra Mondiale. [32] Un missile Trident ne può portare quattro, e ci sono 96 missili di questo tipo pronti al lancio. [34]

La potenza distruttiva degli arsenali USA pronti al lancio è di circa 431MT, 144 volte superiori a tutta la potenza di fuoco prodotta nella Seconda Guerra Mondiale. [35]

Gli ordigni nucleari sono così incredibilmente distruttivi che è difficile anche solo immaginare i livelli di distruzione di cui sono capaci. Anche quelle che adesso si considerano bombe ‘piccole’ – quelle sganciate su Hiroshima e Nagasaki nel 1945 – provocarono incredibili distruzioni e sofferenze. [37]

 

Riferimenti bibliografici

[28] See for example:
International Committee of the Red Cross and Red Crescent (2016). A price too high: Rethinking nuclear weapons in light of their human cost. http://app.icrc.org/e-briefing/nuclear-weapons-the-human-cost/
Moyes R, Webber P, Crowther G (2013). Humanitarian Consequences: short case study of the direct humanitarian impacts from a single nuclear weapon detonation on Manchester, UK. Article 36. http://www.sgr.org.uk/resources/humanitarian-impacts-single-nuclear-weapon-detonation-manchester

[29] Helfand I (2013). Nuclear Famine: Two Billion People at Risk? International Physicians for the Prevention of War. http://www.ippnw.org/nuclear-famine.html
Mills MJ, Toon OB, Lee-Taylor J, Robock A (2014). Multidecadal global cooling and unprecedented ozone loss following a regional nuclear conflict. Earth’s Future, vol. 2, pp. 161–176. http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/2013EF000205/abstract

[30] Malik JS (1985). The yields of the Hiroshima and Nagasaki nuclear explosions. Los Alamos National Laboratory, report number LA-8819. http://atomicarchive.com/Docs/pdfs/00313791.pdf

[31] The total explosive power of all the bombs dropped in World War II has been estimated by US and Russian physicists to be about 3,000,000 tonnes of TNT. p19 of: Schlosser E (2013), Command and Control. Penguin.

[32] Kristensen HM, Norris RS (2016a). Russian nuclear forces 2016. Bulletin of the Atomic Scientists, vol.72:3, pp.125-134. http://www.tandfonline.com/doi/pdf/10.1080/00963402.2016.1170359

[33] My calculation based on data from note 32.

[34] Kristensen HM, Norris RS (2016b). United States nuclear forces 2016. Bulletin of the Atomic Scientists, vol.72:2, pp.63-73. http://www.tandfonline.com/doi/pdf/10.1080/00963402.2016.1145901

[35] My calculation based on data from note 34.

[36] Webber P, Parkinson S (2015). UK nuclear weapons: a catastrophe in the making? Scientists for Global Responsibility. http://www.sgr.org.uk/resources/uk-nuclear-weapons-catastrophe-making

[37] The total casualties (deaths and injuries within a few months of the explosion) due the atomic bomb dropped on Hiroshima were about 200,000. Detailed figures available in: Ishikawa E, Swain DL (translators) (1981). Hiroshima and Nagasaki: The physical, medical, and social effects of the atomic bombings. The committee for the compilation of materials on damage caused by the atomic bombs in Hiroshima and Nagasaki. Hutchinson. (First published in Japanese in 1979 by Iwanami Shoten, Tokyo. © 1981 Hiroshima and Nagasaki Cities.)

5. Un attacco nucleare: gli effetti immediati

Nel corso di una serie di conferenze inter-governative iniziate nel 2013 sono stati presentati molti dati sulle enormi conseguenze umanitarie che deriverebbero se si usassero nuovamente armi nucleari. Ve ne presentiamo qui alcuni.

Una singola testata

Uno studio [38] pubblicato dall’organizzazione ‘Article 36’ presentava un’analisi dettagliata degli impatti che avrebbe una sola moderna arma nucleare se esplodesse su una tipica città di un paese industrializzato. La simulazione è stata fatta prendendo come esempo la città di Manchester (UK) , una città moderna di medie dimensioni, nel caso fosse colpita da una bomba della potenza di 100.000 tonnellate (100kT) – una bomba cioè simile a molti degli ordigni più piccoli che sono in stato di allerta in USA, Russia, Francia e UK. E’ stato immaginato uno scenario di bombardamento notturno [39]: stime molto prudenti indicano che ci sarebbero circa 80.000 persone uccise immediatamente, e cira 210.000 persone ferite, molte delle quali gravemente, e destinate a morire entro breve tempo. Queste stime non tengono conto degli incendi provocati secondariamente dalla sfera di fuoco, né degli effetti sanitari a lungo termine. Lo scenario della simulazione prevede che la bomba esploda al suolo: questo limiterebbe l’area colpita immediatamente, ma creerebbe una zona letale di radiazioni, capace di uccidere anche a distanza di molti km chi si trova sottovento.

Numerose organizzazioni umanitarie (incluse agenzie dell’ONU e la Croce Rossa) hanno valutato che una bomba di questa media potenza esplosa in un centro abitato – ovunque nel mondo – distruggerebbe qualsiasi infrastruttura sanitaria, rendendo impossibile un intervento umanitario. [41]

Bombe di grande potenza e missili con più ordigni nucleari

Esaminiamo brevemente quali sarebbero gli impatti prodotti da due dei missili più potenti in dotazione di USA e Russia, per esempio una testata di 800kT, in grado di produrre una forza esplosiva 80 volte superiore a quella di una bomba come quella presa in esame prima. Gli effetti non sarebbero semplicemente 80 volte più intensi: il volume dell’esplosione sarebbe 8 volte maggiore, e la superficie interessata solo 4 volte maggiore [42], ma colpirebbe ampie zone ben al di fuori dai confini della città: ci sarebbero circa 240.000 morti e 535.000 feriti [43] Inoltre la potenza dell’esplosione potrebbe provocare una tempesta di fuoco con venti fortissimi, e consumare nell’incendio così tanto ossigeno da soffocare le persone rimaste in ambienti chiusi.

Un missile RS-20 con dieci testate da 800 kT potrebbe distruggere dieci centri urbani e causare la morte di almeno 2,4 milioni di persone, e ferirne altri 5,4 milioni. La Russia possiede 48 di questi missili.

Il missile USA Trident Mk-5 porta 4 testate da 475kT, con una potenza quindi 19 volte maggiore della bomba presa in coniderazione sopra: provocherebbe almeno 750.000 morti, e 1,8 milioni di feriti.

Meno dunque del missile russo: ma gli USA possiedono 96 missili Trident, quasi il doppio dunque rispetto ai russi!

Bisogna anche ricordare che i calcoli fatti si applicherebbero alle città (che sono molto numerose) di medie dimensioni. I danni sarebbero molto maggiori se le testate nucleari che esplodessero su città molto più grandi, come Shanghai (24m), Mosca (12m), Londra (8.5m) o New York (8.5m). [44], [45]

Le decisioni sui bersagli

In partica, da quello che sappiamo dai documenti che nel corso degli anni hanno illustrato i piani strategici di eventuali guerre nucleari, [46] la maggior parte delle testate nucleari di USA e Russia sarebbero indirizzate a colpire siti di lancio delle armi nucleari dei nemici, centri di comando, porti, fabbriche e le centrali energetiche più importanti, oltre che grandi centri abitati: è chiaro che – anche se questi ultimi non fossero i bersagli principali – colpendo i porti e i centri di comando si ucciderebbero tantissime persone. Ma i leaders delle nazioni nuclearizzate, quando parlano di ‘deterrenza’, intendono chiaramente di essere pronti a uccidere un gran numero di civili. Per esempio, durante un dibattito parlamentare nel 2016, il Primo Ministro del Regno Unito, Theresa May, confermò che era disposta a uccidere “100.000 tra donne, uomini e bambini” con un ordigno nucleare [47] . Questo numero corrisponde ai conti che abbiamo presentato qui, e rappresenterabbe una chiara violazione delle leggi umanitarie [48] – come lo sarebbe un qualunque uso di armi nucleari da parte di un qualsiasi stato o organizzazione contro popolazioni civili.

Quante vittime globali?

Una volta appurato – dai dati sopra forniti – che ci sono 48 missili Russi e 96 missili USA, e che USA e Russia insieme hanno circa 1800 testate nucleari pronte al lancio, diventa chiaro che l’uso anche solo di una piccola frazione della potenza disponibile potrebbe devastare estese aree urbane in Russia, in USA, in Europa e in molti altri Paesi, a seconda dei bersagli scelti dalle dinamiche politiche del momento. Si potrebbe facilmente arrivare a centinaia di milioni di morti. [49] : più persone uccise in poche ore che in tutte le guerre avvenute nella storia.

Ma anche questa devastazione potrebbe non essere la fine della storia: ci sarebbero effetti più a lungo termine, che riguarderebbero alterazioni irreversibili del sistema climatico, della fascia di ozono, degli ecosistemi e della disponibilità di cibo.

Riferimenti bibliografici

[38] Moyes R, Webber P, Crowther G (2013). Humanitarian Consequences: short case study of the direct humanitarian impacts from a single nuclear weapon detonation on Manchester, UK. Article 36. http://www.sgr.org.uk/resources/humanitarian-impacts-single-nuclear-weapon-detonation-manchester

[39] During the day, the population increases dramatically due to the influx of workers. This is true of most cities.

[40] The methodology is based on the US Office of Technology casualty model based on data from Hiroshima and Nagasaki and several nuclear tests involving test dummies, live animals and a range of structures.
Office of Technology Assessment (Congress of the United States) (1980). The Effects of Nuclear War. Croom Helm. See also references in Appendix 4 of: Greene et al (1982). London After the Bomb. Oxford University Press. http://www.sgr.org.uk/publications/london-after-bomb

[41] See, for example: ICAN (undated). No adequate response capacity. http://www.icanw.org/the-facts/catastrophic-harm/lack-of-response-to-a-nuclear-attack/ (accessed 10 May 2017)

[42] The area of a cross-section of a sphere scales as a power of 2/3 or 0.67. So 8^(2/3) =4. This scaling effect has been confirmed in live bomb tests.

[43] Calculated using: Wellerstein A (undated). ‘Nukemap’ online model. http://nuclearsecrecy.com (accessed 10 May 2017). Results corrected by reducing model population density by 35% to fit data from UK Office of National Statistics for Manchester.

[44] Data from: Wikipedia (2017). List of cities proper by population. http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_cities_proper_by_population

[45] Calculated using: Wellerstein (undated) – see note 6.

[46] See, for example:
Wikipedia (2017). US Single Integrated Operational Plan. http://en.wikipedia.org/wiki/Single_Integrated_Operational_Plan
Rosenbaum R (2011). How the End Begins: The Road to World War III. Simon and Schuster.
Chapter 2 of: Pittock et al (1986). Environmental Consequences of Nuclear War (Vol.1). John Wiley & Sons.  http://dge.carnegiescience.edu/SCOPE/SCOPE_28_1/SCOPE_28-1_1.2_Chapter2_25-37.pdf

[47] Hansard (2016). UK Prime Minister, Theresa May (replying to a question put by G Kerevan East Lothian SNP). 18July. http://goo.gl/tMxuI5

[48] ‘Unacceptable harm’ is part of the basis for the proposed UN nuclear ban treaty – for example, see: ICAN (undated) http://www.icanw.org/the-facts/catastrophic-harm/outlawing-inhumane-weapons/.  Also, see the 2006 International Court of Justice advisory opinion that use of nuclear weapons would be disproportionate and breach international humanitarian law. Wikipedia (2017). http://en.wikipedia.org/wiki/International_Court_of_Justice_advisory_opinion_on_the_Legality_of_the_Threat_or_Use_of_Nuclear_Weapons

[49] Many studies published in the 1980s are now out of print, but a few others are online – see, for example:
Helfand et al (2002). Projected US Casualties and Destruction of US Medical Services from Attacks by Russian Nuclear Forces. Medicine and Global Survival, vol.7, no.2, pp.68-76. http://www.ippnw.org/pdf/mgs/7-2-helfand.pdf
Wikipedia (2017). Nuclear Holocaust. http://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_holocaust


(Scientists for Global Responsibility – SGS – http://www.sgr.org.uk/ ) 22 Maggio 2017
Traduzione e sintesi a cura di Elena Camino per il CSSR

NOTA. I riferimenti bibliografici sono stati lasciati in lingua inglese.

 

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