Lo Stato del Mondo Oggi: uno Sguardo

Johan Galtung

Lo Stato del Mondo Oggi: uno Sguardo a significare non soltanto un’occhiata dall’alto. Ma una posizione presa sul mondo riguardo alla quale l’elettorato USA sta ora abbandonando Donald Trump.

Quel mondo è oggi fondamentalmente multi-polare, forse con 8 poli: Anglo-America, America Latina-Caraibi, Unità Africana, Islam-OIC (Organizzazione per la cooperazione islamica) da Casablanca a Mindanao, Unione Europea, Russia più una regione che uno stato, SAARC (Associazione sud-asiatica per la cooperazione regionale) dal Nepal allo Sri Lanka, ASEAN (Associazione delle nazioni del sud-est asiatico), Australia-Nuova Zelanda.

E multi-regionale: l’Organizzazione di Shangai per la cooperazione, SCO, con Cina e Russia, paesi islamici, India e Pakistan.

Lo stato è una realtà in calo, i piccoli stati essendo sempre più assorbiti in regioni.

La regione è una realtà in crescita, con le otto di cui sopra; che possono diventare undici, se aggiungiamo le regioni dell’Asia occidentale, dell’Asia centrale e dell’Asia Nord-orientale.

C’è poi una realtà globale costituita dalle IGO, le organizzazioni inter-governative con le Nazioni Unite al vertice; dalle TNC, le multinazionali, per ora quelle USA al livello più alto ; e dalle INGO, le organizzazioni non-governative internazionali, con al vertice le religioni.

Includiamo in tutto questo qualcosa di concreto, preso dall’Anti-Empire Report #146 (Rapporto contro l’impero) di William Blum e il suo Stato Canaglia. Dalla seconda guerra mondiale, gli USA:

  1. Hanno tentato di rovesciare più di 50 governi stranieri, la maggior parte dei quali erano stati eletti democraticamente;

  2. Hanno bombardato le popolazioni di più di 30 paesi;

  3. Hanno cercato di assassinare più di 50 leader stranieri;

  4. Hanno cercato di reprimere movimenti populisti o nazionalisti in 20 paesi;

  5. Sono stati implicati nella pratica della tortura più di ogni altro paese, eseguendola, insegnandola, fornendo manuali e attrezzature.

Poi aggiungiamo la proposta del Presidente Xi per i paesi dell’America Latina e 21 paesi APEC (Cooperazione economica Asia-Pacifico) che si sono riuniti a Lima, Perù, dal 17 al 23 Novembre 2016:

  1. FTAAP: Area di libero commercio dell’Asia e del Pacifico; inclusiva, per tutti;

  2. RCEP: Parternariato economico regionale onnicomprensivo, anche questo inclusivo, al contrario del TPP, Parternariato Trans-Pacifico, che esclude la Cina.

Da TPP a FTAAP significa muovere il centro del potere da Washington a Pechino.

Scaricate Trump dentro questa realtà, lui che si è impegnato a sbarazzarsi del TPP.

Ciò non vuol dire prendere per buono il FTAAP-RAW; può essere più una serie di accordi bilaterali cinesi del tipo ‘divide et impera’ che una vera IGO multilaterale. Per quanto trattare affari con la Cina dovrebbe dovrebbe allettare Trump, in quanto uomo d’affari.

Ora, considerando i 5 punti di Blum dalla storia USA, il trasferimento di un importante centro di potere da Washington a Pechino sarà consentito dalle forze militari-economiche degli USA, il Pentagono insieme a Wall Street? Prevarrebbero su Trump facendogli cambiare idea e tralasciare la promessa di abbandonare il TPP, o semplicemente tirerebbero dritto?

Dipende dal Congresso, se prevarrà sulle direttive dell’Esecutivo di Trump, e da Trump, se porrà il veto, e così di seguito. E questo a sua volta dipende da quanto il Congresso sia ancora GOP Repubblicano (GOP: Grand Old Party, il gran vecchio partito) oppure Trump Repubblicano. Nessuno lo sa.

C’è altro che si muove nel mondo a parte i rapporti tra USA e Cina.

Il commercio Cina-India sta sorpassando il commercio Cina-USA ancor prima che la Cina superi eonomicamente gli USA. Entrambi sono paesi asiatici, entrambi sono parte della SCO. Poiché essi riconoscono reciprocamente la validità delle rispettive valute, una conseguenza sostanziale è la diminuzione della percentuale di operazioni commerciali al mondo concluse in dollari USA.

Nello stesso tempo il principale paese nella UE, la Germania, si trova in grande difficoltà in quanto uno dei maggiori gruppi industriali, la Volkswagen, ha delle noie a causa della frode sulle emissioni, ha pagato pesanti sanzioni e adesso ha licenziato 30.000 operai. Per Francia-Italia-Spagna-Svezia-Cechia è giunto il momento, se mai, di costruire in associazione un’automobile alternativa.

Nello stesso tempo l’ultimo paese nella UE, la Grecia, sta andando bene, giocando la carta cinese. La Cina sta acquistando il Pireo, facendo della Grecia la porta d’entrata in Europa per i commerci cinesi con prodotti, merci e servizi che hanno un rapporto qualità/prezzo del tutto soddisfacente.

Nello stesso tempo l’economia USA sta finendo le possibilità di scelte alternative, a seguito di Brexit sta perdendo la presa sull’UE. Il 16 Settembre 2016 il vertice di Bratislava con 27 membri dell’UE ha deciso di rifiutarsi di combattere guerre USA. Questo potrebbe indurre ancor più gli USA a proseguire per proprio conto con le armi nucleari miniaturizzate e compagnia. Ma la politica estera di Trump con la Russia, la Cina e in Asia Orientale potrebbe sottrarre loro gli argomenti a favore di un simile indirizzo.

Comunque, che cosa dovrebbe fare Trump per rendere l’America di nuovo grande economicamente? Con un’economia americana che sta pagando enormi interessi sul debito, con dollari freschi di zecca molto oltre il valore reale dell’economia (pur ancor senza inflazione), con un’azzardata economia finanziaria al comando, e pochi prodotti di qualità da esportare eccetto le armi, e qualche auto? Il lavoro per costruire le infrastrutture deve essere finanziato e lui ha promesso di ridurre le tasse. Sebbene una riforma dei codici d’imposta potrebbe impedire alcune scappatoie fiscali.

Possibile risposta: aumentato commercio estero, fondato su migliori rapporti con l’estero, guardando agli altri come soci in affari, non come minacce. Aspettate un po’, un giorno gli USA potrebbero commerciare con la Corea del Nord, in competizione con la Cina.

Questo se Trump riesce a mettere le mani sul denaro proveniente dall’estero, e fa sì che le aziende commerciali possano investire nelle infrastrutture USA così in ritardo.

Tuttavia le contro-forze sono potenti. William Blum #146:

  • Alle Nazioni Unite nel 2013 Obama dichiarò eccezionali gli USA e la Russia una delle tre minacce agli USA insieme allo SI e al virus ebola. Dando pesantemente addosso a Putin.

  • Un milione di rifugiati a causa delle azioni militari di Washington al momento invadono l’Europa; da Afghanistan, Iraq, Libia, Somalia, Siria, Pakistan.

  • Gli USA combattono Assad per far passare in Siria un gasdotto e convogliare il gas dal Qatar all’Europa, tagliando fuori GazProm, l’azienda più grande della Russia.

  • Washington si è ritirata dal trattato ABM (anti missili balistici) ed ha cambiato la sua concezione di guerra per permettere agli USA di attaccare per primi con armi nucleari.

  • Una UE indipendente proibirebbe agli stati membri di ammassare armi nucleari degli USA, avendo un sito ABM USA o una loro base vicina alla Russia.

  • Dal 1980 gli USA sono intervenuti in Iran-Libia-Libano-Kuwait-Iraq-Somalia-Bosnia-Arabia-Afghanistan-Sudan-Kosovo-Yemen-Pakistan-Siria-14 paesi musulmani.

  • Gli USA accerchiano la Cina con aerei, flotte, basi militari in Giappone-Corea del Sud-Filippine-il Pacifico-Australia, pattugliando le acque.

  • La Crimea non lasciò affatto di propria volontà la Russia. La costrinse un dittatore.

Ogni cosa è “equipaggiata” per un mandato di belligeranza della Clinton.

Invece si sono guadagnati la politica estera di Trump. Contro previsioni di gran peso.

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#456 – 27 novembre 2016 – Johan Galtung

Titolo originale: The State of the World Right Now: A View

Traduzione di Franco Lovisolo per il Centro Studi Sereno Regis


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