Usato, usato, e ancora usato



Sì, va bene, io non compro da anni scarpe/vestiti nuovi perché non trovo mai niente che mi piaccia nella “nuova” produzione di articoli d’abbigliamento. Ma poi, mi rendo anche conto che siamo pieni di cose! Tutti, ovunque, in casa e nei luoghi di lavoro, gli ambienti esplodono di oggetti (molti dei quali inutili). E me ne accorgo – me ne sono accorta – ad ogni trasloco, in cui mi riprometto (un po’ tutti ci ripromettiamo) di non voler più altre cose, dopo averle imballate, sollevate, stipate in costosi furgoni e trasportate per chilometri (o per pochi metri, non importa).

Così, da anni, cerco di non comprare nulla di nuovo, essendomi convinta – dopo averlo visto centinaia di volte – che l’oggetto desiderato esiste già, già prodotto, già acquistato da qualcun altro che non lo usa più o l’ha già regalato/venduto. E poi a Torino – dove vivo da 30 anni, emigrata da Milano – c’è una settimanale occasione per verificare la teoria che ho esposto poche righe più su: il Balôn, un enorme mercato dell’usato dove si trova tutto, ma proprio tutto, usato e a pochi euro. Quindi è lì che vado – prima che in qualunque altro posto – quando mi serve qualcosa.

L’altro giorno invece dovevo vendere qualcosa, e ho visitato uno dei negozi della catena Il mercatino (www.mercatinousato.com), dove – sorpresa – sul foglio che mi hanno consegnato, con l’elenco degli oggetti che avevo portato a vendere, c’era questa bella notizia, che riporto per intero:

Gentile Picchioni Cinzia, grazie al riutilizzo di questi oggetti che hai portato in vendita e al supporto del Mercatino Franchising permetterai di:

  • Risparmiare nell’aria l’emissione di 4.74 kg di Co (anidride carbonica responsabile dell’aumento dell’effetto serra)
  • Recuperare risorse energetiche non rinnovabili pari a 81.49MJ (unità di misura dell’energia e del lavoro)
  • Ridurre, rispetto all’acquisto degli stessi oggetti nuovi, del 98,34% l’impatto sugli ecosistemi della Terra
  • Restituire 0.000000000712857 minuti di vita ad ogni abitante della Terra, pari a 4.99 minuti di vita complessiva dell’intera popolazione del pianeta
  • Rispettare la vita, l’ambiente e la Terra

Complimenti!

Vi prego di notare le cinque “R” in neretto, all’inizio di ciascuno dei cinque dati (le famose “5R” del riciclaggio, ricordate?); dopo la sorpresa mi sono subito chiesta se quei dati fossero reali e come avessero fatto a ottenerli. Ovviamente si riferivano ai pochi oggetti che avevo portato, ho pensato. E cercando ho subito trovato informazioni su questa pratica, che ora, oltre a sembrare l’ennesima “follia” di un’ecologa profonda (come mi ritengo), ha fondamenti scientifici. E così posso urlare più forte “dobbiamo smetterla di comprare oggetti, ora, subito, perché ogni oggetto nuovo è stato prodotto, confezionato, trasportato, esposto, pubblicizzato, ri-trasportato, e alla fine diventerà un rifiuto (e di nuovo trasportato, trattato – come per produrlo, ma al contrario – buttato e resterà sulla Terra mesi o anni, anche sotto altre forme)”.

Fonte: www.ecodallecitta.it

La metodologia sviluppata per la ricerca, oltre che permettere la stima del peso del riutilizzato, consente anche una chiara lettura dei rispettivi impatti ambientali. Si basa sull’applicazione dell’analisi semplificata del ciclo di vita dei prodotti (Life Cycle Assessment-lca) alle categorie merceologiche trattate dai punti vendita di Mercatino srl. In particolare è stato condotto un lavoro di analisi per l’individuazione di prodotti tipo che, tenendo conto di frequenze di vendita e composizione in termini di materia prima, rappresentano 29 distinte sottocategorie merceologiche di beni usati. Individuato il set di prodotti (abbigliamento, elettrodomestici, oggettistica ecc.) è stata realizzata per ognuno di essi un’analisi lca che definisce l’impatto ambientale associato a ogni bene di riferimento e, di conseguenza, a ogni sottocategoria merceologica. In particolare l’analisi del ciclo di vita ha consentito di determinare specifici coefficienti in grado di quantificare l’impatto ambientale evitato in conseguenza dell’acquisto di un bene usato.

Ringrazio gli amici e le amiche di “Eco dalle Città” che mi hanno permesso di informarmi (e informare chi sta leggendo) sul metodo adottato da Il mercatino per calcolare l’impatto degli oggetti. Così ora non ci sono davvero più scuse.

Il mercatino ha fatto un elenco di cinque “R”, io ne propongo uno di tre “S”.

Quando penso di comprare un oggetto (un vestito, un libro, qualsiasi cosa) mi chiedo:

Se mi serve davvero. Se sì:

Se qualcuno che conosco ce l’ha, non lo usa più e può darlo a me. Se no:

Se posso comprarlo usato (al Balôn e/o presso uno dei molti punti-vendita Il mercatino)

E se invece abbiamo cose che non usiamo più, invece di tenerle a ingombrare armadi e cassetti, chiediamoci se qualcuno può averne bisogno e/o portiamole nei negozi de Il mercatino, e non dimentichiamoci di leggere quanto inquinamento non abbiamo contribuito a creare con quel semplice gesto. Invece di buttare! Invece di tenere inutilizzato! Ricordiamoci il detto: ognuno è ricco in base a ciò di cui può fare a meno.

 

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